LA FONDAZIONE CORTINA A MILANO PRESENTA LO SCULTORE CATTANEO E A FRANCOFORTE ALLA WESTEND GALERIE DADAMAINO

di Luciana Baldrighi

IL GIORNALE

“Riflessi materici” è il titolo della mostra di Piero Cattaneo, allestita fino al 28 maggio alla Galleria Cortina di via Mac Mahon 14 a Milano negli spazi all’inglese della Galleria Cortina con un testo introduttivo nel catalogo di Stefano Cortina che ha curato la mostra e che è ancheDario Zaffaroni presidente della Fondazione omonima, accompagnato da un testo critico di Claudio Cerritelli. Due sono glie elementi che costituiscono l’essenza e lo spirito di questa mostra: la scultura a cui da sempre lo storico spazio è legata e la continuità con il lavoro e la memoria del padre di Stefano Cortina, Renzo, che la fondò nel 1962.

Prima di addentrarci in questa mostra fatta di sculture e di disegni preparatori di Cattaneo, è doveroso segnalare l’iniziativa della Fondazione Cortina che ha voluto, in occasione dei 50 anni di attività della Frankfurter Westend Galerie, storicamente impegnata nel promuovere l’arte italiana in Germania, che mette in luce l’opera di Dadamaino (Emilia “Edoarda” Maino), nata a Milano nel 1930 e scomparsa nel 2004, già conosciuta nel Nord Europa ancora in vita già all’inizia dell’arte informale quando ancora regnava quella figurativa. Un personaggio di grande rilievo che recentemente Stefano Cortina ha voluto ricordarla anche in una bella personale a Parigi. Anche l’esposizione berlinese è accompagnata da un bel catalogo a cura di Stefano Cortina con un testo critico di Marco Meneguzzo. Dal figurativo all’informale fino agli anni Cinquanta, Dadamaino grazie all’incontro con Piero Manzoni e la sua adesione ad Azimut-h si fa portatrice di scambi di ricerche e di esperienze tra intellettuali e artisti europei aderendo a gruppi come Nul, Gray e soprattutto Zero. Quest’ultimo movimento nato in Germania più di ogni altro tra gli anni ’50 e ’70’, darà il via alle opere più importanti di Dadamaino dedadamaino downloadnominate “Ottico-Dinamiche” (1960). Fu così che nadadamaino voltoimages.jpgcque un movimento trasversale : “Gli alfabeti della mente”, “I Movimenti delle cose”, “I Razionali”…una collaborazione tra Italia e Germania che sta portando sul piano culturale grandi risultati di ricerca e di memoria, facendo riemergere gradi mastri del passato che hanno creato la storia dell’arte moderna.

Sono molti i quadri esposti dal titolo “Oggetto ottico dinamico”, “La ricerca del colore”, “False prospettive”, “Costellazioni”, “Volume”….Alla Frankfurter Westend Galerie, la mostra rimarrà aperta fino al 27 maggio, ma il catalogo è possibile acquistarlo alla Galleria Cortina di Milano (l’editore è sempre Cortina Arte). artecortina@artecortina.it . Il catalogo bilingue, racconta la storia dei numerosi Movimenti artistici e i pittori come Castellani, Bonalumi, Sordini, Verga….che furono i protagonisti dello scenario milanese in quegli anni irripetibili, dove l’Italia era all’avanguardia quanto la Francia o l’America. Azimuth, il Gruppo T, Gruppo Enne…crearono delle mostre che andarono “Oltre l’informale” o alle edizioni di Nuove Tendenze”. I tagli nella tela, le geometrie, i giochi ottici avevano precorso i tempi. Splendide le fotografie dell’artista alcune realizzate anche allo Studio Marconi e numerose le edizioni legate a questo genere di arte.

Tornando a Milano, è doveroso ricordare che la sua prima personale Piero Cattaneo la fece alla Galleria Cortina per volere di Renzo, grande
tina per volere di Renzo, estimatore dello scultore, nel 1969. Allora la Sede era in via Fatebenefratelli, poi con le edizioni passò in piazza Cavour e prima ancora a Verona.Le esposizioni di Cattaneo furono innumerevoli nelle varie sedi della Galleria a testimoniare la stima che Renzo Cortina ha avuto nei confronti di Cattaneo. E’ dagli inizi degli anni Settanta che l’artista concepisce la “scultura come luogo ideale per accogliere presenze fantasmatiche, segni sepolti nei meandri dell’arcaico, forme primordiali disseminate nei territori dell’inconscio, sedimenti ancestrali, reperti di mappe immaginarie, impronte di georafie interiori, tracce del vissuto rivolte al futuro”. Bronzi e accai a base slanciata,  a cassa quadrata o armonica.


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