CYRANO, IL CLASSICO DI ROSTAND RILETTO E CORRETTO AL TEATRO CARCANO DI MILANO

Contro gli ipocriti ci si può sempre ispirare a un grande personaggio “Cyrano” uscito dalla penna di Edmond Rostand nel 1897. Una commedia in cinque atti interpretato nel passato da grandi attori del calibro di Gigi Proietti, Pino Micol, Franco Branciaroli e persino Gino Cervi; la lista sarebbe lunga se si va poi anche a citare voci recitanti straniere, e in particolare molti ricorderanno il bel film con Gerad Depardieu nelle vesti di Cyrano di Jean Paul Rappenau e cast d’eccezione come Vincent  Perez, nei panni di Cristiano e Anne Brochet nelle vesti di Rossana, una pellicola del 1990. Grazie alla sua interpretazione con “Cyrano” vinse la Palma d’Oro a Cannes. Il doppiaggio italiano era di Lionello…

Questa versione contemporanea e popolare arricchita dai costumi di Guido Fiorato, vist che la scena è essenziale, ha la particolarità di avere una regia a quattro mani: di Carlo Sciaccaluga e Matteo Alfonso. Parlavo di una versione popolare nel senso che lo spettacolo è stato confezionato nella versione più nobile del termine “popolare” dove la clissicità si intreccia lla contemporaneità dalla quale scaturisce un’armonia. La struttura originale in versi viene mantenuta intatta proprio come la celebre traduzione di Mario Giobbe in “martelliani”, usata con una scioltezza di linguaggio tuta nuova che mostra il marchio della Scuola dello Stabiledi Genova. Il resto è presto detto e tanto lo conoscono già. Stiamo parlando della storia dello spadaccino guascone dal grande naso, intelligente e colto,romantico, innamorato della bella cugina Rossana(Silvia Biancalama) che a lui preferisce il bel cadetto Cristiano (Vincenzo Giordano), un po’ timido e impacciato e soprattutto poco vissuto al quale Antonio Zavatteri nelle vesti di Cyrano (grande mattatore),  dal cuore tenere ma dal coraggio e dalla dignità ineguagliabili, gli presta i versi e la reita sotto il suo balcone dal giardino sottostante e scrive alla cugina lunghe lettere persino dal fronte quando Cristiano viene mandato. Cyrano non solo fa le veci di Cristiano per la consapevolezz della sua inadeguatezza fisica, ma anche perchè le sue battaglie a fil di spada contro ogni tipo di ingiustizia e di ipocrisia sono rivolte soprattutto contro una società corrotta  e vile. Nulla di nuovo quindi sotto il solo. Cyrano più di ogni altra cosa ama la libertà. Solo una tardiva confessione ormai vecchio e malato e persino sul punto di morire confessa tutta la verità a Rossana.Una rilettura più che attuale contro potenti e prepotenti, politici e padroni, tutti atteggiati a “irrepresibili censori” che nel privato si abbandonano a ogni vizio e che fanno del proprio potere una macchina di lucro e prepotenza a loro misura.

Un muro sbrecciato, grandi pannelli e botole ci fanno comprendere i segni della Parigi del XVIII secolo. Il teatro della vicenda come dicevamo, sono i magnifici costumi che spiccano sotto la regia attenta delle luci di scema, luci per certi versi caravaggesche. Al centro della scena è il protagonista che il bravo Zavatteri interpreta con spirito anarchico contemporane e tratta la poesia con grazie, mentre non si scorda di dovere essere complessato e allos tesso tempo spaccone. Con lui nove attori tutti bravissimi, tra i quali è doveroso citare, oltre a quelli già citati, Alberto Giusta nei panni di De Guiche e Roberto Serpi nelle vesti di Le Bret. Il resto è puro divertimento.

Lo spettacolo andrà in scena fino al 26 ottobre nel capoluogo Lombardo e dal Teatro Carcano continuerà la sua tournèe in giro per l’Italia. Domenica lo spettacolo è alle 15,30 . i biglietti costano da 25 a 34 Euro. Corso di Porta Romana 63 è la sede del Teatro e per chi volesse prenotare lo può fare telefonando al n. 02-58181377.


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