GRACE E' PIACIUTO AL PUBBLICO MA NON ALLA CRITICA. SOLITA ATMOSFERA DI FRENESIA E LUNGHE CODE DEI CINEFILI E PARTE IL CINEMA ALL'APERTO IN SPIAGGIA CON "OTTO E MEZZO" DI FELLINI RESTAURATO

òNon è il caso di prolungarci sul il film “Grace” di cui abbiamo lungamente parlato. Forse è il caso di autocelebrarci in quanto l’attenzione si sposta per il momento sui film italiani restaurati, ossia “Otto e mezzo” di Fellini e la “Triliogia del dollaro” di Sergio Leone (“Per un pugno di dollari”, “Per qualche dollari in più ” e “Il buono, il brutto e il cattivo”). Anche questi verranno proiettati al cinema all’aperto salvo maltempo.

I giornalisti accreditati di tutto il mondo hanno avuto molte difficoltà a connettersi con Orange, la rete francese che già dall’anno scorso ha creato non pochi problemi, nonostante la città fosse stata tutti ricablata. Ma il maledetto “uovo” (una sorta di chiavetta senza contatto con il pc), sta facendo impazzire mezzo mondo e rallentando le comunicazioni via rete.

Quest’anno il tempo è migliore, niente acquazzoni per il momento e subito se ne approfittano le ragazze e le signore che al mito di Cannes legano anche le tradizioni di Saint Tropez, sandali, grandi cappelloni, gonne fiorite e stravaganti anni Settanta e la sera non si fa che parlare degli 80 anni della B.B. che tutti vorrebbero vedere. Ma la diva si sa è sempre stata schiva alla stampa e ai gossip e non ama comparire in pubblico; se lo dovesse fare lo farebbe con dei levrieri. Ai tavoli dei bar e nelle hall dei grandi alberghi c’è tanta nostalgia di Gigi Rizzi che sulla Costa Azzurra aveva la fama di grande Play Boy, purtroppo scomparso da un anno. Ma quelle feste, quei divertimenti, quei  travestimenti sono molto lontane….Per il momento non ci sono stati furti, l’anno scorso era un susseguirsi tra gioiellerie e cavò di grandi alberghi, sapendo che alle dive vengono prestati dalle Case di Oreficeria per indossarli durante feste o sfilate sul tappeto rosso.

Balza alle cronache il giallo irrisolto della ricca signora di Montecarlo, rapita con tanto di botti e spari…ma non si hanno più notizie. Anche Montecarlo come la Svizzera sembra non essere poi così più sicura. I mille bar e ristoranti illuminati sulla lunga “esplanade” ricca di palme sono sempre pieni anche se a dare fastidio ai flussi di gente che cammina dal lato mare sono le transenne di ferro e i numerosi sbarramenti dei poliziotti francesi veramente maleducati. Ma la “parate” di Cannes fa sopportare anche questo. Io amo molto di più Venezia, questo festival è un carrozzone commerciale privo di charme e di libertà per ogni individuo. C’è troppa calca e la cittadina che è veramente bella specie nella parte collinare dove c’è un’antica chiesa e vicoli come a Saint Tropez, la vedi veramente quando è finito il Festival, perché tutto scompare, gazzebi, camion televisivi, centinaia di paparazzi arrampicati su delle scale con il rischio di ammazzarsi lungo il vialone ricco di palme in prossimità del palazzo del cinema, a dire il vero piuttosto brutto, un ecomostro sul mare in vetro e al cui interno anche le scelte architettoniche sono discutibili, penso non ci sia stata nemmeno un vero progetto di un architetto quando è stato impiantato in fretta e furia. Finito il festival si liberano le spiagge dai rivenditori di dvd, cd ,whs, fotografie e chi più ne ha più ne metta. Mai viene spazzata via l’orrenda giostrina triste per i bambini, lo stesso stile di quella che domina davanti alla capitaneria del porto di Saint Tropez. 

