MOSTRI IN LAGUNA. “THE SHAPE OF WATER” CHE GUGLIELMO DEL TORO MESCOLA AMORE, FANTASY E POLITICA. “FIRST DEFORMED” ..PER FORTUNA TUTTI AD APPLAUDIRE “THE INSULT” DI ZIAD DOUEIRI. SEGRE AFFRONTA IL MEDITERRANEO E OLMI SI OCCUPA DEL SUICIDIO ADOLESCENZIALE. LA ABATE RACCONTA VENEZIA. OVAZIONE PER “THE INSULT”.

cINEMA iNAGE indexDopo la ballata triste e incompresibile di “First Reformed” di Paul Schrader il cui THE INSULT SCENAprotagonista è Ethan Hawke, nei panni di un prete costruito in nome dell’ecologia ma che di fatto diventa una favolaccia, peccato per il bell’attore protagonista molto bravo, ma già dopo 40 minuti si capiva che il film non era ben riuscito. Altra delusione il film d’apertura “Downsizing” di Alexander Payne, altra promessa trasformata in delusione, è la volta dipo “Nico” del bel film di Ziad Doueri, ” The insult” proiettato nelle sale del Lido dopo “The Shape of Water”di Guillermo del Toro, in concorso alla sua decima pellicola…in 24 anni alza il suo poetico inno al fantastico utilizzando la bellissima voce di Richard Jenkins: “Se vi dovessi parlare di lei, la Principessa muta, che potrei dirvi? Vi dovrei parlare del quando? E’ successo tanto tempo fa durante gli ultimi giorni di Regno di una principessa delle fate. O vi dovrei parlare del posto? Una piccola città vicino alla costa ma non lontano da qualsiasi vENEZAI PALAZZO CINEMAindexaltra cosa? O forse dovrei metetrvi in gaurdia sulla veridicità di questi fatti e sulla favola dell’amore e della perdita del mostro che ha tentato di distruggere tutto? Il tutto si svolge nell’America del 1962 durante i giorni acldissimi della Guerra Fredda. In un segreto laboratorio considerato di massima sicurezza una creatura anfibia catturata in Sud America è destinata a cambiare la sorte dell’esistenza di tutti coloro che vi entrano in contatto….Mi fermo qui. Il genere lo avete capito…piaccia o non piaccia.

icINEMA VENEZIAndexMi piace aspettare incuriosita il film di Gianni Amelio , “In casa d’altri” che racconta il terremoto di Amatrice a distanza di un anno. Un evento speciale ma fuori concorso. Una storia di migranti invece è raccontata da Andrea Segre, “L’ordine delle cose”…non manca un omaggio a Rosi. Ma veniamo a questo bel film, “The insult” (carino e simpatico il regista in conferenza stampa, belli e bravi gli attori. Un manovale libanese, Toni, di fede cristiana, preso a restaurae una facciata di una palazzina distrutta, si scontra con toni violenti per un banale problema di idraulica con il palestinese Yasser. Corrono parole forti e la storia non sembra destinata a fermarsi. Il solco tra libanesi cristiani e palestinesi sembra allargarsi…Il regista Doueiri, già operatore di Camera per Quentin Tarantino, in Pulp Fiction, Le >Iene e Jackie Brown, giunge in concorso alla mostra di Venezia dopo essere stato protagonista di due opere in importanti festival internazionali…il film incanta e fa comprendere come le divisioni possono essere superate….

Segre, il regista di “Dolo”, racconta invece la storia di un funzionario del governo italiano incaricato di affrontare ATTORE VENEZIAimagesl’emergenza dei flussi migratori del Mediterraneo. Invece, l’attore padovano, Andrea Pennacchi,lo troviamo nell'”Colore nascosto delle cose” di Soldini (fuori concorso l’8 settembre). Il regista di “Pane e tulipani” ha incentrato il tema del suo film intorno all’incontro tra il protagonista Teo (Adriano Giannini) ed Emma (Valeria Golino) che ha perso la vista dall’età di 16 anni. Una bella storia, girata ben e con bravi attori. Per quanto riguarda la Giornata Speciale delle Giornate degli autori, Venice Day, è possibile vedere un film inedito girato da Ermanno Olmi ricco di fascino: in realtà si tratta della storia del ritrovamento del mediometraggio datato 1968, dal titolo: “Il tentato suicidio nell’adolescenza” (T.S.Giovanile), come già accennato ieri. Si parla di quattro scatole sigillate all’interno dell’archivio della Fondazione Luigi Micheletti di Brescia, un Archivio dell’Istituto Luce. Sono 35 minuti di storie strazianti dell’ospedale psichiatrico del Policlinico di Milano ma narrate con la poesia e la speranza che solo Olmi sa fare. Ora veniamo al film di Wilma Labate, “Raccontare Venezia”, liberamente tratto da un libro di Irene Bignardi, “Storie di cinema a Venezia (Marsilio Editore..e qui tutto si tiene..). Protagonista Silvia D’Amico che viaggiando per la Serenissima ripercorre le atmosfere e i luoghi, tra chiese, campi, calli e canali. Ma tornando a Segre, si parla di un ministro degli interni italiano specializzato in migrazione alle prese con i viaggi illegali in Libia: trafficanti, Ong. Si parla di una LIbia post Gheddafi ..tutto deve conicidere: gli interessi italiani ed europei, dove anche i francesi vogliono la loro parte prepotentemente. Non manca la vita nei centri di detenzione. L’attore Castelfranco Paolo Pierobon incontra Swada, una donna somala….era la storia è sempre la stessa. Lei viene aiutataper raggiungere il marito in Europa. Il resto viene da se…


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