APRE LA 66A EDIZIONE DEL FESTIVAL DI CANNES. FERVORE PER I PREPARATIVI E QUALCHE PETTEGOLEZZO

Che cos’è la leggenda di Cannes? Quando è nata e perché continua a vivere?Orgoglio di noi italiani é il fatto che il più antico Festival del Cinema é nato a Venezia per volontà del conte Volpi di Misurata e della famiglia Cini negli anni Trenta. Ma veniamo a questo nuovo Festival francese che é arrivato alla sua 66esima stagione, nato circa quattro anni dopo quello italiano. Quello lagunare non ha nulla da invidiare a quello francese: qui a Cannes nasce il business, un business che continua ancora oggi, divenuto una macchina internazionale di superproduzioni, scambi, sponsor e accordi per la grande distribuzione. A questo proposito, quest’anno è Orange il pqrtner ufficiale del Festival. Ma purtroppo questa distribuzione penalizza la visione di molte pellicole sia in concorso che fuori concorso da proiettarsi anche all’estero, anche se il più delle volte molti film in Italia non si vedono, mentre in Francia si.

Si é scritto tanto su Cannes. Per esempio Jeanne Servat ha scritto una quindicina di testi sul cinema, sulla superproduzione hollywoodiana, ha raccontato di Brigitte Bardot, Alain Delon, Robert Hossein, Jean Marais, che per primi si resero conto di che cosa sarebbe diventato questo Festival. Gli anni più belli furono gli anni Sessanta anche qui. Servat scrisse storie fantastiche su Libertion e Paris Match. Henry Jeanne arrivava dalla Scuola di Cinematografia Superiore di Lille.

Mentre fervono i preparativi per l’apertura ufficiale del Festival che avverrà domani: strade blindatissime, transenne e camionette della sicurezza, curiosi, artisti e fans, gente comune, ragazzi… Il giovane Lois sta provando sulle ultime note. Le 350 sedute blu scompaiono per lasciare il posto ai tappeti rossi de La Croisette e alle strutture di sostegno del cinema, come i tanti orribili gazebo che vendono cd, dvd, vecchie pellicole, manifesti el cinema, ma che offrono anche servizi di ogni tipo. Nessuno puo’ mettere piede dove stazionano fotografi e blindati della polizia e camion delle televisione. Sono chilometri i metri di cavi che attraversano il lungo mare.

Si mormora del matrimonio tra Pitt e la Jolie, addirittura pare si siano già uniti in matrimonio anche se hanno già tanti figli sia naturali che adottati. La cerimonia verrebbe ripetuta nel Var; Sellon Gille sarà lo chef e Michael Latz l’organizzatore della mega festa allo Château de Miraval. Intanto gli yacht si sono già appostati nel golfo, molti registi e attori preferiscono la discrezione, lontano dai paparazzi e dalla stampa, ma anche dai loro fans.

Sophie Peron, campionessa di pallavolo, ha deciso di lasciare la sua professione e nel frattempo segue impegnatissima gli eventi di questo festival che di italiani in concorso ha solo il film del regista Sorrentino; con l’uscita di Nanni Moretti dalla presidenza, il festival sembra riprendersi i suoi spazi, forse un po’ più francesi e americani. L’ex premiere dame de France Carla Sarkozy ha preparato un nuovo album di pezzi musicali e cantati: il suo ritmo invade già le strade di Cannes.

Tornando al cinema, il film più atteso per i francesi sembra essere “L’écume des jours » di Michel Gondray tratto dal romanzo di Boris Vian con Roman Duris, Audrey Tautout, Chqrlotte Le Bon, Aissa Maica, Omar Sky e Gad Elmaleh. La più grande storia d’amore di tutto il festival, almeno cosi’ si preannuncia.

Nel frattempo a Marsiglia stanno girando un film Le French (Jean Dujardin e Jilles Lelluce). Un film evento che si ispira a fatti reali, un parallelo cinematografico tra due personaggi che hanno segnato la storia di Marsiglia negli anni Settanta. Zampa e Michel si sono uniti in nome di un revival dal sapore di Chanel, come dire Delon e Belmondo. Si tratta dell’assassinio di un magistrato, Pierre Michel di 38 anni avvenuto nell’ottobre del 1981 perpetrato dalla banda dei Lione, la mafia marsigliese.

Tornando alla indiscrezioni e curiosita’ su Pitt e Jolie al Bar de l’ Avenir si diceche sia tutto un circo mediatico : «Ne abbiamo viste tante e siamo anche un po’ stufi. La vita é diventata una fiction, mentre bisognerebbe parlare più di crisi economica e di nuova portà, ma alla politica interessa solo il denaro… » recitano i frequentatori abituali. Gli abitanti di Cannes non sembrano apprezzare le ondate di cinefili, cineasti, giornalisti, perchè la città é tutta bloccata per parecchi giorni: persino le cose più semplici diventano speculazione pubblicitaria, anche se la pubblicità si diceva un tempo é l’anima del commercio . A guadagnarci parecchio sono bar, ristoranti e alberghi, ma anche proprietari di case date in affitto: i prezzi si triplicano e questo non é serio; ma chi deve lavorarci o i ghiotti di mondanità sono disposti a tutto. La gente corre da una parte all’altra della città, perchè la movida del Festival non è solo dentro e intorno al suo orrendo palazzo di vetro (un ecomostro da abbattere), ma é spalmata ovunque. Ci sono proiezioni anche in spiaggia e nei cinema tradizionali. Tutti corrono da una conferenza stampa all’altra, da una sala di proiezione a un’altro spazio di proiezione, facendo file con tanto di cartellini appesi al collo e spesso con l’ombrello in mano; qui a differenza di Venezia è difficile vedere da vicino i divi e di questo la gente è un po’ stufa.


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