SOTTO LA STATUA DI NAPOLEONE UN LIBRO DELLA SETTECOLORI SULLA PARIGI DELLE RIVOLUZIONI

Nella cornice romana di Palazzo Bonaparte, in piazza Venezia, si è svolta nei giorni scorsi la bella presentazione di All’ultimo sangue, di Olivier Rolin, un saggio storico che si legge come un affascinante romanzo e che ruota intorno alla rivoluzione di Parigi del 1848. Nella Sala Nova di palazzo Bonaparte, impreziosita dalla bellissima Statua di Napoleone Imperatore opera del Canova, il libro è stato presentato davanti a una sala gremitissima grazie alla collaborazione con Arthemisia Arte e L’institut français di Roma. Proprio Jole Signa, presidente di Arthemisia, ha introdotto l’evento, mentre Manuel Grillo, amministratore delegato della Settecolori ha poi presentato gli oratori: il professor Giovanni Aldobrandini, storico e francesista, Stenio Solinas, direttore editoriale della Settecolori  e Carlos d’Ercole, il terzo moschettiere della Settecolori, qui nelle duplici vesti di moderatore dell’incontro nonché di traduttore in simultanea dell’autore. Proprio D’Ercole ha ricordato come All’ultimo sangue si apra con una descrizione fulminante: << “Chi ha visto erigersi davanti agli occhi, sotto lo sfolgorante cielo azzurro di giugno, questi due tremendi capolavori della guerra civile, non lo dimenticherà mai”. E’ infatti in un capitolo dei Miserabil che Victor Hugo ricorda così le due più formidabili barricate dell’insurrezione parigina del giugno 1848 di cui fu testimone, ma anche protagonista. Alla testa di una di esse c’è “un ragazzo tragico”, operaio meccanico, dietro l’altra un truculento gigante, ex ufficiale di marina.
Emmanuel Barthélemy, l’operaio, e Frédéric Cournet, il marinaio, non sono dei personaggi di fantasia: sono realmente esistiti, come ha giustamente ricordato il professor Aldrobrandini. Per quanto si siano battuti dalla stessa parte in quei giorni sanguinosi, diverranno nemici mortali. Hugo riassume il loro destino furiosamente romanzesco e romantico in poche righe che, ha raccontato Rolin, << mi hanno dato voglia di ricostruire dall’inizio alla fine, da Parigi a Londra, la storia incrociata di due figure dimenticate delle rivoluzioni del XIX secolo. Si vedono in essa barricate, il carcere, evasioni, un colpo di Stato, un duello mortale, un certo numero di omicidi, il patibolo e vi fanno la loro comparsa figure come Karl Marx e Napoleone III. E lo stesso Victor Hugo, e scusate se è poco. Questo è il libro>>.
Scrittore, viaggiatore, giornalista, Olivier Rolin (1947) è oggi uno degli autori più amati dal pubblico francese. Nel 20120 l’Académie française gli ha conferito il Grand Prix de littérature Paul Morand. In italiano sono usciti di lui Port Sudan, Meroe, Vera Cruz e Paesaggi immaginari.
Stenio Solinas ha sua volta ricordato come quella del’48 sia fra le rivoluzioni di Parigi la meno ricordata e celebrata e quella che in fondo sancì il distacco fra intellettuali e popolo, protagonisti sia di quella dell’89 come di quella del 1830 che vide la fine definitiva della monarchia dei Borboni, distacco che si aggraverà nella successiva rivolta dl Parigi del 1870, la famosa Comune, dopo la sconfitta francese contro la Prussia. Bisognerà aspettare le barricate del maggio ’68 perché questo distacco venga in qualche modo esorcizzato, barricare alle quali lo stesso Rolin parteciperà da giovane militane maoista. Anche per questo, ha concluso Solinas, All’ultimo sangue… è in fondo un libro sulla giovinezza che non passa…

Un folto pubblico, con i maggiori esponenti del Centro Culturale Francese e dell’Accademia in Villa dove Oliver Roling è stato spesso ospite durante i suoi soggiorni in Italia, Paese da lui molto amato.


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