DONNE AD ALTA QUOTA. A PALAZZO REALE UN OMAGGIO ALLA FONDAZIONE BELLISARIO E ALLE DONNE CHE FANNO IMPRESA
Dopo Roma, è arrivata la mostra “Donne al alta quota” che è rimasta aperta fino al 9 marzo, forse troppi pochi giorni per una mostra che ritengo importante per il suo contenuto sia sul piano della figura della donna nel mondo del lavoro che nella vita sociale, proprio in un omento in cui la crisi sembra penalizzare maggiormente la donna. E poi i tanti femminicidi avvenuti nel 2013 e proseguiti nel 2014. L’8 marzo ha sottolineato questo tema della violenza e anche il problema della donna nel mondo del lavoro, della politica a partire dalle famose “quote rosa”…
L’occasione della mostra sono stati i festeggiamenti per i 25 anni della Fondazione Marisa Bellisario, uno dei più incredibili, autorevoli e credibili (mi piace questo gioco di parole) laboratori e osservatori sul lavoro e in particolare, naturalmente, sul lavoro femminile. Così sotto L’Alto Patronato del Presidente della Repubblica italiana e in collaborazione con 24 Ore Cultura, Gruppo 24 Ore, la mostra curata da Lella Golfo, presidente della Fondazione Bellisario, ha ospitato foto, immagini, documenti, riconoscimenti e materiali d’archivio che raccontano l’impegno di una fondazione che ha contribuito al cambiamento della società italiana, spesso anticipando anche le Istituzioni. La rassegna si è aperta con un video-intervista della presidente della fondazione, Lella Golfo e arricchita da fotografie di momenti importanti, incontri istituzionali con il Santo Padre, Presidenti della Repubblica e del Consiglio, ma anche ambasciatori.
Materiali d’archivio testimoniano le ricerche, gli appelli ai corsi di formazione, dalle Campagne per il merito ai Manifesti, dalle pubblicazioni a oltre quindici anni d’inserti allegati a Il Sole 24 Ore, fino alla legge che introduce le quote di genere nelle società quotate e controllate, la più avanzata in Europa, prima firmataria l’onorevole Lella Golfo. Ma a questo punto è giunto il momento di raccontare la seconda sezione, quella dedicata a Marisa Bellisario, prima icona ed esempio di leadership femminile. Fotografie, onoreficenze e Premi ricevuti nel corso della sua breve vita, prima manager donna di un’azienda pubblica italiana. Si possa alla terza sezione dove c’erano tutte le missioni internazionali dall’India alla Palestina fino all’Afganistan e al Ruanda. Missioni per aiutare donne meno fortunate attraverso iniziative di solidarietà e formazione. Mentre la quarta sezione dell’esposizione è stata dedicata al seminario Donna Economia e Potere, la “Cernobbio delle Donne” arrivata alla XVI Edizione che ogni anno in una diversa città italiana raduna centinaia di manager, imprenditrici e professioniste per approfondire i temi legati all’attualità economica e politica insieme con i più significativi rappresentanti del mondo delle istituzioni, imprese e società civile.
Ma con la quinta sezione si arriva alle autentiche protagoniste della mostra. Oltre 400 Mele d’Oro, simboli di coraggio, intelligenza creativa, intraprendenza, determinazione per una vera e propria “Esposizione di talento e delle virtù femminili”. Dalle regine indiscusse della moda italiana come Alberta Ferretti, Carla Braccialini, Angela Missoni, Carla Fendi, Raffaella Curiel, Anna Molinari, Imelde Caselli, Beatrice Trussardi, Livia Pomodoro, Gina Nieri, Maria Latella, Simonetta Matone. E poi ancora Francesca Pasinelli, Patrizia Grieco, Milka Pogliani, Donatella Treu, Franca Coin, Daniela Sacerdote Ottolenghi, Alessandra Ghisleri, Silvana Giacobini…sono tante le eccellenze, raccontate con foto, filmati, oggetti personali e manufatti. Pannelli sono stati riservati alle Ministre della Repubblica che hanno ricevuto la Mela d’Oro e uno spazio ad hoc riservato ai giovani talenti “scoperti” dalal Fondazione e alle neolaureate. Manifesti, pubblicazioni, inserti che hanno accompagnato 25 anni di Premio Bellisario. Marinella Di Capua presidente di ASM ha saputo divulgare l’evento in maniera tale che l’evento potesse raggiungere donne e uomini, ma anche giovani ragazze che si avviano alla carriera con ancora più coraggio visto i tempi bui in cui si trova l’economia italiana e mondiale in generale. Ancora una volta Milano ha saputo rispondere dando nuovi esempi per nuove speranze… All’inagurazione si può dire che c’era tutto il mondo in rosa di chi pensa, lavora e ama il proprio lavoro e il prossimo.