CARLO SCARPA E LA CASA SUL CANAL GRANDE A VENEZIA. ELECTA ARCHITETTURA

Noi studenti a Venezia da giovani sapevamo chi era Carlo Scarpa, come il mondo del design e dell’architettura o intellettuali vari. Ma nel Veneto Carla Scarpa è come dire Giovanni Angnelli e la Fiat, neanche paragonabile con la creativita di Renzo Piano. Il museo Canova a Possaagno, la Fondazione Bevilacqua La Masa, il negozio dell’Olivetti in Piazza San Marco nella Serenissima, le tombe dei Brion, la giunta della Facolta’ di Architettura a Venezia, i numerosi edifici da Verona in tutto il mondo. Ricordo che Carlo Scarpa mori sul lavoro in Giappone mentre guardava su delle impalcature di assi una sua “creatura” per una distrazione cadde e mori. Scarpa orientale e bizantino anche, il padre della modernità come venen definito anche Le Coubusier. La casa a Zurico, Zantner. La facoltà di Ca’ Foscari, quelle giapponesi, i suoi tavoli, sedie, poltrone, i percorsi di marmo e di pietra, spesso d’Istria, per incanalare l’acqua..furono cose sbalorditive per quei tempi e ancora oggi lo sono. Un bel documentario testimonia la sua grandezza. Persona modesta e sapiente, all’avanguardia, piu’ di ogni altra cosa,  amava il suo Veneto…..Io di Scarpa in casa ho tre dei suoi vasi, perchè amava andare in fornace  Murano e lavorarli, a dare loro una forma di alta modernità… Il volume, edito per Electa Architettura, fresco di stampa, consente di conoscere un’opera di Carlo Scarpa rimasta sino ad ora avvolta nel mistero e di confrontarsi con un tema spinoso e attuale quale quello del restauro delle più significative opere di architettura contemporanee.

A Venezia ho tenuto una casa, proprio quella in cui mi sono laureata e il rapporto con la città e’ sempre forte. Persino la facoltà di Lettere e Filosofia ha il portale e l’ingresso di San Sebastian, accanto all’omonima chiesa ricca di capolavori, portano la sua firma. Ma vi voglio parlare di questo suo progetto che racconta di una delle sue tante case realizzate dal maestro. Affacciata con una magnifica terrazza sul Canal Grande, la casa che Scarpa costruì a Venezia tra il 1964 e il 1968 per Loredana Balboni, era nota soltanto grazie ad alcune immagini e a pochi disegni, pedissequamente riprodotti. Loredana Balboni era una committente assai particolare. Collezionista e mercante d’arte, era la vedova di Francesco Pasinetti, direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e sorella di Letizia, moglie di Michelangelo Antonioni. Ciò spiega le ragioni per le quali la casa che Scarpa restaurò per lei divenne un ritrovo per letterati, artisti e registi, da Paolini e Maselli, da Visconti a De Kooning.

La storia emblematica della dimora, dei rapporti che Loredana Balboni e Carlo Scarpa intrattennero, dei modi in cui l’architetto realizzò questa boîte à miracle, sono qui spiegati da Roberta Martinis sulla scorta di accurate ricerche archivistiche che hanno portato alla pubblicazione di molti disegni sconosciuti, mentre Francesco Magnani e Traudy Pelzel illustrano, avvalendosi di un’ampia documentazione fotografica, come sono intervenuti per restaurarla. Una ragione in piu’ per conoscere e farci ancora sognare.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Continuando la navigazione su questo blog, accetti l'utilizzo dei cookie. Maggiori informazioni

Questo blog utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo blog senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" si permette il loro utilizzo.
Per ulteriori informazioni consulta la cookie policy

Chiudi

Privacy Policy
Cookie Policy