 L’anno scorso è stato restaura un film di Alain Delon e ho avuto il piacere di vederlo per due sere quattro poltrone dopo di me, quest’anno vediamo chi comparirà, ma non voglio svelare le poche sorprese che riserverà questo festival. Di Yoght ce ne sono sempre appostati al largo della baia e i solidi alberghi storici come il Carlton o il più moderno Gray d’Albion, dove oltre alla sottoscritta s ne stava la piano di sopra con tanto di mega terrazza Nanni Moretti quando era presidente di Giuria. Pochi i ritrovi per i giovani e soprattutto molto costosi, mentre i Casinò della riviera nonostante la crisi sono sempre affollati già da ieri sera.

Era il 1851 quando la municipalità decise di valorizzare il fronte verso il mare per creare una larga e piacevole passeggiata ricca di palme, un boulevard mondano simile a quello di Nizza o al Prado di Marsiglia. Anche il Golfo di Saint Jouan ne acquistò lustro, e il posto per le barche divenne comodo e sicuro. Sole, fiori e tramonti fecero tutto il resto per rendere la cornice una grande attrattiva. Tutto era più naturale, i divi, gli attori li toccavi da vicino come Michael Cane, John Lennon, la Duchessa di Winsor ferma davanti alla boutique di Cartier (un esempio una bella foto del 1928 la immortala), Dennis Hopper, Peter Fonda, Jack Nicholson, Orson Welles Francois Lebrun, Jean Pierre Lèaud, Bernadette Lafont presente per “La Mamam e la Putain” e poi c’erano tanti fuochi d’artificio che rischiaravano la notte il cielo di Cannes conferendo alla cittadina un carattere magico e romantico. Gli anni della Bardot, di Mastrianni, della Loren, di Francois Chalai, Jean Cocteau e Marcel Achard erano un’altra cosa rispettoa queli più recento dove si potevano vedere ma da lontano Jola Martinez, nulla in confronta alla bella Ursula Andress, ma anche della Begum Aga Kan, sempre scortata con tanto di ombrellone da spiaggia in caso di piaggia. Quanta nostalgia di Gunther Sachs e la Bardot, ora ci sone le divette si spoglaino per farsi fare le foto dei paparazzi nella speranza di essere un giorno chiamate da un regista. Allora si andava sul Riva Paul Annik III tutti insieme appassionatamente. Gli anni precedente c’era Pamela Anderson, Mylene Demongeot, o Diana Dors soprannominata “Diana Torse”. E che dire Paul Newman, la Signoret, Montant, Bette Davis…la Deneuve, quando era giovane e simpatica, perché invecchiando è diventata proprio scorbutica.

Lungo i bagni sono allestiti bei ristoranti all’aperto dove si poteva vedere la bella Jacqueline Bisset con Francois Truffaut, Glen Ford e Woody Allen più giovane tutto vistito ai piedi di un ombrellone. Per veder il mio mito, Johnny Deep, Madonna che adora l’Hotel Du Cap, Gerard Depardieu, Vanessa Paradis ( a mio avviso ne bella ne brava), Isabelle Huppert è molto faticoso che vedere Martin Scorsese, Di Caprio o Jeanne Moreau. Benini è alla mano di tutti, come lo sono stati i nostri bravi attori e registi della “Grande Bellezza”, Sorrentino, Verdone, la Bellucci. Anche la Loren e la Lollo erano allegre e cordiali, oggi è più semplice parlare con Papa Francesco. Anche se l’anno scorso sono stata ospite con pochi a parlare in una bella saletta private con aperitivi con Servillo e il loro staff. Domani è un altro giorno, si vedrà….


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Continuando la navigazione su questo blog, accetti l'utilizzo dei cookie. Maggiori informazioni

Questo blog utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo blog senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" si permette il loro utilizzo.
Per ulteriori informazioni consulta la cookie policy

Chiudi

Privacy Policy
Cookie Policy