COVA ENTRA IN TRIENNALE PER EXPO E LO FA IN GRANDE STILE
Chi l’avrebbe mai detto che la storica Pasticceria Cova avrebbe aperto un nuovo spazio nel più luogo più “cult” di Milano, la Triennale che in tema di EXPO ne sa qualche cosa. Così è nato “Cova in Triennale”, una nuova location nei giardini della Triennale di Milano. Per la prima volta nei suoi 200 anni di storia Cova lascia il centro di Milano, Piazza della Scala prima e via Montenapoleone dopo, e sceglie il cuore dell’arte e del design, la storica Triennale il cui edificio è stato progettato da Giovanni Muzio che guarda caso è uno degli architetti del Novecento al quale sono particolarmente “affezionata”; abito in una casa da lui edificata vincolata dalla Sovraintendenza e ho curato una mostra che occupava tutto il piano superiore della Triennale, “Luca Beltrami Architetto. Milano tra Ottocento e Novecento” accompagnata da un catalogo edito da Electa. Mi laureai proprio su Luca Beltrami e la Triennale diretta allora da Monno e Bertè mi offrirono questa occasione, quella di essere la prima a omaggiare questo grande personaggio che ne da vivo ne da morto le istituzioni avevano celebrato. Eppure Beltrami ha fatto tante belle architetture e restauri di importanti nel capoluogo lombardo e anche a Roma e a Parigi…nella città del Vaticano. Beltrami ha donato anche la sua raccolta vinciana alla Pinacoteca Ambrosiana….Ma questa è tutt’altra storia ….
La Triennale ora guidata da Claudio De Albertis, forse futuro sindaco, per anni luogo di ritrovo di artisti, musicisti e intellettuali, ha scelto con i dirigenti di Cova di creare in occasione di EXPO 2015 là dove c’era il Fiat Caffè un luogo che è un punto di incontro e di ristoro. Così si ripete l’antica vocazione di caffè letterario, in una nuova interpretazione del suo stile: un concept rinnovato e più giovane ma con il servizio e la qualità che hanno reso Cova famosa in tutto il mondo.
La nuova interpretazione della struttura all’aperto non profana il tempio del design con immagini evocative dei luoghi simbolo della storia di Milano. Si rompono gli schemi e contemporaneamente lo storico locale si fa largo nella “modernità”. Cova accoglierà per tutta la durata di Expo (e forse anche dopo) gli ospiti anche sulla lunga tavolata “sociale” in legno massiccio disegnata e realizzata dall’azienda Riva1920. Nel giardino, anche un’isola di tavoli coperta da una leggera struttura di legno e stoffa. Non so cosa ne pensi il suo storico proprietario che l’ha ceduta in parte al gruppo francese LVMH. Ma so di certo che quando entro da Cova in Montenapoleone trovo sempre le figlie di Mario Faccioli a tenere ancora il timone e a dare ancora il tono e il controllo della qualità alla “Maison”. Quante cose abbiamo fatto con Mario Faccioli, eventi e presentazioni di libri. Il mio “Feltri racconta Feltri” edito da Sperling&Kupfer era in vetrina o meglio, faceva vetrina insieme alle belle confezioni di Cova. Abbiamo anche fatto una bella cena a porte chiuse in onore del sindaco Gabriele Albertini, appena eletto con tutti i direttori delle testate e della Rai e Tv private. L’omaggio per tutti era una Magnum di Champagne con inciso sul vetro della bottiglia data e dedica.
Gli orari di apertura saranno tutti i giorni dalle 10.00 alle 23.00: Cova interpreta per la prima volta il rito dell’aperitivo milanese e servirà lo storico cocktail Covino insieme al nuovo cocktail TriCova in omaggio, giusto ripeterlo, a Expo Milano 2015. Nuova spinta è arrivata anche alle aperture di internazionali: entro la fine dell’anno Cova aprirà cinque nuovi locali tra Beijing, Bangkok e Taiwan, arrivando a contare oltre venti negozi Cova nel mondo tra cui Hong Kong, Tokyo e Shanghai. Auguri con tutto il cuore!