JULIETTE GRECO’…INSUPERABILE VOCE DELL’ESISTENZIALISMO…SENZA RINUNCIARE AD ESSERE “ROCK”

Un anno funesto il 2020 non solo per il Covid e i morti che si è portato dietro, ma un anno che si è portato via anche senza questo virus che a creato una pandemia originata dalla Cina, personaggi illustri, dallo spettacolo, alla letteratura, allo sport e agli stilisti come Kenzo (quest’ultimo si colpito dal Corona Virus e proprio anche lui in Francia dove ormai risiedeva. Juliette Greco, icona della musica francese è morta in Provenza. Era nata nel 1927. La sua vita fu dura ma anche straordinaria. Capì cosa era la politica e la guerra già all’età di 16 anni…piuì aventi partecipò alla Resistenza durante l’occupazione Tedesca. Non si arrese mai. Caparbia, intelligente, capace e volitiva, la musa degli esistenzialisti a partire dal suo caro amico Sartre che sempre la sostenne e che scrisse per lei un uno o piu’ testi….sul palco era una stella, nella vita una regina. Fu anche attrice al fianco di Bradford Dilliman, l’America l’amava, il mondo la amava. Fece 25 film.

Juliette Greco in realtà si chiamava Lafèychine Era nata a Montpellier il 17 febbraio del 1927. Il repertorio delle sue canzoni  fu sempre supportato da testi di intellettuali illustri come Raymond  Queneau, J.Paul Sartre, Prévert…Si sposò tre volte con Philippe Remaire, dal quale ebbe una figlia che negli ultimi anni era la sua vera sofferenza, poi fu la volta di Michel Piccoli e del Pianista Gerard Jouannest.  Fu un grande amare anche quello con Miles Davis con il quale face tanto suonare e cantare. In Italia cantò per l’ultima volta al Teatro Manzoni di Milano, il 13 luglio del 2015 (peccato che mi trovavo all’estero).

La divina, l’inarrivabile musa si è spenta a Ramatuelle.  Per lungo tempo visse a Parigi nel quartiere di Saint Germain-de-Prés- qui la Greco iniziò una vita da autentica bohemienne..andò anche in Indocina, amava viaggiare. Debuttò molto giovane nei caffè parigini di questa zona dove anche io avevo una casa. Cafè de Fluer, I Deux Magot…erano luoghi di incontro di tanti intellettuali e artisti, oggi se ne conserva il ricordo. Letterati, filosofi , artisti (da Picasso a Cocteau, Jouvet),cantanti e attori. Dall’altra parte della strala la Brasserie Lipp dove quel mondo contnuava a fumare, discutere e cantare..a stare sulla breccia. Io incontrai la Deneuve, Belmondo, Aznavour che ebbi la fortuna di intervistare, Delon….Delon e Belmondo, lo scrittore Pierre Brasseur, Jacque Dutronc, Jeane Birkin, la Bardot, ultimi fuochi di una generazione perduta e irripetibile. Il debutto davanti a uan grande platea la Grecò lo ebbe nel 1949 con un brano scritto da Jacques Prèvert: “Le foglie morte”, “Les faille mortes”. Il suo carisma scenico portò tanti poeti da scrivere le canzoni per lei come Jules Laforgue , “L’eternelle femminine”;   Raymond Queneau “ Si tu t’immagines”…. La sua rivale fu indubbiamente Edith Piaf. Quante volte Juliette andò in scena con Yves Montand e Simone Signoret Teatro Antoine e il Teatro Gaité e naturalmente l’Olimpia. Brell e Brassens si puo’ dire che erano solo per lei nello scrivere e nel comporre ….”La yavanaise” gliela scrisse Gaisbourg ma anche Aznavour e Leo Ferré arricchirono il suo repertorio.

Laurance-Marie fu l’unica figlia. Nacque nel 1954. In Italia era conosciuta anche come attrice, vi ricordate Belfagor, il fantasma del Louvre? Era lei, la Grecò, si chiamava nello sceneggiato a puntate per la Rai Lucian, proprio come me. Ne andavo fiere sebbene il mio nome non mi è mai piaciuto. Una saga che l’accompagnò per tutta la vita. Arriviamo agli anni ’90 di nuovo; con gli autori Etienne Roda-Gil e Caetano Veloso la nostra diva aveva dato vita a un sodalizio favoloso. Il repertorio si arricchì e cambio un po’ da quello del passato.

Creatura di rara bellezza, simpatia, suadente e a

rguta la Grecò amava per davvero gli italiani e l’Italia, diceva che voleva tutto italiano, gli abiti, le auto e persino gli uomini. Ammirava parecchi registi. L’ultimo album della sua discografia si chiama “Mercie!”. Fu brillante fino a 89 anni, la morte della figlia nel 2016 l’avevano fortemente piegata. Juliette si spense a 93 anni con una sferzata sarcastica come quella di un batterista jazz sui piatti della sua batteria…magari sognando Davis.


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