40 ANNI DI TRIONFI ALLA GALLERIA PONTE ROSSO DI VIA BRERA, IN NOME DEI GRANDI MAESTRI CHE HANNO FATTO LA STORIA DELL'ARTE E DELLA CULTURA ITALIANA

Quaranta anni di vita
artistica e culturale nel cuore milanese di Brera. Anche se parlare di 40 anni
non è proprio esatto, in quanto nel 1955 Orlando Consonni fonda la rivista
Ponte Rosso con lo scopo preciso di divulgare l’arte, in particolare, pittura e
scultura dell’italia contemporanea di allora, a partire dal soggetto
figurativo. Critici, autori, scrittori, collezionisti e giornalisti
l’hanno arricchita nel corso del tempo fino a farla diventare una vera e
propria enciclopedia specializzata. Un impegno che sfociò da parte di Orlando
Consonni in una Galleria d’Arte, la Ponte Rosso di via Brera, dove anche la
moglie Nanda s’impegna per creare quell sinergia positiva necessaria necessaria
ad autori e studiosi perchè il grande patrimonio artistico a partire dai
maestri di Brera non andasse sprecato nemmeno dopo la morte di Orlando con la
direzione della Galleria nelle mani di Nanada e del figlio Alessandro.

L’idea di denominare
lo storico spazio di via Brera 2, Orlando Consonni lo ebbe da un dipinto di
Paolo Schiavocampo, un olio del 1955 che rappresentava un ponte di ferro rosso,
per l’appunto sul quale passava un treno e sotto le barche ormeggiate sul
Naviglio con le lavandaie indaffarate a strizzare i panni dalle acque gelide ma
pulite del corso d’acqua che è stato per molti artisti il punto di partenza di
quella pittura cittadina e lombarda, denominata <dal vero>.

In tutti questi anni
e anche negli ultimi decenni la Ponte Rosso si è impegnata ad approfondire gli
studi per permettere a nuovi talenti di emergere con i nuovi linmguaggi  e
le nuove poetiche sempre di riferimento al Novecentofino a raggiungere
il nuovo secolo sempre con gli stessi ideali e la stessa
missione di Orlando Consonni: oggi più che mai, in anni di crisi la
possiamo chiamare Missione con la M maiuscola. Dal Chiarismo lombardo alla
Scuola di Burano, alla grande Brera fino al Post-Impressionismo, al Realismo e
al naturalismo padano in pieno collegamento con l’innovazione Oltralpe di
Cezanne puntando all’essenza anche di un  moderno linguaggio figurativo.
<La dialettica dell’arte non deve avere censure. Abbiamo viluto continuare
il Premio Dalla Zorza e lanciare talenti sempre senza preconcetti o
congetture. Bisogna avere uan visione sensibile dell’arte perchè questa si
faccia veicolo di conoscenza e di cultura, una cultura che stiamo perdendo
anche per colpa di internet e di scuole di formazione serie che vengono a
mancare. Guardare un quadro ed esprimere un’opinione è uno stato d’animo,
un modo di valutare la vita, i suoi fini e i suoi valori. Questo
è ciò che manca ai giovani, ai ragazzi ma che deve assolutamente tornare
perchè è da qui che partono le nostre radici>, spiega convinta e
appassionata Nanda Consonni, amica da anni di tutti i pittori, dalla cerchia di
Brera a quella del Bagutta, ma anche degli artisti veneti, toscani, romani…E
a proposito di romani mi rammento di Romano, la celebre trattoria di
Burano diventata un vero e proprio museo dove soggiornavano tutti i pittori
italiani per di catturare le belelzze della laguna veneta, la sua luce, le sue
acque, i suoi canali e i suoi ponti. I Consonni hanno sempre avuto casa a
Burano e Romano si può dire sia la loro seconda galleria. La sede aperta
da Orlando Consonni non solo è stata un luogo espositivo, ma a differenza di
tanti spazi d’arte è ancora oggi un luogo di incontro di intellettuali,
appassionati d’arte, critici, un luogo di scambio di idee, una realtà anonima
rispetto al mondo dove vige il dio denaro.

Stiamo parlando di
una mostra in <divenire>, in maniera tale da potere esporre in più volte
tanti artisti che sono passati nel corso di 40 anni nei locali di via Brera
dove in questi giorni ad accogliere il visitatore c’è un bel dipinto di Novello
<La moglie in vacanza>, un’immagine scelta come home-page del sito della
galleria www.ponterosso.com. Si tratta di un
uomo steso sul suo divano azzurro che legge il giornale con un aria serena e in
piena libertà…un lusso a quanto pare che ci si può concedere solo quando la
propria compagna di vita se ne va in vacanza, ma come sappiamo la pittura e i
disegni di Novello hanno sempre puntato sulla satira.

In galleria per
l’occasione sono esposte tutte le monografie e i cataloghi delle mostre degli
artisti presentati, oltre a documentazione d’epoca. Alle pareti opere di
Umberto Lilloni, Adriano Spilinbergo, Luigi Brambati, Carlo Dalla Zorza, Dina
Bellotti, Paolo Schiavocampo, di quest’ultimo è presente il dipinto il Ponte
Rosso. Inoltre sono presenti Perelli Cippo con <Gran Premio> del 1978, Eros
Pellini <Il cavallo>, di Pastorio <Venezia e Punta
della Salute> del 1986, di Brambati è doveroso citare <Mattino al
porto> del 1984, Vellani Marchi con nature morte e vedute, di Enzo Morelli
<San Lorenzo a Milano> del 1955, mentre di Vitale <Parigi> del
1959, Pellini <Ballerina> del 1966, Ettore Calvelli con
<Ritrovarsi> del 1976 e poi ancora Castellani, Savinio, Labò con
<Milano, teatro Dal Verme>del 1984, Tallone, Lanaro, Rocchi, due
magnifici quadri di Castellani, <Casa a Burano> di Silvio Consadori, poi
Longaretti, Saetti, De Grada….La lista è lunga e la prima
<tranche> finisce a metà gennaio
per poi proseguire con tutte le altre opere che hanno segnato più stagioni
nella storia dell’arte. Aperto da martedì a sabato. Ingresso libero.


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