I PRERAFFAELLITI A TORINO IN UNA MOSTRA STRAORDINARIA: "L'UTOPIA DELLA BELLEZZA" A PALAZZO CHIABLESE (PIAZZETTA REALE) FINO AL 13 LUGLIO
A metà del XIX secolo nell’Inghilterra vittoriana si aprì un nuovo corso di quella cultura romantica, nata dall’incontro tra l’Illuminismo inglese e il nascente idealismo tedesca. Dopo la Vittoria su Napoleone, cresceva l’economia, ma si scontravano l’arretratezza sociale e le nuove idee rivoluzionarie e innovative culturali. Con la morte di Blake, Fussli, Constable e Turner, il progresso industriale e lo sfruttamento dei lavoratori anche l’arte scade di livello . Il prezzo del progresso industriale è spietato. E quando rinasce un interesse estetico è per “combattere una morale unicamente e grettamente utilitaria”. Jon Ruskin , il maggiore critico europeo di quel secolo si rese conto che in quella società un’arte moderna non poteva esistere. E perché l’arte potesse rinascere bisognava cambiare la società. In architettura troviamo il ritorno al Gotico, nell’arte figurativa il “ritorno ai primitivi”, cioè gli artisti prima di Raffaello, prima di quel “peccato d’orgoglio” che aveva creato un’arte unicamente intellettuale.
Sarà Ruskin il consigliere il direttore della Confraternita dei Gesuiti creatasi nel 1848 da tre pittori giovani come Holman Hunt, John Everett Millais, Dante Gabriel Rosssetti (che morì nel 1882), figlio di un esule mazziniano, poeta, preraffaelita convinto e portato aun revival cavalleresco (romanzo) e dall’idealizzazione della donna del “Dolce stil novo”. Un predecessore del Movimento fu William Dick dalla poetica nazarena e purista e Ford Madox Brows propenso a un’austera e pensosa pittura storico-religiosa. Dal un lato c’era un certo risveglio cattolico e dall’altro una moderna reazione alla scandalosa collusione con il puritanesimo anglicano relativo al crescente capitalismo e relativo imperialismo. Ma torniamo alla necessità di un nuovo naturalismo. Rossetti era il poeta del gruppo, ma non si può di certo dire come affermano alcuni saggi relativi alla mostra che i Preraffaeliti erano dei simbolisti. Non vi fu un salto dal trascendente al contingente non vi fu un vero passaggio da una posizione all’altra, La situazione non si trasforma, evolve e quell’evolversi è la natura stessa del Movimento. Nasce il dubbio della necessità figurativa. Rifare le cose significava farle rivivere. ma era poi questo il vero scopo? L’artigiano, come dice Platone non è inferiore a un artista che crea. La spiritualità del lavoro nasce da William Morris e dal Movimento Art& Craf. Il Movimeto dei Preraffaeliti durò pochi anni, ma produsse opere importanti e irripetibili.
Dalla Tate Gallery di Londra, dopo un tour selezionato, arrivano a Torino nel Polo Reale (a Palazzo Chiablese) 70 capolavori della Confraternita dei Preraffaeliti e vi rimarranno fino al 13 luglio, prima di rientrare in Inghilterra, dove verranno custoditi in un ala dedicata a questo Movimento dalla qual non usciranno per parecchi anni. Così come è avvenuto prima di questo tour. E’ la prima volta che i capolavori della confraternita dei Preraffaeliti arriva in Italia, sebbene la loro fama sia stata raggiunta non solo dagli studiosi e dagli studenti di storia dell’arte, ma anche dal pubblico più in generale che conosce il pubblico dell’età vittoriana.
