ARIEL SOULE' DA CORTINA ARTE METAFISICA O SURREALISMO? FILOSOFIA IN NOME DI HEIDEGGER

E’ da 50 anni e oltre che la Galleria Cortina, una vera e propria istituzione milanese, raccoglie e ospita nei suoi spazi i grandi Maestri italiani. A partire da De Chirico, Crippa, Dadamaino, Fabbri, Fontana, Depero, Mulas, Minguzzi, Lanfranco, Asco, Carmi…

Fondata nel 1962 da Renzo Cortina, nel ridotto della sua libreria in Piazza Cavour (al piano sopra la Casa editrice che ha fatto della sua attività libraria un vero e proprio centro propulsore delle arti divulgando pittura, scultura, fotografia attraverso uomini di cultura di rilievo internazionale. Il confronto interdisciplinare tra vari esponenti della cultura ha portato a ben 670 mostre e se si contano quelle all’estero superano le 700. Ne è convinto e un po’ sorpreso e stupito messo alle strette nel suo studio di via Mac Mahon 14/7, Stefano Cortina, seduto alla sua scrivania posta su un soppalco in legno ricco di cassettiere, libri ben catalogati, quadri e sculture ovunque, tanti anche i lavori di Buzzati: <Mio padre è morto da 26 anni e la galleria l’ho gestita io, mentre la casa editrice i miei cugini, figli dei fratelli di mio padre. Sono orgoglioso che nonostante gli sforzi in un periodo di crisi, la collaborazione con la Orenda Art International (54 rue de Verneuil a Parigi) che ospita per i 51 anni per l’esattezza di storia della nostra galleria alcuni degli artisti che hanno fatto la storia della Cortina, fino all’11 febbraio 2014.  Già nel maggio scorso abbiamo fatto scambio di opere ed è stata una formula vincente perchè in Francia la gente va ai vernissage, si interessa al mercato e conosce la storia dell’arte con un occhio particolare attento per l’arte contemporanea italiana>. Ma Stefano Cortina si è  scordato di raccontare anche quante e quali sono state le mostre pubbliche in musei e fondazioni, nonchè i convegni che ha tenuto ovunque per la Galleria Cortina. Un grande supporto è sempre stata la Casa editrice omonima che continua a condividere progetti comuni ma anche autonomi alla Galleria. Stefano Cortina ha raccontato che suo padre da giovane in via Fatebenefratelli aveva una piccola bottega prima di andare in Cavour e prima di sistemarsi nel grande spazio di Cavour, gli piacevano i quadri, ma il suo istinto imprenditore gli arrivò fulmineamente da un fatto banale: <..un giorno entrò in galleria un signore che voleva vendere un Sironi e disse a mio padre che a lui bastavano 20 mila lire. Poco tempo dopo entrò un collezionista che si interessò al quadre e chiese il prezzo che mio padre disse intorno alle 30…l’altro rispose, 300 mila sono troppe posso darle 250 mila lire. Così mio padre – prosegue Stefano Cortina – è diventato un vero mercante. Con i suoi fratelli avevano anche una libreria a Pavia, poi si aprirono le varie sedi a Torino, Padova e Verona…poi arrivò la bella e grande scelta dello spazio di via Turati, in Cavour dove i libri stavano accanto ai quadri e alle sculture, la formula fu vincente. Il mio irrequieto padre aveva sempre accanto a sè grandi critici e giornalisti, scrittori, uomini di cultura. Io sono cresciuto in quel mondo e tutto mi affascinava, per le prime mostre conobbi Roberto Crippa, Gianni Dova, Luciano Minguzzi, Pierre Restany, Marco Valsecchi e in seguito Cassinari, Migneco, Brindisi,Tamburi,Ghelfi… Mi sono divertito a fare la mostra di disegni di donne di Dudovich, artisti che i giovani oggi non conoscono. Un vero peccato perchè la cultura e la bellezza vanno respirate fin da giovani. Ma in questo i musei comunali e statali non pensano alla formazioni dei giovani imponendo prezzo molto alti per visitare mostre pubbliche.

Davanti alla libreria del titolare della galleria “Grande metafisica” del 1920 di De Chirico, <Concetto spaziale> di Fontana, quadri di Hiung-Hing, Brenda Ringery (alcuni frutto da tre anni di scambi con gallerie francesi. Cortina sarebbe tentato di aprire uno spazio a Parigi, senza abbandonare quello di Milano, una scommessa che sono certa vincerebbe se non avesse impegni familiari che lo trattengono piacevolmente, intendo la bella e brava figlia che ha messo per la prima volta piede in galleria nel corso della mostra <Figurazioni> di Alda Maria Bossi, Stefania Russo e Francesca Lucchini a cura di Giovanni Cerri. La prima si rifà a delle architetture apparentemente elementari sia d’esterno che d’interno, la seconda, giovane artista del suo tempo immortale come nature morte frutta, ma anche rotoli di nastro adesivo, matite, sfere di pietra, temperini, forbici…e la terza di genere informale e materici che possono ricordare Tapies.

Una storia familiare fatta di progetti condivisi, di amicizie e di solidarietà, di successi e di cadute, mirando più a una mostra di successo che al profitto di un affare. La Galleria Orenda di Parigi è l’erede della Galleria du XXeme Siècle fondata da Gualtiero di San Lazzaro (Papa), grande amico di Renzo Cortina, la cui galleria distribuiva in esclusiva per l’Italia la famosa e storica rivista <XXeme Siècle>. Per il cinquantenario della galleria e per festeggiare anche il sodalizio con i francesi a Parigi sono esposte una trentina di opere di artisti da Dadamaino a Maria Papa, da Fortunato Depero a Fortunato Minguzzi, da Roberto Crippa a Gianni Dova e De Chirico, Fontana, Carmi, Apollonio….


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