DALLO SCHERMO LE REALTA’ VIRTUALI SI FANNO CONCRETE E IL TUTTO FA MOLTO DISCUTERE
Luciana Baldrighi
Cannes
Che fine fanno le indossatrici o testimonial durante la loro breve carriera e dopo? In questo caso…la top model assassina ha mal di pancia, sente che il corpo dell’assassinata preme per uscire. Ne sputa un occhio, poi fa harakiri per vedere se riesce a riportare alla luce qualcosa di più. Nell’attesa, la sua complice si mangia il bulbo oculare rigettato… La truccatrice lesbo-chic fa l’amore sul tavolo della morgue con il cadavere della modella suicida perché licenziata: era bella, ma c’è sempre qualcuna più bella di te…Poi, è un vizio, si sdraia sulla tomba scavata nella terra di quella che ha appena fatta fuori: era vergine, ma frigida…Un leopardo attende nel letto del motel la più glamour del fashion reame: siamo a Pasadena, forse è fuggito dallo zoo, quel che è certo è che ha chiuso a chiave la porta e staccato la luce…La super-glamour è una sorta di Narciso in gonnella, incanta tutti, ma ama solo se stessa. Il fotografo di moda la vuole nuda, ma si tratta di esigenze artistiche, lo stilista di moda per lei perde la testa, ma è gay e quindi non è per amore…Le luci al neon crepitano, le albe e i tramonti si sprecano, ci sono piscine vuote e piscine piene, in una vasca da bagno c’è un cadavere sgozzato, ma non si capisce di chi sia e da dove venga, forse è l’avanzo di un altro film…Gli interni sono gotici, il maquillage è rosso sangue e nella guerra fra modelle si è tutti cannibali…
“Mi sono accorto che la bellezza dà alle donne un certo potere” dice ispirato Nicolas Winding Refn, regista di questo pastrocchio in concorso dal titolo the Neon Demon. “E’ anche per questo che da anni volevo fare un film sul tema”. Refn è danese e forse al suo Paese non conoscono quel detto che dice: Tira più un pelo di… che un carro di buoi”. Il tema, insomma, nel resto d’Europa non è nuovo.
Perché dopo Drive, un film molto bello, e dopo Only God Forgives, un film comunque interessante, Refn abbia fatto un simile capitombolo è difficile da spiegare e le dichiarazioni di intenti del regista non aiutano: “Volevo girare un film a Tokyo, ma mia moglie mi ha detto: ‘Non voglio andare a vivere a Tokyo’. Gli ho chiesto quale sarebbe potuto essere il compromesso e mi ha risposto: ‘Los Angeles’ ”. Se diceva Frascati chissà cosa veniva fuori
Ellae Fannig è Jesse, la super bellezza vittima del suo fascino e del suo narcisismo, Jane Malone è la sua innamorata respinta, Belle Heathcote e Abbey Lee le modelle assassine. Adesso che ne conoscete i nomi, evitatele.