IL FAI PORTA LE OPERE DI ISABELLE DE BORCHGRAVE A VILLA NECCHI CAMPIGLIO

isabelle-de-borchgrave-abito-da-sera-di-c-f-worth-1881-foto-guido-taroni-fai-fondo-ambiente-italianoVeri e propri origami da indossare. Abiti e non solo realizzati interamente in carta con l’incredibile perizia e il talento creativo dell’artista Isabelle de Borchgrave riempiranno di vita dal 20 ottobre al 31 dicembre 2016, in occasione della mostra “Moda di carta” a cura di Angelica Guicciardini, le stanze di Villa Necchi Campiglio, bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano nel cuore di Milano.  Un’esposizione capace di dialogare con gli spazi di questa dimora e un itinerario di visita inedito in un luogo che ha ispirato la pittrice, stilista e regista belga. Opere d’arte da ammirare che illustrano un momento breve ma fertilissimo della storia della moda e dello stile, tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento.

Dai tailleur di Dior ai colorati kimono giapponesi, gli abiti di carta ispirati a celebri modelli e storiche collezioni diventano a Villa Necchi vere e proprie installazioni d’arte che coniugano piacere estetico, curiosità storico-culturale e stupore, nella scoperta delle infinite possibilità di una materia semplice come la carta. «Si parte sempre da un foglio di carta – dice Isabelle de Borchgrave – ma poi la pittura, le mani, l’acqua, la straordinaria padronanza e la fantasia nell’uso dei materiali riescono a produrre effetti di velluto e di seta, spessori e morbidezze alla vista e al tatto, lucentezze d’oro e di perle e impalpabili preziosi merletti che ricordano la perfezione dei maestri fiamminghi».

Dagli abiti da sera di Lanvin e Poiret ai vestiti da giorno di Chanel, saranno in mostra le minuziose riproduzioni di abiti-icona che hanno rivoluzionato il nostro modo di vestire: si potrà, ad esempio, ammirare la fitta plissettatura dell’abito Delphos, disegnato da Mariano Fortuny ispirandosi alle tuniche delle sculture greche, che rappresenta una radicale innovazione nell’abbigliamento femminile, poiché proponeva un indumento estremamente confortevole, privo di busto, e di facile realizzazione, basato su un modello con pochi tagli e cuciture. Oppure si potrà scoprire la storia del tailleur Bar, modello-manifesto della collezione New Look del 1947 di Christian Dior, che ha dettato le regole di una nuova estetica. Esperienza e maestria dell’artista prendono forma nelle opere esposte ma svelano anche i loro trucchi, i materiali e le tecniche di lavorazione nella riproduzione del suo variopinto laboratorio, ricreato appositamente nello spazio espositivo del sottotetto.

Questa mostra si inserisce nell’ambito dell’iniziativa Manualmente – ideata da Angelica Guicciardini – giunta alla quinta edizione ed espressione dell’impegno del FAI nella ricerca, salvaguardia e valorizzazione dell’artigianato artistico. Main Partner del progetto è la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, con cui il FAI ha concluso quest’anno, a coronamento di un lungo e fertile sodalizio, un accordo di reciproco sostegno e collaborazione in favore dei mestieri d’arte e delle prossime edizioni dell’iniziativa.

Qualche nota da sapere: dopo l’esplorazione, proposta negli anni passati, dell’eccellenza manifatturiera di ceramiche, tessuti, vetro e pietre preziose, nel 2016 si indaga il mondo della carta. Oltre alla mostra dedicata a Isabelle de Borchgrave, sabato 5 e domenica 6 novembre Villa Necchi ospiterà anche una mostra e mercato con i manufatti di venti artisti-artigiani selezionati tra le migliori eccellenze italiane ed europee, che esporranno le proprie creazioni di carta. In questo  modo si potranno ammirare e acquistare, tra gli altri, mobili in carta riciclata, oggetti in cartapesta, carte da parati tridimensionali fatte a mano; sarà inoltre possibile accedere, su prenotazione, a tre laboratori dedicati alla carta, tenuti da importanti maestri artigiani: Sandro Tiberi che allestirà una vera e propria piccola cartiera; Angela Florio che inviterà il pubblico a realizzare le suggestive carte marmorizzate, decorate a mano; Luisa Canovi, maestra di origami, che proporrà la tecnica giapponese con inchiostro fluttuante “suminagashi”. L’esposizione è  accompagnata da un catalogo edito da Skira, realizzato grazie al sostegno di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. Il catalogo sarà impreziosito da un progetto fotografico speciale: circa quindici scatti – tra cui l’immagine promozionale della mostra – realizzati da Guido Taroni per il FAI, che ritraggono le opere di Isabelle de Borchgrave nell’affascinante e originalissima fusione con gli spazi e gli arredi di Villa Necchi.

Note biografiche: In seguito a una visita al Metropolitan Museum di New York nel 1994, Isabelle ha cominciato a disegnare costumi di carta. Ha lavorato a quattro importanti collezioni: ognuna ha messo in scena un mondo diverso. “Papiers à la Mode”, la prima, guarda con occhi nuovi trecento anni di storia della moda, da Elisabetta I a Coco Chanel. “Mariano Fortuny” ci fa immergere nella Venezia del XIX secolo: plissé, veli ed eleganza sono le parole d’ordine di quel periodo. “I Medici” ci conducono attraverso le strade di Firenze, dove incontriamo personaggi noti in abito da cerimonia, quei personaggi che hanno reso splendente il periodo rinascimentale: intrecci in oro, perle, seta, velluto… il trompe l’oeil raggiunge qui il livello di una ritrovata sontuosità. I “Ballets Russes” sono, poi, un omaggio a Sergej Djagilev: Pablo Picasso, Léon Bakst, Henri Matisse… hanno tutti disegnato costumi per questa compagnia di ballo, che ha stregato il mondo del XX secolo. Espone in tutto il mondo i suoi dipinti e le sue grandi opere di carta. Con l’immaginazione sempre stimolata dalla sua conoscenza e interpretazione dell’arte, Isabelle – seguace del movimento Nabis – offre una prospettiva nuova del mondo che le fluttua intorno.

 La mostra è stata realizzata grazie al contributo di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, main partner, e di Comieco Consorzio Nazionale per il riciclo di carta e cartone, sponsor dell’iniziativa, da sempre attento nel promuovere un utilizzo responsabile di questo prezioso materiale dalle “mille vite” capace ogni volta di rinascere trasformandosi grazie alla raccolta differenziata e al riciclo. Si ringraziano Flos per la sponsorizzazione tecnica e Barbara Balestreri Lighting Design per aver offerto al FAI la propria collaborazione professionale. Il calendario “Eventi nei beni del FAI 2016”, è reso possibile grazie al significativo sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI, al prezioso contributo di PIRELLI che conferma per il quarto anno consecutivo la sua storica vicinanza alla Fondazione e Cedral Tassoni, azienda amica dal 2012 e importante marchio italiano che per il quinto anno ha deciso di abbinare la tradizione, la storia e la naturalità del suo prodotto al FAI. Un grazie anche Comune di Milano e alla Regione Lombardia.

 


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