LE QUATTRO STAGIONI DI MARINELLA DI CAPUA

Un dolce “ben tornate amiche” di Marinella Di Capua al Four Seasons di Milano per anticipare le feste, ma soprattutto per fare una colazione davanti a un bel camino antico dalla fiamma scoppiettante. L’accoglienza come sempre è delle migliori, affetto, simpatia, un’energia che sprizza da tutti i pori e tanta voglia di non fermarsi mai, di credere che con le sue associazioni di beneficenza (ASM e S.O.S.) si possa ancora nonostante la crisi aiutare chi sta peggio di noi. Non è stato un caso che donna Marinella quando le amiche  se ne sono andate ha fatto consegnare un pacchetto con un panettone a lievitazione naturale con corcuma fresca che lo Chef Luigi Taglienti di Trussardi consiglia per un corretto stile alimentare confezionato anche in onore con la collaborazione con la Fondazione Veronesi (con la quale Marinella Di Capua ha sempre lavorato) per sostenere la Ricerca sul Cancro, proprio come fa Marialuisa Trussardi.

Di signore ce ne erano diverse, da professioniste, a collaboratrici, a parenti, chi giornalista, chi medico, chi si occupa di pibbliche relazioni, chi fa della beneficenza, ma anche editrici, medico, stiliste, amiche del bel canto… C’era anche Dvora Ancona autrice del libro “Belle senza bisturi” (Cairo Editore), perchè come tutti sanno si può migliorare senza ricorrere alla chirurgia. La sua scuola è stata quella brasiliana di Romolo Meme. E’ stata allieva di Pitan Gui dal quale ha imparato l’arte del piling. Nella sua clinica di via Turati oltre al dermatologo si trovano anche terapiste, agiologo,,,, un mestiere che inizia a prendere piede anche in Italia, perchè abbiamo visto che danni ha causato il bisturi ad attrici famose o a signore benestanti che sono corse ai ripari della prima ruga…

Tornando alle Quattro Stagioni, non quelle di Vivaldi, ma il nostro Four Seasons e alle nostre signore “belle anche nell’anima” (per fare il verso al cantante Di Bella e alla sua canzone “bella senz’anima…”), è un luogo ormai dove si trovano uomini d’affari arabi, russi, francesi, inglesi e signore che sorseggiando una coppa di champagne avvolte in stole di volpe apparentemente non curanti che l’economia mondiale sta precipitando..ma anche uomini, vecchi gentlemans alla ricerca di qualche avventura. Non mancano giovani stravaganti un po’ eccentrici, artisti di fama internazionale e banchieri e bancari come si è visto anche in questa giornata occupare i salonti sotto al giardino, per pranzare seduti dopo avere assistito a una conferenza; in questo caso è la Barlaclays.

Tra le gentili ed eleganti amiche di Marinella Di Capua riunite in un salone riservato e accogliente c’erano Marta Marzotto (che ha regalato a Marinella una sua creazione, uno scialle leopardato), Laura Fossa, Laura Morino Teso, la bella e giovane nipote di Marinella, Robertina con sua mamma Ada, Anna Mascolo, Anna Repellini, Pascale Pederzani, Alessandra De Marco, Anna Porta, Raffaella Parisi, Enrica Barenghi, Arianna Augustoni, Candida Morvillo, Raffella Parisi, Paola Neri,……la giovane ginecologa Adele Teodoro che oltre a essere brava è anche generosa e anche a Milano visiterà gratuitamente le detenute di San Vittore periodicamente.

Il tutto, come dice Woody Allen “..purchè funzioni!” . E questo mi sembra l’imperativo di tutte quante queste signore impegnate. Mi è sfuggita la Dompè e la Sant’Ambrogio, ma anche la Brivio Sforza, del resto l’appuntamento era dalle 13 alle 16 e io son dovuta scappare in redazione. Mentre entravo nell’albergo più “in” di Milano, ho incontrato Fiorenza, sempre elegante e discreta, la figlia di Cicci Locatelli, che ci ha lasciati per sempre, era una delle donne più amabili e cortesi di questo mondo, ma non me la sono sentita di parlare di sua madre. Le manderò un biglietto con le recensioni che ho scritto su Il Giornale sia cartaceo che web. Mi sono dimenticata di nominare l’amico fotografo Canio: il suo archivio da anni raccoglie le migliore serate mondane e a fini umanitari dell’ultima stirpe di nobildonne generose, vuoi per potere finanziario, vuoi per cultura…. I nostri giovani, nella stragrande maggioranza sarà difficile che abbiano un lavoro o una casa, figuriamoci se potranno fare opere buone, Milano è sempre stata generosa, con il cuore in mano, forse quando la crisi si arresterà un nuovo ciclo di donne con al D maiuscola si aprirà. Intanto speriamo che qualcuno pensi a come salvare il Lirico. Alla Scala ci hanno già messo una pezza, così pure al Piccolo Teatro, visto i tagli fatti dal Governo Letta.


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