DA DEGAS A PICASSO ALLE SCUDERIE VISCONTEE DI PAVIA

Pavia21_Pemba_MGTHUMB-BIGArrivate fresche fresche al Castello Visconteo di Pavia oltre sessanta opere tra olii e acquarelli dei principali protagonisti della scena artistica internazionale del XIX e XX secolo: da Degas a Dante Gabriel Rossetti, da Jean Baptiste Corot ad Alma-Tadema, da Vincent Van Gogh a Paul Gauguin, da Antonio Mancini a Paul Signac, da Pablo Picasso a Francis Bacon e da Roy Lichtenstein e tanti altri nomi importanti.

Le opere tra cui alcune di grafica provengono dalla Collezione della Johannesburg Art Gallery e rimarranno esposte  fino al 19 luglio, un periododurante il quale i visitatori di Expo avranno modo di conoscere insieme al maPaviaimages (1)niero che le custodisce e la Certosa stessa di Pavia a pochi minuti da Milano. La mostra <Da Degas a Picasso> è stata pensata e realizzata da ViDi in collaborazione con il Comune di Pavia con il patrocinio del Consolato Generale del Sudafrica di Milano e con la consulenza scientifica di Simona Bartolena.

Ilpercorso dell’esposizione inizia con <Lady Philips>, uno splendido dipinto firmato da Antonio Manini che la volle ritrarre a 46 anni. Sebbene vissuta in InghilterPaviadownloadra rappresenta una figura di spicco della storia di questa nazione, grande collezionista, donna di grande fascino, moglie del magnate dell’industria mineraria Sir Lionel Phillips (1863-1940) era convinta che la sua città, Johannesburg dovesse avere un suo museo e iniziò con il vendere un suo diamante regalatole dal marito per acquistare le prime opere. Ad aiutarla è Hugh Lane, altra grande personalità suggerendole alcune acquisizioni, un nucleo che negli anni si è arricchito di nuove acquisizioni importanti. La prima sezione di questa mostra al Castello Visconteo, è dedicata alla scena anglosassone per i profondi legami tra l’Inghilterra e il museo Sudafricano: dal periodo Romantico dove spicca un acquarello di <Hammerstein sotto Andernach> (1917) di William Turner fino allo straordinario e affascinante periodo Vittoriano rappresentato da capolavori come <Regina Cordiun> (1860) di Dante Gabriel Rossetti, grande Preraffaelita e <La morte del Primogenito> (1858) di Alma-Tadema. Nella seconda sala si possono ammirare lavori dei francesi Courbet come <La scogliera a Etretat> del 1869 e Corot come <Paesaggio> del analogo periodo di straordinaria bellezza e le celebri ballerine di Degas, protagoniste di quella definita la <nouvelle peinture> definita poi Impressionismo per lo studio della luce e delle impressioni che essa esercita su chi la deve interpretare. A raccontare il passaggio tra Ottocento e Novecento  sono una serie di opere firmate da Signac, Toulouse-Lautrec, Bonnard, Cèzanne, Gauguin, Van Gogh e molti altri ancora. Del primo artista va segnalato fra i tanti, <La rochelle> del 1912 e <Barche> del 1922; del secondo <Donna con il corsetto> del 1896; del terzo, Bonnard, <Il bagno> del 1925, <I viali> del 1900 e <Tramonto primaverile> del 1909, mentre del creatore e iniziatore della <pittura moderna>, Cèzanne, merita di essere menzionato <I bagnanti> del 1989. Ma davanti a una particolare Xilografia di Paul Gauguin del 1894-1885 ci si stupisce di come l’artista si fosse staccato dal gruppo per creare nuove forme, nuove ricerche che lo portarono alle sue esperienze nel mondo esotico e poi ancora tanta ammirazione per <Testa di orfano con il cilindro> di Van Gogh del 1881 un’opera particolare dove troviamo un Van Gogh quasi in erba. Stupenda la <Maternità> di Edouard Vuillard del 1896 e <Nudo> di Francois Auguste Rene Rodin che sprigiona grande forza come tutte le sue sculture del resto. Entrando nelle sale destiante al XX secolo troviamo Picasso con una serie di opere che vanno da <Donna con i fiori> del 1949 a <Donna con collana> del 1947 e tra le altre sue opere non potevano mancare <Le bagnanti III> del 1920. Tra olii, acquarelli, acqueforti e pastelli e carbonicini o matite, troviamo di Edward Munch <Due figure> del 1898-1900 e di Andrè Derain <Ritratto di una giovane donna dai capelli rossi> del 1928. Di Modigliani <Ritratto di Madame Van Muyden> del 1925, segno di grande modernità e di Francis Bacon <<Studio per il ritratto di un uomo> del 1969. In questi decenni del Novecento le avanguardie esordiscono anche con Warhol e Lichtenstein, con opere in mostra originali tra le quali anche litografie e serigrafie.

La scena artistica sudafricana chiude il percorso espositivo dedicato al Novecento che offre un’occasione unica e rara per conoscere le opere di Irma Stern e George Pemba che come da catalogo edito da Skira, si possono comprendere meglio le ricerche pittoriche e ideologiche. <Mele verdi> del 1916 e <Ritratto di giovane donna Barbara> del 1944, <Musici Bahutu> del 1942 della prima e <Kwa Stemele>, un olio su cartone del 1981 e <Mi dispiace signora> un acquarello, matita su carta del 1945 della seconda e ultima artista citata svelano diversi approcci al vero e contemporaneamente all’astrattismo. Sabato, domenica e festivi la mostra chiude alle ore 20. Ogni giovedì le sale del Castello Visonteo rimarranno aperte fino alle 22 per un fitto calendario di attività grazie all’associazione ART Creative Project e Il Mondo di TELS. www.scuderiepavia.com.


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