Entrando all’interno della bella cancellata del di Palazzo Reale e della Nuova Galleria Sabauda risorta grazie all’opera dello Studio di Architettura Albini di Milano, sulla sinistra si trova l’ingresso di Palazzo Chiablese e una volta entrati ci si sente rapiti da un’atmosfera particolare, rarefatta, magica, spirituale e l’occhio ci cade subito su un’icona, “L’amata (la sposa), di Dante Gabriel Rossetti rimaniamo incuriositi e ammirati da tanta capacità di tecnica pittorica avessero i Preraffaeliti. Un Movimento che duro’ un periodo breve, ma molto intenso. Nulla viene tralasciato dagli artisti della Confraternita: infatti la mostra si articola proprio per temi, temi affrontati dai componenti del gruppo e ben spiegati in un filmato da Luca Beatrice in un video in mostra, nonché in un saggio sul catalogo che l’accompagna pubblicato dal Gruppo Sole 24 Ore. Le sezioni scandiscono molto bene i vari periodi che hanno attraversato i Preraffaeliti: la storia, la religione, il paesaggio, la vita moderna, la poesia, la bellezza e il Simbolismo. Quest’ultima voce non è affatto da sottovalutare.
Anche “Ofelia” di John Everett Millais, un olio su tela, di medie dimensioni, del 1851-52, dove una giovane donna giace galleggiante in poco acqua di un ruscello, diafana, con lunghi capelli rossi, dei mazzi di fiori in mano, un abito ricamato, tra canneti e ninfee, Il pittore che poi si innamorò di lei la volle come modella. era una semplice sartina che arrivava dalla provincia e che stava ore e ore in quelle acque gelide riscaldate solo da lampade e da pentole d’acqua calda gettata nel fiume, ma insufficiente a non farle prendere una polmonite che la portò alla morte. Una tragedia che l’autore non si perdonò mai e che volle sempre riprodurla anche da morta in altri suoi quadri. Ma proseguo a elencare almeno le opere che certamente più meritano rispetto ad altre di parlarne vuoi per il linguaggio innovativo, anomalo, filosofico e simbolico. “Prendete Vostro figlio Signore”, di Ford Madox Brown e “Sintonia Von Bork 1560” di Edward Coley Burne-Johns, conferma le teorie di questa Confraternita che ebbe in Dante Gabriel Rosssetti il principale protagonista e ideologo del Movimento, un movimento che scandalizzò e che seppe stupire al tempo stesso la società del tempo per i temi trattati.
“Proserpina”, sempre di Dante Gabriel Rossetti, un olio del 1874 che rappresenta un’opera realizzata a capodanno dell’anno citato: una splendida donna dai capelli lunghi rosso-castano, avvolta in un manto di velluto blu misto seta che porta in mano un frutto, un melograno sullo sfondo di un paesaggio e degli oggetti noti per il loro simbolismo. Un altro splendido quadro di Dante Gabriel Rossetti è “Monna Vanna” del 1866 in cui compare una donna, sempre dai capelli lunghi e mossi, ma in età più matura che si fa vento con un vantaggio di piume di fagiano, una lunga collana di corallo rosso, orecchini e anelli e un manto molto cricco. Sullo sfondo scuso a destra in alto della tela sembrano comparire dei fiori, il filo rosso che lega tutte queste immagini rappresentati dal medesimo volto di donna, sempre triste, serio, assente o pensieroso.
Promossa dal Comune di Torino, dall’assessorato alla Cultura , della Direzione Regionale per i Beni Culturalie Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino. Il Sole 24 Ore Cultura (Gruppo 24 Ore) ha prodotto la mostra, realizzata in collaborazione con la Tata Britain e con i Patrocinio del Mi Bact. La cura dell’esposizione è di Alison Smith, Capo della Sezione di Arte Britannica del XIX secolo presso la Tate Britain insieme a Caroline Corbeau-Parson (assistente curatore).La Rinascente, Canale Arte, Il Sole 24 Ore, Radio 24….Una mostra che consiglio a tutti, naturalmente anche ai giovani, ne rimarranno stupiti Per informazioni vedi www.mostrapreraffaeliti.it. I biglietti partono da 13 Euro, fino a riduzioni per studenti 11 Euro e 6,50 Euro per riduzioni speciali. L’audioguida è inclusa nei biglietti. Si accettano prenotazioni www.tiketone.it. Mi sento in dovere di spiegare che erano i Preraffaeliti e perché durarono una breve stagione.