ALLA GUIDA DELLA CASA MUSEO MILANESE CAMILLA BAGATTI VALSECCHI

Camilla Bagatti Valsecchi è la nuova presidente dell’omonima Fondazione, che dopo 26 anni cambia vertice in un passaggio di testimone di padre in figlia.
Pier Fausto Bagatti Valsecchi, diventa Presidente Onorario della Fondazione da lui gestita con passione e competenza; istituzione da lui fortemente voluta assieme al padre Pasino e alle sorelle Cristina, Anna Maria e Fausta. Camilla Bagatti Valsecchi, con alle spalle studi classici e cresciuta in una famiglia dove l’arte e la cultura erano di casa. La nuova Presidente è da diversi anni impegnata sia nella Fondazione che gestisce il Museo, sia nelle attività dell’Associazione degli Amici, dove ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo e nella promozione delle iniziative rivolte ai giovani, caldeggiando fortemente l’apertura del gruppo Speechati che dal 2012 ha organizzato diversi incontri con esperti di livello internazionale volti ad avvicinare gli under 35 alla cultura e all’artigianato nelle loro diverse manifestazioni artistiche. La prima casa Museo  italiana voluta dai fratellli Valsecchi a cavallo tra fino Ottocento e NOvecento, nata e sviluppatasi anche grazie all’intervento e ai suggerimenti dell’architetto Luca Beltrami, autore dei principali monumenti milanei e della Pinacoteca Vaticana, nonchè urbanista, allievo di Boito, al Politecnico di Milano e creatore e direttore con Albertini del Corriere della Sera, di tutta piazza Scala del recupero del Casello Sforzesco, creatore anche della Permanente, della Sinagoga Guastalla, dello sventramento dell’isolato del Rebecchino utile a tracciare con via Dante e il Cordusio e i suoi edifici dallo stesso Beltrami progettati al fine di creare un collegamento dall’Arco Sempione passando per il Castello e arrivando dritto al cuore di Milano e al Duomo ( la sua facciata fu vinta da un allievo di Beltrami, Brentano), mentre Mengoni lavorarava alla Galleria Vittorio Emanuele, lo stesso Beltrami curava molti arredi del Valsecchi e grazie al fabbro Mazzucottelli fece realizzare importanti lampadari, scale e vasiere dal noto fabbro che lavoro’ per lui al Palazzi del Cordusio e al castello, ma anche a Palazzo Marino, ridotto a macerie, ricreando con rigore scientifico la casa del nobile Marino, il padre della Monaca di Monza, citata nei Promessi Sposi del Manzoni. Piazza Scala porta nei lampioni la firma del Mazzuccottelli e la Ragionerai di Stato e la Banca Commerciale imponente quella di Beltrami con arredi del suo fabbro artista di fiducia, Mazzucottelli.  Beltrami creò altri edifici per Milano ma l’elenco è lungo, lungo quanto l’amicizia con i due fratelli Bagatti Valsecchi che avevano una doppia dimora all’inizio di via Montenapoleine verso via Manzoni con di fronte il magnifico palazzo custode delle loro collezioni. Fu l’Assessore alla Cultura Marzio Tremaaglia che con grande fatica coniò la Fondazione che avrebbe dovuto diventare sede di studi per arti e mestieri. Ma il povero amico Beltrami mori giovane prima che potesse portare a compimento l’intera opera, anche se il piu era fatto.

Durante i mesi di chiusura la Casa Museo di via Gesù ha portato a termine due importanti operazioni di conservazione: la prima è il restauro del rivestimento pittorico della biblioteca, realizzato grazie al Fondo Monti di Italia Nostra. Lo scenografico soffitto, realizzato nel 1887 da Luigi Cavenaghi, si ispira alla sala capitolare di Santa Maria della Passione affrescata da Ambrogio Bergognone. Cavenaghi era un apprezzato artista, oltre che abile restauratore, e col tempo fece proprie le capacità di imitare l’arte del passato. Pensata come luogo di raccoglimento, la biblioteca è completamente rivestita con armadi decorati con gli stemmi Bagatti Valsecchi e con una serie di frasi latine che invitano allo studio e a uno stile di vita morigerato. Le decorazioni delle pareti sono state completamente restaurate grazie al lavoro dello Studio Carlotta Beccaria & Co.

La sezione Italia Nostra di Milano, fin dalla sua fondazione, ha contribuito a importanti restauri di beni artistici e culturali nell’area di Milano (restauri 1969 – 1997). Dalla metà degli anni ’90 questa attività è stata rafforzata con la costituzione del FONDO ENZO MONTI che per volontà testamentaria legava i beni immobili lasciati ad Italia Nostra alla realizzazione di restauri significativi.

Il secondo lavoro di manutenzione straordinaria ha portato la ceratura dei pavimenti lignei ottocenteschi in noce che ospitano gli appartamenti di Giuseppe e Carolina (Sala della stufa Valtellinese, Camera rossa e Camera verde); l’attività ha restituito ai pavimenti una nuova lucentezza ed è ora ancora più emozionante attraversare gli spazi in cui la famiglia ha vissuto fino al 1974.

Se le condizioni lo consentiranno, il Museo verrà riaperto al pubblico a partire dal primo aprile con ulteriori novità.


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