MUORE GINO STRADA MENTRE L’AFGANISTAN VIENE RICONQUISTATO DAI TALEBANI. E’ KABUL KABUL E L’UNICO AEROPORTO PER FARE EVAQUARE DIPLOMATICI AMERICANI E ITALIANI, INGLESI… TRA CUI SOLDATI E LE LORO FAMIGLIE DOPO 20 ANNI. TORNA LA LEGGE DELLA SHARIA. UN MILIONE E MEZZO DI SFOLLATI. L’AUSTRIA LI RESPINGE, L’ALBANIA LI ACCOGLIE

Poche ore prima che il cuore di Gino Strada si fermasse era riuscito a mandare un articolo a La Stampa: “Così ho visto morire Kabul”, riflessione  su 20 anni passati ad operare bambini vittime di  mine, spesso senza gambe o braccia per sempre, adulti e donne disperate, salvate in una corsa affannosa contro il tempo. Ora i Talebani hanno conquistato il 99 per cento dell’Afganistan, un territorio che ancora fino agli anni Settanta del Novecento era terra di sogno,   terra di oppio,  di viaggi, simbolo dell'”Altrove”.

Chi non ci è passato, dai Beatles ai Rolling Stones, da Bruce Chatwin a Moravia, insomma tutta l’intelligentia occidentale…  La terra dei papaveri affascinava anche per la bellezza delle sue vallate e delle sue montagne innevate…Oggi,  spogliato anche dei sui antichi e magnifici Budda, sta tornando a una situazione apparentemente di non ritorno. Venti anni di occupazione straniera non sono servite a portare civiltà, lavoro.  E’ stato impossibile imporre la nostra civiltà e democrazia. Ieri sera Rai 1 ha mandato in onda un lungo documentario sull’Afganistan dopo il 2001 quando Al Qaeda con Bin Laden abbatterono le Torri Gemelle di New York, presero di mira il Pentagono, la Casa Bianca ed i centri nevralgici e di potere di New York ….Interessante il lungo docufilm con Ettore Mo, Massud e Gino Strada…le guerre…Da allora una lunga caccia a Bin Laden,  costruttore della Mecca, il padre come lui architetto e ingegnere, i suoi fedeli, il Mullah Omar, anche loro formatisi in Inghilterra, a Oxford, ingegneri ma addestrati con tanto di patente per il volo sul suolo americano. Dieci anni fa lo Sceicco del terrore venne preso dagli americani in accordo con il Pakistan. Il “mitico” Bin Laden aveva tutta la famiglia, tranne madre, alcuni fratelli e fratellastri, nipoti e figli in Medio Oriente. Suo padre e un altro fratello morirono nei cieli americani. Il giorno dei grandi attacchi tutta la famiglia Bin Laden in America fu fatta evacuare, grandi industriali, finanzieri che ressero i governi tramite il loro voto. Il padre di Bin Laden con lui  rifece la grande mecca e la cittadina che doveva contenere migliaia di fedeli, autostrade in Sudan e così via. Erano occidentali negli abiti, persino con gemelli di brillanti, topazi ai polsini ….  Peter Gerger, alla  morte poco chiara di Osama Bin Laden in Pakistan, ne scrisse per primo la cronistoria. Dopo Al Qaeda seguirono terroristi ben peggiori (Isis) che fecero stragi da Parigi a Nizza, dalla Tunisia all’ Europa del Nord ecc.  Quei tempi me li ricordo bene, ero in giro a fare da fotoreporter e cronista per creare anche un calendario a partire da Charlie Ebdo’, Bataclan, Museo del Bardo…Egitto….Algeria, Tunisia, Iran, Irak, Belgio, Francia, Germania.

