IL BERRETTO A SONAGLI DI PIRANDELLO COMPOSTO NEL 1916 CONQUISTA ANCORA IL PUBBLICO GRAZIE A DE FILIPPO

Scritto da Luigi Pirandello nel 1916 per una commedia dialettale in due atti andata in scena al Teatro Nazionale di Roma il 27 giugno del 1917, “Il berretto a sonagli” in scena al Teatro Carcano di Milano fino all’8 febbraio con la regia di Luigi De Filippo, conquista ancora il pubblico soprattutto dopo che Eduardo de Filippo nel 1936 ne fece un adattamento in dialetto napoletano, trasmesso in tv negli anni Ottanta. Luii De Filippo ha voluto mantenere le caratteristiche di quella tragedia-commedia originali: sia Edoardo insieme a Titina, la sorella e Peppino affrontarono la commedia nel ruolo di Ciampa disegnandolo in modo un po’ diverso da quello pensato da Pirandello. Uno ricco di sottintesi e pause e l’altro incalzante, irruente e passionale. Luigi De Filippo si appropria del ruolo e lo fa a metà tra le due interpretazioni, una sintesi delle due letture e approfondendo l’ambiguità del personaggio creato dal grande Pirandello. La sua maschera comica svela quella più drammatica e i toni più tormentati e riflessivi del personaggio.

Il titolo della commedia si riferisce a un berretto portato da un buffone, un copricapo con i sonagli cuciti sul berretto perchè suonando si senta il rumore della vergogna che deve sfilare davanti a tutta la gente. La commedia riprende le tematiche delle due novelle, “La verità” e “Certo obblighi” del 1912 scritta in lingua siciliana per l’attore Angelo Musco. Al centro della pièce il dramma dell’esistenza che ruota paradossalmente intorno alla figura di Ciampa,marito dell’ amante del marito di Beatrice accecata dalla gelosia. Il fattaccio sembra essere accaduto nel negozio di famiglia e la donna annebbiata dalla rabbia e indignata fa denuncia al commissariato di Polizia. In effetti al momento della verifica il marito viene trovato in compagnia della donna, ma il verbale non lo definisce “delitto in flagrante” e il delegato è ben disposto a lasciare i due, ma per Ciampa la giustificazione legale non basta e non gli sta bene passare da cornuto per tutto il paese.Lo assillano due soluzioni: la prima pensata è quella di ammazzare la coppia e la seconda quella di fare passare la moglie per pazza. La pazzia giustifica tutto, è facile trovare degli elementi che possono mettere il sospetto di un comportamento folle. Simulare la pazzia e gridare in faccia a tutti la sua innocenza convincendo pure sua moglie di questa tesi.

Per Pirandello (la cui moglie finì in manicomio anche per gelosia) la commedia doveva quasi sempre concentrarsi su un paradosso e i personaggi dovevano sottolineare l’aspetto comico. Per Musco mise in scena una commedia ridotta. Il professore avrebbe nel frattempo perso il manoscritto originale….sta di fatto che nell’estate del 1918 terminò la versione in italiano che fu rappresentata il 25 dicembre del 1923 al teatro Morgana di Roma con la compagnia di Gastone Monaldi. La prima parte degli scritti della commedia in siciliano andarono persi e gli applausi furono tiepidi.

Nina, Assunta, il Delegato Spanò, Beatrice, La Saracena, Fana, Fifi Labella, sono i personaggi che girano intorno a Ciompa. Non manca la vecchia donna di servizio, Fana. coflitti e intrighi arricchiscono una vita altrimenti vuota. L’onore appare paradossale quanto la gelosia, forse di più. Il dilemma è al centro della scena e della vita dell’individuo fuori e dentro il teatro. Il teatro della vita non è poi così diverso, Tutti si affannano ma ne vale la pena? Insomma, “tanto rumore per nulla” o per credere che esistiamo? Dove inizia la realtà e dove finisce la farsa o viceversa….

Giovedì 29 alle 1730 De Filippo incontrerà il pubblico. L’ingresso è gratuito. Matteo Collura de Il Corriere della Sera coordinerà il dibattito. tel. 02.55181377.


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