MEL GIPSON CON “HACKSAW RIDGE” CON UNA BABA PROFETICA RACCONTA IL SECONDO CONFLITTO MONDIALE E ROAN JOHNSON CON LA SUA LEGGERA MA SIMPTICA COMMEDIA” PIUMA” RACCONTA DI UNA COPPIA DI GIOVANI E I LORO TIMORI DI FARE UNA FAMIGLIA. NON MANCANO LE CONFESSIONI DI UN PORNODIVO, ROCCO SIFFREDI…

proiezione images“Odio la guerra e le armi e sono d’accordo con Obama. E’ per questo che racconto la storia di un obiettore di coscienza, credo in questi eroi”. Sia in conferenza stampa  sia sul red carpet mentre sfilava con Andrded Garfield e Teresa Palmer  i due attori trentenni che hanno lavorato condividendo questo progetto ha ripetuto lo stesso concetto e come è avvenuto in Fratz, ha ricordato come il soggetto del suo film il soldato Doss sfida le angherie  della Corte marziale e dei suoi superiori, lui giovane ragazzo di campagna rifiutando qualsiasi atteggiamento, si rifiuta di sparare e di prendere in mano un’arma. “Un uomo comune, del tutto comune, che fa delle cose straordinarie è ciò che rende una storia leggendaria. Gli studios cinematografici traboccano di scenari con ‘supereroi’ inventati: io che con Hollywood ho un rapporto, come dire, di sopravvivenza, ho pensato fosse arrivato il momento di celebrare un eroe vero. Questo racconta Hachsaw Ridge”. Con i suoi pIUMAuntitledattori principali conquista il pubblico. E’ il momento di inneggiare la pace nel mondo! ravo il protagonista conosciuto da molti per la serie “Spiderman”. Gipson ha poi aggiunto dopo la proiezione:” Odio la guerra ma rendo omaggio ai guerrieri…a tutti i soldati che hanno fferto e che si sono sacrificati. Questi sono  veri eroi”.

Così dieci anni dopo il discusso e discutibile Apocalypto, Mel Gibson ritorna dietro la macchina da presa conservando intatti qualità e difetti. E’ uno dei migliori registi di scene belliche, riesce a trarre il massimo dagli attori, sa che una buona sceneggiatura è già metà dell’opera, ha un senso sicuro dello spettacolo. L’altro lato della medaglia è una specie di ossessione mistica, coniugata con una sorta di sadismo rosso-sangue: dolore e preghiere, mutilazioni ed espiazioni, delitti e castighi, la sofferenza come strada, non sempre certa, verso la salvezza. In un paio di scene di Hachsaw Ridgedue che si abbraccianoimages, Andrew Garfield, l’attore che interpreta Desmond Doss (obiettore di coscienza ed eroe di guerra senza mai sparare un colpo e però salvando vite) è Gesù Cristo in una campo di battaglia: la doccia liberatoria dopo una notte di fatica e di morte è il suo corpo-sudario che sprizza sangue; la barella con cui lo porteranno via quando verrà colpito, la deposizione dalla croce…

Accarezzandosi di continuo la bianca barba a punta che gli dà un’aria di stravagante predicatore, Gibson naturalmente non nega di essere attratto dal tema della fede: “Certo, il film è anche questa cosa qui, anzi, la sua essenza è la convinzione religiosa di Desmond Doss. Lui va avanti armato soltanto della fede e questo mi interessa al massimo, perché per tutto il resto Desmond rientra nei canoni della normalità, è l’uomo medio americano e non è un fanatico. Poi, naturalmente, è anche un film contro la guerra, la odio come credo tutti, e tuttavia è un modo per onorare i guerrieri, ciò che hanno visto, sofferto e superato. La sindrome del reduce, dal Vietnam ai giorni nostri, è qualcosa che gli Stati Uniti conoscono bene e da non dimenticare”.

Hachsaw Ridge è il nome che gli americani diedero a un costone dell’isola di Okinawa, ultima e disperata ridotta giapponese nel Pacifico. Fu lì che il soldato Doss, inquadrato nell’assistenza medica, portò in salvo 75 feriti e si guadagnò la Medaglia d’Onore del Congresso, fra le massime onoreficenze Usa, la prima data a un obiettore di coscienza. La sua era una fede religiosa tanto semplice quanto frutto di esperienze personali, che il film presenta con molta intelligenza nella sua prima parte. Figlio di un padre infelice, manesco e alcolizzato, ragazzino temperamentale e violento, Doss riuscì a governare le proprie pulsioni con l’accettazione dei comandamenti e l’ingresso nella Chiesa Avventista. Non c’era nulla in lui di particolarmente profondo, frutto di speculazioni filosofiche e/o teologiche: c’era un affidarsi a Dio perché Dio in qualche modo gli avrebbe dato la risposta giusta. Anche il suo pacifismo fu il risultato di un percorso individuale. Dopo Pearl Harbour, l’idea di non partecipare alla Seconda guerra mondiale gli ripugnava. “E’ un uomo che nel modo più puro e altruistico –dice ancora Gibson- quasi d’istinto mette ripetutamente a rischio se stesso e lo fa in nome della fratellanza d’armi”. Per la cronaca, oltre alla Medaglia del Congresso, Doss avrà due Bronze Stars e tre Purple Hearts…

Un film ben girato dove Andrew Garfield presta il suo fisico sottile e il suo volto di ragazzo mai cresciuto a questa specie di Forrest Gump della fede; Vince Vaugh è il sergente di ferro che tenta in tutti modi di buttarlo fuori dall’esercito, per poi doversi arrendere di fronte al suo testardo coraggio; Rachel Griffiths è l’affascinante fidanzata e poi moglie… Hugo Weaning è il padre ubriacone che quando il figlio finisce davanti al tribunale militare per il suo rifiuto di portare armi, ha lo scatto d’orgoglio di presentarsi alla corte nella sua divisa di sottufficiale decorato della Grande guerra per difenderlo…Una bella pagina, asciuttamente retorica, nel libro degli eroi solitari, disperati e apolitici raccontati da Mel Gibson nel corso di una carriera bella e drammatica.

Andiamo su un film più leggero, pe l’appunto, “Piuma”, di Roan Johnson”, u regista italo -inglese, (secondo film italiano in concorso), racconta, meglio di Muccino, la storia di adolescenti ed in particolar modo la paura di due trentenni di diventare genitori, nonostante stiano insieme da qualche anno. Roan Johnson vuole raccontare il percorso di due diciottenni Kate (Blu Yoshimi) e Ferro (Luigi Fedele) che scoprono i aspettare un figlio e deciono di tenerlo nonostante la media dei ragazzi che si truovano davanti a questo problema. L’Istat la prima gravidanza la fissa intorno 30 anni oggi.  Racconta il regista: “Piuma nasce per esorcizzare la paura contemporanea di avere un figlo. L’ho scritt con l mia compagna Ottavia Madeddu, mentre ci ponevamo la fatidca domanda se fare figlio o no…”. La cura Puma ha funzionato, ora la coppia ne ha due. “Ho scelto due diciottenni perché la bimba è in arrivo come la prima neve che scatena la valanga… Ho fatto 200 provini…emozione, poesia. Bu ha già recitato Cas calmo, Adriano e la Pecora nera.” Forza giovani, amate per davvero, lavorate, non abbiate paura della crisi,e i assumervi delle responsabilità…la via va vissuta fino infondo, nel bene e nel male


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