Ma chi era il grande chirurgo e manager, ex sessantottino, Gino Strada che da 20 anni si dedicò all’Afganistan e all’Africa per creare in principio ospedali da campo e poi dopo numerose richieste  a Ginevra, ONU e OMS per potere usare edifici distrutti dai talebani e trasformarli in ospedali per ricoverare il maggior numero di gente colpita dai cannoni, dai kalascnikov, dalle mine…tra questi migliaia di bambini. Di operazioni ne faceva una ventina al giorno- La sua Ong si chiama Emergency, tutti la conoscono. Dopo la perdita della moglie Teresa continuò la sua grande impresa, non senza paura ma razionalizzandola:” Con il panico non si conclude niente” diceva. Emergency nasce nel 1994 in maniera ufficiale. Oggi Emergency è sulle spalle anche della figlia Cecilia.Strada è morto per un attacco cardiaco a 73 anni a Rouen in Normandia dove si era concesso pochi giorni di vacanza. Si chiamava Luigi, soprannominato Gino. Era in compagnia della nuova moglie in questi ultimi giorni di vacanza. Due giorni prima di partire era stato in cardiologia per una visita all’Ospedale di Rho, lui nativo di Sesto San Giovanni (Milano). Prima di morire, come abbiamo scritto all’inizio, è riuscito  a scrivere un articolo per La Stampa  dal titolo:  COSI’ HO VISTO MORIRE KABUL. “Si parla soltanto di Afghanistan in questi giorni dopo 20 anni di coprifuoco mediatico; è difficile ignorare la notizia diffusa ieri – i talebani hanno conquistato anche  Lashkar Gah e avanzano velocemente. Le ambasciate avevano il loro personale. Si teme per l’aeroporto di Kabul.  (l’unico non ancora bombardato). Non mi sorprende questa situazione e non dovrebbe sorprendere nessuno che abbia una discreta conoscenza dell’Afghanistan. La guerra in Afghanistan è stata ne più ne meno una guerra di aggressione iniziata l’11settembre 2011 dagli Stati Uniti a cui si sono accodati tutti i Paesi occidentali. Il Consiglio di Sicurezza, l’unica organismo che ha il diritto di ricorrere alla forza era intervenuto il giorno dopo l’attentato con la risoluzione n.1368. Gli Usa procedono con una iniziativa militare autonoma (e quindi nella totale  illegalità internazionale), perché la decisione di attaccare militarmente l’Afghanistan, perché la decisione di attaccare l ‘Afghanistan era stata presa nell’autunno del 2000 già dall’Amministrazione Clinton come si leggeva all’epoca allora sui giornali Pakistani e come suggerisce la tempistica dell’intervento, 7 ottobre 2001 quando l’aviazione USA diede il vai ai bombardamenti. Ufficialmente il Paese veniva attaccato perché “dava supporto alla Guerra Santa”, fornendo ospitalità agli anti-Usa di Bin Laden. Cosi la guerra contro il terrorismo divenne per definizione la guerra per l’eliminazione per il regime talebano al potere dal settembre 1996. (Va ricordata la ritirata delle truppe russe prima.n.d.r), dopo che gli Stati Uniti avevano “trattato” per un accordo con i talebani. Il riconoscimento formale del regime di Kabul e il sostegno economico degli Usa, in cambio del controllo delle multinazionali Usa del petrolio per il controllo dei futuri oleodotti e gasdotti dall’Asia centrale fino al Pakistan, quindi fino ai Paesi del Golfo che aveva dato il via all’equipaggiarsi e ad armarsi ai talebani dal 1994….Il 7 novembre 2001 il 92 per cento dei parlamentari italiani approvarono una soluzione a favore della guerra. Chi allora si oppose alla missione italiana contraria alla Costituzione, oltre qualunque logica veniva accusato di essere un traditore dell’Occidente. (Oggi in molti dissentono da questa affermazione di Strada). ..Un amico dei terroristi…un’anima bella nel migliore dei casi. Invito qualche volonteroso a fare qualche ricerca sui giornali di allora. Sarebbe interessante per tutti. L’intervento della coalizione internazionale si tradusse nei primi 3 mesi a Kabul e dintorni, il numero di morti civili su nettamente superiore a quello degli attentati di New York. Nei mesi e negli anni a seguire le vittime sono diventate incerte. Poi il dimenticatoio quasi…Secondo Costs of War della Brown University, sono circa 241 mila persone sono giù…chissà che un domani con loro si possa tornare a dialogare). I talebani sono più forti di prima (entro un giorno conquisteranno anche Kabul), la guerra civile impera. Le truppe internazionali sono state sconfitte…il Paese è in fiamme, fiumi di profughi che non sanno dove andare…Per fare tutto questo gli Stati Uniti hanno speso 2 mila miliardi di dollari, l’Italia 8.500 miliardi di Euro. Le grandi industrie di armi ringraziano. Alla fine sono solo loro a trarre beneficio da questa guerra”. Strada prosegue:

