OMAGGIO ANCHE A DAVID CRONENBERG, REGISTA AMATISSIMO, LEONE D’ORO ALLA CARRIERE 2018…BUTTRFLY DEL 1993 VERRA’ PROIETTATO IL 6 SETTEMBRE IN SALA GRANDE, TANTI I RICORDI DI BARATTA E BARBERA

CRONENBERGDavid Cronenberg Photo Credit Caitlin CronenbergAvanti con la 75a Esposizione. La Biennale di Venezia /Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica  con un Omaggio a David Cronenberg, Leone d’oro alla carriera 2018. Il Butterfly (1993) di David Cronenberg, giovedì 6 settembre verrà proiettato in Sala Grande (ore 14).

A seguire la cerimonia di premiazione , Master Class del regista mercoledì 5 settembre (ore 15), (Sala Perla 2, avverrà l’incontro con incontro col pubblico).

In omaggio a David Cronenberg, Leone d’oro alla carriera della Mostra di Venezia 2018, sarà presentato al Lido M. Butterfly (1993), su indicazione dello stesso regista che lo considera tra i suoi film più personali, anche se meno fortunato di altri.

 David Cronenberg terrà inoltre una Master Class, condotta da Giulia D’Agnolo Vallan, mercoledì 5 settembre alle ore 15 in Sala Perla 2 (incontro col pubblico).

 Quache delucidazione potrà tornare utile.

  1. Butterfly (Usa, 95’) interpretato da Jeremy Irons, John Lone, Barbara Sukowa, Ian Richardson, sarà proiettato in versione originale con sottotitoli italiani giovedì 6 settembre in Sala Grande alle ore 14, a seguire la cerimonia di consegna del Leone d’oro alla carriera a David Cronenberg.

 La 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica si svolgerà dal 29 agosto all’8 settembre al Lido di Venezia, diretta bARATTA E bARBERAdownloadda Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.

Non si mancherà di parlare degli anni bui “IL 68 e la Rinascita…”La mostra Libera ha vinto”. In ogni caso tende a sottolineare Paolo Baratta, presidente della Biennale che Venezia sarà sempre lontano dalla Politica. Si ricordano le prime proiezioni in San Marco e poi a Palazzo Ducale come nel 1947  dove la mostra ha raggiunto il massimo delle presenze: 90 mila. Cesare Zavattini nel Sessantotto al centro della scena a Palazzo del Casinò, con il suo famoso cappello teneva banco a tutti…E poi ancora altri ricordi nel 1971 quando il Leone alla Carriera venne assegnato per la prima volta nel 1971 al regista John Ford. Famose le foto di Giacomelli. Sono iniziati i lavori al Casinò e in parte al Des Bains, hotel parte integrante della storia del cinema grazie ai proprietari della Coima. Ci vorranno tre anni per riaverlo come allora. Per ora una mostra con 1480 immagini, 5 documentari e 6 fimati con sequenze di 120 film dal Dr. Jakill and Mr. Hyde (nel 1932 la mostra si aprì con questa pellicola e The Shape of Water, film che durano piu di due ore.

Ricorda il milanee Baratta:”Volete sapere quale è stato l’anno piu’ bello?”…”Il 1946, quando si chiese il permesso all’esercito inglese di fare la mostra del Cinema a San marco perchè il Lido era inagibile…era l’anno di Paisà…e Les entates du Paradis. C’era una grande volontà di ricominciaare dopo la guerra. E fu  dal 1947 che arrivarono i film da tutto il momdo..Il ’68 fu del tutto negativo per la cRONEN....DavidCronenbergPhotoCreditMyrnaSuarezmostra..il concorso fu abolito per 10 anni. I francesi furono piu’ furbi. lo stop durò un anno solo e nel ’69 tornarono al cravattino come se nulla fosse stato”. Parole di Baratta. Nel 1968 c’è da dire che le polemiche e le manifestazioni al Lido non terminarono mai. molti i pregiudizi sulle autorità e i pretesti non finivano mai…era tutto insostenibile. I conforismi possono essere di destra o di sinistra. La pasta è la stessa. Martone, Guadagnino, Minervini sono sempre stati autori liberi. Venezia da tre anni vince su Cannes che ha il triplo del budget. Venezia dopo la riforma del ’98 è libera da influenze politiche e ingerenze di alcun tipo. Barbera dice:”Da noi il 21 per cent di film è visto da donne registe. Bisogna lavorare sulle quote rosa, ma guai se venissero imposte. io cambierei mestiere”, dice Alberto Barbera direttore della Mostra. Ma torniamo al film di renè Gallimard …

 Ambientato nella Pechino del 1964, M. Butterfly racconta la vicenda del diplomatico francese René Gallimard (Irons), che si innamora della cantante dell’Opera di Pechino Song Liling (Lone), grande interprete della Madama Butterfly. Gallimard sacrifica la moglie (Sukowa), compromette la carriera, passa alla donna documenti riservati per salvare il figlio che crede di aver avuto da lei. Denunciato dal controspionaggio, al processo scoprirà che Song non solo è una spia, ma è anche un uomo. Ispirato a una storia vera, scritta per il teatro da David Henry Hwang e da lui adattata per lo schermo, M. Butterfly è un melodramma sulla rappresentazione dell’amore, sugli aspetti autodistruttivi delle sue illusioni e sul tema della metamorfosi, caro a Cronenberg: “Sono un uomo che ha amato una donna, creata da un uomo”, dice nel film Gallimard.


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