L’ULTIMO ADDIO A CLAUDIO DE ALBERTIS NELLA BASILICA DI SANT’AMBROGIO A MILANO, UNA VITA TRA PALAZZI, ARTE, POLITICA MA ANCHE GOTHA DELLA FINANZA

claudio-de-albertis1-480x319Dopo l’ultimo saluto domenica alla “camera ardente” allestita domenica in Triennale, ieri i sono stati celebrati funerali nella Basilica di Sant’Ambrogio da Monsignor De Scalzi,  gremita fIno all’ inverosimile. La salma è stata traslata a Mirabello (Pavia) bella Tomba di famiglia. I figli Regina ed Edoardo hanno ricordato con parole toccanti la figura paterna. Una lettera di saluto è stata diramata dalla Triennale con le seguenti parole:” Caro Presidente continueremo a costruire mondi come tu ci hai insegnato…”. Dal ex sindaco Pisapia, dal Presidente della Regione Maroni fino al Ministro Franceschini a Stefano Parisi a Gabriele Albertini sono stati espressi sentimenti di ammirazione e di cordoglio. Nelle prime file davanti al feretro la sorella Carla, l’ex moglie, la compagna Sonia, i cugini Marco e Cristiana Mazzani-Stella, gli amici e i colleghi di semprfunerali-de-albertis-e-sala7057447e: Boeri, Lupi, Orsoni, la famiglia Caccia Dominioni, Zucca, Rota, Bellini, Sangalli, Cancellato, C. B. D’Argentine, Bosoni, Mascaretti, Calzolari, Albini, Parodi, Reginaldi, Orlandi, Beltrami-Gadola…L’Arcivescovo Scola lo ha definito “ Un uomo che aveva passione per vita buona e con un forte dovere civile…”. Matteo Renzi lo ha definito gotha della finanza e dell’edilizia, dell’impresa e della cultura.

Ingegnere e costruttore di visioni, Claudio De Albertis presidente della Triennale di Milano e di dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (prima ancora era presidente di Assimpredil), componente della Giunta della Camera di Commercio e nei cda di tante società da Gabetti a Confidi a City Life.  Laureatosi al Politenico di Milano, ha appianato con grande maestria i bilanci della Triennale e rilanciato le esposizioni per le quali l’ente di via Alemagna erano nate negli anni Trenta. Non dandosi pervinto dal male che lo affliggeva da 4 anni De Albertis ha volutoclaudio-de-albertis-4images portare avanti con tenacia Expo anche quando questa era terminata a Rho Pero.  Sant’Ambrogio era la sua chiesa; De Albertis infatti abitava due passi dalla sua abitazione. Titolare della Borio Mangiarotti si deve a lui la riqualificazione della stessa Piazza Sant’Ambrogio, Il Complesso di Cornaredo (anni ’90), la riconversione di Viale Jenner, la riqualificazione della Barona, il Quartiere Alzaie di Gallarate.  “Negli anni Ottanta lo avevo conosciuto come ragazzo di cantiere della Borio Mangiarotti proprio a Gallarate. Suo padre lo aveva mandato a fare esperienza e a Rodano mi chiese molti consigli, dirigere un cantiere non era cosa facile almeno per lui che aveva 30 anni meno di me. Lo ricordo gentile, attento, meticoloso. Recentemente avevamo in mente di creare una mostra proprio di design sui grandi Maestri a partire da mio padre Franco Albini “, ricorda l’architetto Marco Albini.  Botta, Bellini, Gregotti…tutti lo stimavano per la sua modestia e cultura.  Nato a Genova negli anni  nel 1950 nel mese di Febbraio arriva presto a Milano. L’amore per il design e la pittura era cosa antica. Prima di morire venerdì sera alle 19,30 a 66 anni, lo avevo sentito per telefono prima di partire per Parigi e con voce fioca mi aveva detto che stava troppo male e che non ce la faceva più.. Con lui l’ultima battaglia, questa volta non culturale ma politica è stata quella di sostegno a Stefano Parisi. Da 7 in Triennale come consigliere e da 5 come presidente) andava fiero di avere realizzato due eventi: “Architetture nel mondo” (il problema delle infrastrutture) e la “XXIa Esposizione Internazionale della Triennale a livello internazionale. Tra le tante mostre di design era contento di avere portato in Triennale le opere complete di Fornasetti. Aveva già programmato la Triennale per 2019. De Albertis era anche docente di Economia e gestione delle imprese alla Facoltà di Architettura di Milano e Consigliere d’Amministrazione dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero della Diocesi lombarda.funerali-de-albertis-2122605285-31ed403f-c79b-4c3a-b753-f71141393948

Colto, educato, dal fisico sportivo (grande maratoneta, vincitore di Coppe a livello internazionale; la sua casa assomigliava più a una palestra che a un’abitazione), inventore della “Run to T” (che sta per Triennale sempre sorridente aveva seguito con tenacia la campagna di Parisi per Berlusconi. Un costruttore illuminato che voleva la sua Milano a misura d’uomo convinto che il disegno industriale dovesse rinascere e salvare l’economia italiana. Lascia insieme ai suoi cari anche i figlia amatissimi.


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