NON SI VEDE ANCORA NESSUN LEONE SE NON QUELLO DI BELMONDO CHE HA TUTTO IL PUBBLICO AI SUOI PIEDI. “PARADISE” LASCIA ATTONITI

belmondo1untitledAncora non si vede un Leone all’orizzonte mentre Madre Maria Teresa di Calcutta è diventata Santa grazie a Papa Francesco. E per rimane in odore di santità, il regista Sorrentino con “Il giovane Papa” si diverte a immaginare un Papa beat nel modo di comportarsi e però conservatore nell’esercitare il suo ruolo all’interno della Chiesa. “lì c è il Nord, dove è Venezia?” dice il Pontefice. “ Venezia per me è sempre stata un ‘ossessione dice Sorrentino, esercita su di me un fascino irresistibile…”. Nel film Jude Law, Silvio Orlando, Diane Keaton, Ludivine Sanier, Cecile de France…bella come il sole. La prima volta di Bebel al Lido e il successo di Daisy e Viola protagonisti di “Indivisibili” di De Angelis fanno gossip e per De Angelis il pubblico si divide. E’ stato bello assistere alla consegna del Leone alla Carriera di Belmondo che ha detto che con la prima moglie è stato a Venezia affascinato da queste pietre e in seguito in un film si è divertito a sorvolare Venezia appeso a un elicottero. Alcune foto lo riportano su una sdraio a righe del De Bains, il mitico Grand Hotel che tutti si augurano che risorga dalle ceneri. Prima della proiezione del film J. Paul Belmondò ha dichiarato di amare i registi italiani come come De Sica, con il quale ho lavorato nella “Ciociara” con la Loren e come partner in un altro film ero al fianco della Cardinale, la Lollo e amico di Ursula Andress…Grande seduttore è sto compagno di lavoro in un film di Truffaut con la Deneuve, Emanuelle Riva, Sophie Marcea che lo ha accompagnato per consegnargli questo Leone alla Carriera, Francois Fabiane…Che volere di più? Ci si augura che il prossimo premio alla Carriera vada a un altro ultimo mostro sacro, Alain Delon che non ha ancora ricevuto il Leone, mentre la Palma si…”All’inizio della mia carriera non avevo un volto da seduttore. Tutto cambiò dopo il film di Godard; “A bout de soufle” e “Pierrot le fou”…”, ha detto Belmondo, affascinante ancora oggi nonostante la malattia che lo ha colpito da due anni. Il Teatro ha fatto parte della sua vita come il cinema e se lo ricorda bene, specie un Shakespeare…

L’opera scintifica di Malik, “Voyage og Time” appare talentuosa ma inclassificabile, un documentario con la voce di Kate Blanchet. Kunsturica è un atteso ritorno: “Sulla strada del latte” con Monica Bellucci…Mentre la Bui è presente a fianco di Maria Roveran, Marta Gastini, Laura buiimagesT6C3BYEXAdriani e Caterina Le Caselle sotto la regia di Giuseppe Piccioni. Il film si intitola “Questi giorni” e racconta un viaggio quando il futuro sembra ancora promettere qualche cosa e la vita degli adulti incombe sulle speranza. Margherita Bui nella parte della madre di Liliana, una donna ancora giovane e che sarà costretta a ritornare a pieno titolo a pieno ruolo di madre. La figlia ha un tumore e non lo dice alla madre e la Bui scopre la cosa e prende in mano la situazione….

Libro shoa vittime e sopravvissutiPassiamo ad Andrei Konchalovsky è un bravo regista, e il suo “Paradise” ne è un’ulteriore dimostrazione, ma bisognerebbe mettere una moratoria sui film che parlano di campi di sterminio e di tutto ciò che li circonda. In caso contrario, si rischia l’effetto Austerlitz, nel senso del documentario, fuori concorso, di Sergei Laznitsa, che registra quella che è ormai una vera e propria “industria dell’Olocausto”, il turismo di massa che prevede una gita ai lager, un selfie sotto l’insegna Arbeit macht frei, il lavoro rende liberi, la foto di gruppo in cui si simula la deportazione, il pranzo al sacco più la birra in compagnia…

In “Paradise”, così come nelle vacanze organizzate sui campi della morte, ci sono tutti i cliché che servono alla bisogna: il nazista semplicemente brutale e quello colto e educato e perciò ancora più brutale, la contessa russa avida oppure eroica, il collaborazionista più o meno ottusamente crudele e più o meno buon padre di famiglia, le kapò sordide, gli umiliati e offesi, l’ebreo che recita Dante e il suo “lasciaste ogni speranza o voi che entrate”…C’è anche il bianco e nero e non il colore, per dare al tutto una patina, come dire, più storica, più da documento cronachistico di un’epoca, e per sovrappiù il regista ci mette una sorta di giudizio universale in cui i carnefici depongono davanti a un tribunale: solo che è quello celeste che li spedirà all’inferno, mentre per le vittime, qualsiasi siano state le loro colpe nella lotta per sopravvivere, si schiude una luce che indica la quiete del Paradiso…

the yung pretetypTutto il film, è come una telefonata di cui si conosce già chi chiama, chi riceve, cosa si dice. Konchalovsky dice di aver girato Paradise perché “oggi sta tornando alla ribalta lo stesso modo di pensare radicale e intriso d’odio che nel passato novecentesco portò alle atrocità della Seconda guerra mondiale”. Il proposito di esorcizzare il male con una pellicola è nobile, il rischio però è l’effetto assuefazione. Girato da un russo che se ne andò negli Stati Uniti per fuggire il comunismo nel suo Paese, Paradise lascia anche trapelare il concetto che fra Stalin e Hitler non ci fosse poi così grande differenza. Lo dice l’ufficiale tedesco che dalla Wermacht è voluto passare alle SS: è l’uomo nuovo, l’idea della società perfetta, del Paradiso sulla terra ciò che unisce i due totalitarismi. Ma questa è un’altra storia, e un altro film. ò Bianca Balti, Gemma Artenton, Valentina Lodovini e Jeremy Irons (il fascino non invecchia), in passerella scortato dalla moglie con anche la Portman e Franco, hanno fatto la felicità dei fans della passerella…rigorosamente rossa, come tradizione richiede.


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