ALLA FONDAZIONE PRADA L’ARTE ITALIANA DAL 1918 AL 1943. DOMENICA ULTIMO GIORNO

  • L’interessante mostra raccontata anche attraverso le belle immagini scattate da Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti e curata da un grande critico, Germano Celant, ha un titolo originale  Il titolo è:“POST ZANG TUMB TUUUM”. Marinetti è al centro della scena, ma non solo. Di mostre ne ho viste tante e in qualità di storica dell’arte e dell’architettura devo dire che è una bella mostra questa alla Fondazione Prada curata da Celant. Negli anni in Rai e nella carta stampata di sue mostre ne ho recensite tante. Anche la prima mostra realizzata dalla Fondazine Prada la recensii…arrivarono dei grandi blocchi di acciaio o di pietra da Oltre Oceano, non ricordo nemmeno l autore. L’architettto che vi aveva lavorato ero Francesco Albini…del noto  e storico Studio Albini di Milano.  Ne è passato del tempo da allora e la Fondazione si è fatta grande. Miuccia Prada ci ha sempre messo l’anima fin dall’inizio . ” Zang Tumb Tuuum”, a causa delle particolari condizioni di allestimento e del valore storico e della fragilità delle pEADA 3RC_5611-Modifica-1083x640opere esposte.Ai professionisti (giornalisti, fotografi, blogger e influencer) interessati a realizzare fotografie e video della mostra è richiesta la compilazione di una liberatoria, disponibile alla biglietteria, previa verifica da parte del personale di biglietteria delle pubblicazioni online e offline per le quali lavorano.Tutti i professionisti che hanno sottoscritto la liberatoria dovranno PRADA MARINETTIBoccioni-2-1-649x640ricevere un pass stampa che li renda chiaramente riconoscibili al personale di sala durante la loro visita.La mostra “Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918–1943″, concepita e curata da Germano Celant, esplora il sistema dell’arte e della cultura in Italia tra le due guerre mondiali, partendo dalla ricerca e dallo studio di documenti e fotografie storiche che rivelano il contesto spaziale, sociale e politico in cui le opere d’arte sono state create, messe in scena, vissute e interpretate dal pubblico dell’epoca. Vediamo di riassumere ma atteniamoci al testo fornito dalla Fondazione.

L’indagine, svolta in collaborazione con archivi, fondazioni, musei, biblioteche e raccolte private, ha portato alla selezione di oltre 600 lavori, tra dipinti, sculture, disegni, fotografie, manifesti, arredi, progetti e modelli architettonici, realizzati da più di 100 autori. In “Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943” questi oggetti sono introdotti da immagini storiche, pubblicazioni originali, lettere, riviste, rassegne stampa e foto personali per un totale di 800 documenti, così da mettere in discussione, come sostiene Germano PRADA FOND SIRONI16-Fondazione-Prada-Post-Zang-Tumb-Tuuum-959x640Celant, “l’idealismo espositivo, dove le opere d’arte, nei musei e nelle istituzioni, sono messe in scena in una situazione anonima e monocroma, generalmente su una superficie bianca, per riproporle in relazione a una testimonianza fotografica d’epoca e nel loro spazio storico di comunicazione”.

L’intero percorso di visita, che si snoda tra galleria Sud, Deposito, galleria Nord e Podium, si presenta come un viaggio immersivo ritmato da 24 ricostruzioni parziali di spazi pubblici e privati. In questi ambienti, costituiti dall’ingrandimento in scala reale delle immagini storiche, vengono ri-collocate le opere originali di artisti come Giacomo Balla, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Fortunato Depero, Filippo de Pisis, Arturo Martini, Fausto Melotti, Giorgio Morandi, Scipione, Gino Severini, Mario Sironi, Arturo Tosi e Adolfo Wildt, tra gli altri.

L’attenzione al contesto sociale si traduce nella presentazione di progetti architettonici, piani urbanistici e allestimenti di grandi eventi PRADA FONDRC_5520-Modifica-1085x640anche attraverso spettacolari proiezioni. Focus tematici dedicati a figure di politici, intellettuali, scrittori e pensatori contribuiscono a restituire il clima di forte radicalizzazione delle idee che caratterizza quel periodo storico.

All’interno del Cinema della Fondazione Prada sono proiettati 29 cinegiornali integrali, selezionati in collaborazione con l’Istituto Luce – Cinecittà, distribuiti nelle sale italiane tra il 1929 e il 1941. I filmati documentano le fasi di allestimento e i momenti di inaugurazione di alcuni tra i principali eventi espositivi e culturali del periodo.


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