HABEMUS PAPAM: FRANCESCO PRIMO

“Habemus Papam” come recita anche il titolo di Nanni Moretti: l’argentino Jorghe  Mario Bergoglio, ma di radici italiane, piemontesi. Il nome Bergoglio è di terza generazione a Buenos Aires. Il nonno astigiano migrò in Argentina per cercare lavoro.  Lo seguì anche il figlio, padre di Papa Francesco primo che nacque 76 anni fa prioprio nella terra promessa. Nonostante il saluto più freddo lo abbia avuto dai politici del suo Paese, al contrario dal popolo argentino lo festeggia cantando l’inno nazionale e con lo slogan “Francesco el mundo ésta con tigo”.Nella famossima piazza Maggiore di Buenos Aires, i fedeli sono raccolti in preghiera e ringraziano Dio per le decisioni del Conclave. Bandiere e turisti da tutto il mondo si sono uniti al coro, lo stesso si può dire di piazza San Pietro, dove il Papa è lì che riposa, in attesa di un compito arduo che lo aspetta.

Primo Papa latino. Primo Papa Gesuita della storia. Primo Franceso. Non ci aveva azzeccato il Corriere della Sera che non l’aveva messo nemmeno tra i papabili. Non ci aveva azzeccato nemmeno Repubblica che lo aveva messo a un numero improbabile. Dato dai book maker a 41 a 1.  Ancora una volta la Chiesa sorprende. La fumata bianca delle 18.45 ha tenuto con il fiato sospeso tutto il  mondo perchè ad annunciare il nome del nuovo Papa i fedeli hanno atteso parecchio, più di un’ora ore. Poi è apparso alla finestra alle 19.06 il Vescovo Bergoglio che ha scelto di chiamarsi “Franciscum”. Oggi è il primo giorno di pontificato. La notizia contiene un elemento di novità che ha spiazzato il mondo intero. Napolitano è stato colpito per il suo discorso semplice. “Il Papa povero” viene definito per la sua umiltà e vita senza pretese. Gira con mezzi pubblici il figlio del ferroviere piemontese e abita in una casa modesta. “Sono venuti a prendermi è da lontano, vengo dalla fine del mondo…”ha detto affacciato alla finestra su Piazza San Pietro. Era stato il più votato durante il papato di Ratzinger, anche se ha molto poco a quanto pare in comune. Nel 1958 da i voti e studia scienze, tecnologia e filosofia. Titolare di due Cattedre, fa una carriera rapida, intelligente e fruttuosa.

Ma come sarà la volotà del nuovo Pontefice che ha subito telefonato a Benedetto XVI°. Eletto al quinto scrutinio. Già dalla scelta del nome promette di stare vicino agli umili e ai bisognosi. Vorrà fare tornare la Chiesa e il Vaticano alla semplicità e alla trasparenza. Chiede un minuto di silenzio. Si inchina e chiede un minuto di preghiera e vuole essre chiamato il Vescovo di Roma, non Papa. La profondità delle sue parole e il suo sorriso accattivante ha già conquistato il mondo. I Capi di Stao europei si dicono contenti. Solo due si sono complimentati via twitter, tra cui gli spagnoli (tempi moderni). Sarà un papa sensibile alle problematiche sociali. Negli Usa gli si chiede di fare uscire dal buoi la Chiesa anche per fenomeni scandalistici per pedofilia. Il nuovo Papa dovrà affrontare temi come la contraccezione, l’aborto, la parità dei sessi, l’approvazione dei contraccettivi, il coraggio delle coppie di fatto e l’introduzione delle donne nella Chiesa. Poi naturalmente la politica Vaticana, il riordino interno alla Chiesa, la guarigione alla corruzione, la nuova guida della Chiesa Diocesana, la riforma dello Ior….colui che da voce alla parte più spirituale del mondo non solo cattolico ma anche ateo, dove i valori prevalgono e l’organizzazione sembra essere al primo posto dei suoi programmi. Un nuovo modo per guidare certamente la Chiesa e quindi la storia. I suoi criteri di vita cristiana vorrà che saranno presi ad esempio da tutta la Chiesa. sarà un pontificato dirompente. Imporrà rigidità strutturali e porterà nel mondo una ventata di fraternità tra i popoli e le religioni.

Così il gesuita Papa Francesco che da giovane ha avuto anche una ragazza, che ha fatto anche il buttafuori si dice per una discoteca, ha preso la via degli studi, affascinato dalla filosofia e dalla teologia. Nasce il 17 dicembre del 1936, odia il lusso e gli sprechi, nel 2005 fu il favorito di Ratzinger, amato in Argentina. Domani terrà messa nella Cappella Sistina e si incontrerà nella Cappella Capitolina con i Vescovi. “Il Vescovo è un viandante…..” sostiene Francesco I°. Dal suo sacerdozio ne ha fatto di strada. A Roma durante la fumata bianca sono suonate insieme tutte le campane delle chiese della capitale; un vero concerto, commovente, quanto l’uscita dalla guida della Chiesa del Papa dimissionario. Monsignor Fisichella ha speso molte parole di speranza con l’elezione di questo Papa. Succedesse lo stesso miracolo con la nostra politica…solo 24 ore per eleggere il Capo della Chiesa. E che Capo, che Papa, che Vescovo….. Oggi sono arrivata a Roma, ho scritto di notte questo pezzo, anche io pellegrina per volere o per caso e non del tutto per caso qui a Roma nel mio solito albergo convento del Borromini dove ancora vi sono delle suore di clausura, delle Clarisse. La messa nella chiesa annessa all’albergo, ex convento ceduto e creato da Donna Savelli, sepolta nella Chiesa dove quando ne sento il bisogno vado a pregare. Non so cosa mi attende di lavoro, di incontri, di umori, ma qualche cosa commuove flicemente anche me. Mi rifugio nella mia camera che si affaccia sul giardino con fontana che mi fa sentire subito più calma e fuori dal mondo. Poi andrò come sempre sulla grande terrazza dalla quale si vede tutta Roma e davanti a me in tutta la sua magnificenza la Cupola di san Pietro. Bernini con il suo altare, Michelangelo, Borromini….La Pinacoteca Vaticana realizzata dall’architetto Luca Beltrami sul quale ha fatto la mia tesi di laura, lustri fa e l’incontro anche con il mio professore di Storia dell’Architettura della Facoltà Cà Foscari di Venezia, con il quale stiamo lavorando a un libro sui capitelli di Venezia, cappelle votive in via d’estinzione. Combinazioni o le vogliamo leggere come segni carichi di buoni auspici? Chissà il mistero avvolge anche me, scettica e disillusa, ma ancora speranzosa per fortuna. E poi mi viene in mente anche un’altra cosa il bel film di Ferreri “Chiedo udienza” con protagonista l’amico Enzo Jannacci. E poi ancora mi rammento la mia gioventù nei teatri romani, il lavoro in Rai, i miei libri presentati nella capitale, gli amici, le storie d’amore, i miei figli che amano tanto Trastevere, vera movida romana. Anche a loro piace il nuovo Papa e si augurano che cambi la Chiesa che sta perdendo fedeli a causa di scandali e interessi. In questi giorni a puntate in Tv danno la storia dei Borgia. Diagnosi e terapie.


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