“Se quel fiume di denaro fosse andato all’Afghanistan, adesso il Paese sarebbe stato una grande Svizzera (qui un po’ dissento), e peraltro, alla fine, gli occidentali sarebbero riusciti ad averne cosi un qualche controllo, mentre ora sono costretti a fuggire con la coda tra le gambe. Ci sono ancora persone che in quel Paese distrutto cercano ancora di tutelare diritti essenziali. Ad esempio gli ospedali

e lo staff di Emergency, pieno di feriti continuano a lavorare in mezzo ai combattenti correndo anche dei rischi per la propria incolumità. Non posso scrivere dell’Afghanistan senza pensare prima di tutto a loro e agli afgani che stanno soffrendo in questo momento, veri e propri eroi di guerra”. Parole di Gino Strada.

Cadute Herat e Ghazni i miliziani hanno conquistato Kabul e proclamato l’emirato islamico. Kabu. Filipe Ribeiro di Medici Senza Frontiere dice: ”La gente ferita gravemente viene ad noi a chiedere aiuto, ma non ce la facciamo anche se usiamo palazzi vuoti o uffici bombardati per creare ospedali fantasma. Operiamo in continuazione ma mancano acqua potabile, elettricità, medicine, farmaci, siringhe e strumenti medici. Migliaia di sfollati vivono in campi provvisori esposti al sole e seduti per terra in attesa di acqua cibo e di non essere ammazzati-Qui si rivive il fanatismo della sharia. Ettore Mo (89 anni) lo sapeva che sarebbe finita cosi, il più grande e l’ultimo degli inviati di guerra.  Per 20 anni a volte con Gino Strada si sono presi per mano e hanno cercato di sensibilizzare dalle pagine del Corriere della Sera l’opinione pubblica Europea e di riflesso internazionale. Molti i soldati Italiani caduti per una causa a dir poco impossibile. In Afghanistan è la 75a capitale per dimensioni al mondo e suo numero di abitanti è 5 Milioni. Il Presidente Ghani ha abbandonato il Paese e teoricamente alla testa dell’ Emirato islamico ci sarebbe il Mullah Abdul Ghani Bazadar. L’Aueoporto di Kabul è in caos totale, civili afghani e non tentano di prendere dei voli, aggrappandosi persino alle ali degli stessi, andando incontro alla morte e mitragliati da talebani.  L’areo italiano con il primo centinaio di persone con il personale diplomatico, giornalisti e collaboratori afghani. La popolazione afghanacon la rapida urbanizzazione ha reso Kabul la città 75a’ grande del mondo in rapporta alla sua popolazione  e alla vastita’ del territorio, 1.028 km2. Gli italiani arrivano questo pomeriggio a Fiumicino, ripeto, solo una parte, purtroppo.

I Palazzi governativi sono stati ormai occupati a Kabul e nelle altre città dai talebani, ma per il momento non si si sa chi sia il loro comandante; il nome piu’ accreditato, come dicevo sempra quello del Mullah Ghani B. come accennavo, ma le fazioni sono tante e la stabilizzazione di un Paese cosi martoriato sarà lunga, nonostante le promesse agli occidentale di rispettare la popolazione, cosa che già in questi giorni ha lasciato le donne senza lavoro, ferite, mutilate e i loro bambini senza assistenza medico sanitaria, privi di ogni mezzo di sussistenza. Vi ricordate Karzai, eletto con l’aiuto dell’occidente, fu il primo presidente un temo eletto alla prima caduta dei talebani. Krizia lo vesti’ di tutto punto e l’immagine esterna ha illuso tutto che l’Afghanistan poteva farcela. I suoi viaggi presso i governi esteri erano frequenti…Poi tutto capitolo’…..


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