MUORE A SOLI 66 ANNI CLAUDIO DE ALBERTIS, INGEGNERE E COSTRUTTORE ILLUMINATO NONCHE’ PRESIDENTE DELLA TRIENNALE DI MILANO
Lo conoscevo bene sia sul piano professionale che su quello dell’amicizia. Iniziai i nostri primi incontri in occasione dei cantieri di Sant’Ambrogio, X° Alpini…Discussioni che terminavamo spessa alla pasticceria Cucchi che per anni ha esposto una grande fotografia dove De Albertis porta in trionfo una grande coppa per la maratona di New York mi pare. Mi invitava alla 6 della mattina ad allenarmi con lui, ma non ci ho mai provato. Lo seguii anche quando volle sostenere Stefano Parisi e con noi l’amico Gerolamo Sirchia…Ingegnere e costruttore di visioni, Claudio De Albertis presidente della Triennale di Milano e di dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (prima ancora era presidente di Assimpredil e In-Arch), laureatosi al Politenico di Milano, ha pianato con grande maestria i bilanci della Triennale e rilanciato le esposizioni per le quali l’ente di via Alemagna erano nate negli anni Trenta. Non dandosi pervinto dal male che lo affliggeva da 5 anni De Albertis ha voluto portare avanti con tenacia Expo anche quando questa era terminata a Rho Pero. Dopo l’ultimo saluto alla camera ardente allestita nel Palazzo di Muzio per l’ultimo saluto sarà lunedì alle 11 nella Basilica di Sant’Ambrogio con una messa solenne alla quale parteciperanno tutte le istituzioni., a due passi dalla sua abitazione. Titolare della Borio Mangiarotti si deve a lui la riqualificazione della stessa Piazza Sant’Ambrogio, Il Complesso di Cornaredo (anni ’90), la riconversione di Viale Jenner, la riqualificazione della Barona, il Quartiere Alzaie di Gallarate. “Negli anni Ottanta lo avevo conosciuto come ragazzo di cantiere della Borio Mangiarotti proprio a Gallarate. Suo padre lo aveva mandato a fare esperienza e a Rodano mi chiese molti consigli, dirigere un cantiere non era cosa facile almeno per lui che aveva 30 anni meno di me. Lo ricordo gentile, attento, meticoloso. Recentemente avevamo in mente di creare una mostra proprio di design sui grandi Maestri a partire da mio padre Franco Albini “, ricorda l’architetto Marco Albini. Botta, Bellini, Gregotti…tutti lo stimavano per la sua modestia e cultura. Nato a Genova negli anni nel 1950 il nel mese di Febbraio arriva presto a Milano. L’amore per il design e la pittura era cosa antica. Prima di morire venerdì sera alle 19,30 a 66 anni, lo avevo sentito per telefono prima di partire per Parigi e con voce fioca mi aveva detto che stava troppo male e che non ce la faceva più..” Da 7 in Triennale come consigliere e da 5 come presidente) andava fiero di avere realizzato due eventi: “Architetture nel mondo” (il problema delle infrastrutture) e la “XXIa Esposizione Internazionale della Triennale a livello internazionale. Tra le tante mostre di design era contento di avere portato in Triennale le opere complete di Fornasetti. Doocente di “Economia e di gestione delle imprese” presso la Facoltà di Architettura di Milano, De Albertis era anche Consigliere d’Amministrazione dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero della Diocesi di Milano. Prima di morire aveva già programmato l’Expo del 2019.
Colto, educato, dal fisico sportivo (grande maratoneta, vincitore di Coppe a livello internazionale; la sua casa assomigliava più a una palestra che a un’abitazione), inventore della Run to T (che sta per Triennale sempre sorridente aveva seguito con tenacia la campagna di Parisi per Berlusconi. Un costruttore illuminato che voleva la sua Milano a misura d’uomo convinto che il disegno industriale dovesse rinascere e salvare l’economia italiana. Lascia insieme ai suoi cari anche i figlia amatissimi.