LEONE D’ORO ALLA CARRIERA A JIMMIE DURHAM PER LA BIENNALE ARTE 2019. VENEZIA

Jimmie Durham_portrait_photo William Nicholson-kRHI-U3110885593748j0C-656x492@Corriere-Web-SezioniSi, è proprio lui, quello che ricevette nel 2017 il Premio Raushenberg e lo stesso che da 50 anni continua a stupire con le sue sculture unite anche alla scrittura. Cosi”è statao ttribuito all’artista Jimmie Durham il Leone d’Oro alla carriera della 58. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, May You Live In Interesting Times.

La decisione è stata presa dal Cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Curatore della 58. Esposizione Internazionale d’Arte, Ralph Rugoff. Artista, performer, saggista e poeta, Jimmie Durham (Stati Uniti, 1940) ha partecipato a diverse edizioni della Biennale Arte (1999, 2001, 2003, 2005, 2013) e a varie mostre internazionali tra cui Documenta (1992, 2012), Whitney Biennial of New York (1993, 2003, 2014), la Biennale di Istanbul (1997, 2013) e molte altre mostre collettive.

Oltre alle personali in diversi musei del mondo – Hammer Museum di Los Angeles (2017-2018), MAXXI di Roma (2016), Serpentine Gallery di Londra (2015), Neuer Berliner Kunstverein (nbk) (2015), Fondazione Querini Stampalia di Venezia (2015), Museo Madre di Napoli (2008, 2012), Palais des Beaux-Arts a Bruxelles (1993), ICA di Londra – gli sono state dedicate delle retrospettive al Museum of Contemporary Art di Anversa (2012), al Musée d’Art moderne de la Ville de Paris (2009), al MAC di Marsiglia e al Gemeentemuseum a L’Aia (2003).

Nel 2017 una nuova retrospettiva della sua opera dagli anni ’70 ad oggi è stata esposta all’Hammer Museum a Los Angeles, al Walker Art Center a Minneapolis, al Whitney Museum of American Art a New York e al Remai Modern a Saskatoon. Nel 2016 ha ricevuto l’Imperial Ring della città di Goslar (Goslarer Kaiserring) e nel 2017 il Premio Robert Rauschenberg.

Tra le sue pubblicazioni più note figurano due raccolte di saggi: A Certain Lack of Coherence (1993, Kala Press, London) e Waiting To Be Interrupted (2014 Mousse Publishing, Milano); e due libri di poesie: Columbus Day (1985, West End Press, Albuquerque) e Poems That Do Not Go Together (2012, Wiens Verlag and Edition Hansjörg Mayer).

Nel proporre questo nome Ralph Rugoff ha espresso la seguente motivazione:

«Ho indicato Jimmie Durham per il Leone d’oro alla carriera della 58. Esposizione Internazionale d’Arte per i notevoli risultati in campo artistico che ha raggiunto negli ultimi sessant’anni e, in particolare, per il suo modo di fare arte che allo stesso tempo sa essere critica, divertente e profondamente umanistica. La prima personale di Durham, artista, performer, saggista e poeta, si tenne nel 1965 (forse, a questo punto, dovremmo assegnargli due premi alla carriera). La sua pratica eterogenea va dal disegno al collage, dalla fotografia al video, anche se le sue opere più note sono le costruzioni scultoree, spesso realizzate con materiali naturali e oggetti d’uso quotidiano di scarso valore che evocano storie particolari.

Le sue sculture sono spesso accompagnate da testi che commentano in modo scanzonato ma incisivo le prospettive e i pregiudizi eurocentrici. Il suo lavoro, che denuncia con insistenza i limiti del razionalismo occidentale e la futilità della violenza, si è soffermato spesso anche sull’oppressione e sui fraintendimenti perpetrati dai poteri coloniali ai danni delle diverse popolazioni etniche di tutto il mondo. Se da una parte Durham tratta questo materiale con grande abilità e leggerezza, dall’altra produce anche critiche taglienti cariche di perspicacia e arguzia, distruggendo con sagacia i concetti riduttivi di autenticità.

Da cinquant’anni a questa parte Durham trova modi sempre nuovi, intelligenti ed efficaci per far fronte alle forze politiche e sociali che plasmano da sempre il mondo in cui viviamo. Allo stesso tempo, i suoi contributi in campo artistico sono considerati eccezionali per la loro originalità formale e concettuale, per la disinvoltura con cui egli sa fondere tra loro parti dissonanti e prospettive alternative e per la loro irrefrenabile giocosità. Le sue opere ci commuovono e ci deliziano in modo del tutto imprevedibile. Tutto ciò che l’artista realizza ci ricorda che “l’empatia fa parte dell’immaginazione e l’immaginazione è il motore dell’intelligenza”, per citare le sue stesse parole. Quell’intelligenza profondamente empatica si irradia dalle sue opere come invisibili raggi di luce, che illuminano e cambiano il modo di vedere di tutti coloro che abbiano la fortuna di imbattersi in esse.»

Il riconoscimento a Jimmie Durham sarà consegnato sabato 11 maggio 2019 a Ca’ Giustinian, sede della Biennale di Venezia, nel corso della cerimonia di premiazione e inaugurazione della Biennale Arte 2019, che aprirà al pubblico nello stesso giorno alle ore 10.


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