LA BAMBOLA FEMMNISTA DI COPPELIA TORNA A DANZARE AL TEATRO DELLA SCALA, IL TEMPIO DELLA LIRICA PIU’ NOTO AL MONDO

Capolavoro che attraversa i secoli, Coppellia, Dio Léo Delibes ha trionfato alla Scala quindici anni dopo l’ultima produzione che aveva visto il corpo di ballo scaligero protagonista dell’opera musicata nel 1870. La nuova coreografia di Alexei Ratmansky segna un capitolo importante nella storia di Coppelia e i costumi di Geromé Kaplan e la riduzione drammaturgica di Guillme Gallienne della Comédie Fracaise le danno ulteriore smalto. Direttore Paul Konnelly

Figura di primo piano della Francia musicale del secondo Ottocento,  Lèo De Libes arrivò al successo già con la sua prima opera, il balletto La Source; cinque anni dopo il successo si trasformò in trionfo con la messa in scena di Coppelia. Il cui sottotitolo era “La ragazza dagli occhi di smalto” e la cui fonte stava in un racconto di E T A. Hoffmann.

Da allora il ruolo della protagonista ha rappresentato una delle sfide piu’ esaltanti per una étoile: da Nives Poli a Ethery Pagava, da Carla Fracci a Liliana Cosi e Luciana Savignano…  Adesso è la volta di Nicoletta Manni neo- étoile e neo sposa dell’altrettanto magnifico Timofei Adrijashenko (Awanilda e Franz che si corteggiano tra sotterfugi e pettegolezzi), hanno conquistato pubblico e critica. La Nanni ha ballato anche con Bolle. Il coreografo Alexiei Ratmanskj  nato a Leningrafo si è formato al Bol’soj di Mosca, oggi è residente al New York City Ballet

Martina Arduino l’ha sostituita nella serata di chiusura sempre nello spettacolo scaligero milanese con un proprio personale trionfo. Nicoletta Manni alla seconda rappresentazione scaligera in questo programma di date è stata nominata ufficialmente da Dominique Mayer è salito sul palco e ha nominato ufficialmente la Manni come la prima Ballerina della Scala insieme il direttore del ballo Manuel Legris. Nicoletta Manni si è lasciata andare a una tenera commozione.

Quello che rende ancora oggi moderna e affascinante Cappellia è la capacità con cui Delibes costruì una storia oscillante fra il comico e il grottesco dandole un accompagnamento musicale coerente e pianamente autonomo.  Del resto è proprio con Coppelia che il balletto da ruolo ancillare all’interno di un’opera diventa protagonista , assumendo il ruolo di un protagonista in proprio.

Nella favola offmanniana, Coppelia è una  bambola di dimensioni umane costruita dall’impassibile quanto sinistro Coppelius grazie a un meccanismo collocato sulla sua schiena, la bombola si trasforma in automa e da la sensazione di essere vera. In questo errore cade Franz, fidanzato della bella Svanilda. Nello svolgersi dell’azione, Svanilda entrata di soppiatta nel laboratorio di Coppelius prenderà il posto di Coppelia e riuscirà alla fine a salvare il suo Franza che era stato drogato da Coppelius con l’intenzione di toglierli il soffio vitale e trasferirlo nella sua bambola.  Lo spettacolo si conclude con il “ pas de deux “ dei due innamorati, logico contrappunto alle note della mazurka dell’ouverture.

Luciana Baldrighi


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