ORCHESTRA FUTURA OSPITE DEI POMERIGGI MUSICALI AL TEATRO DAL VERME: APPLAUSI PER MOZART E TRIONFO CON BEETHOVEN

Uno spettacolo insolito all’Auditorium Dal Verme di Milano con FuturOrchestra diretta da Manuel Lòpez Gòmez e al pianoforte Jeffrey Swann. Le musiche di Wolfang Amadeus Mozart (1756-1791),(“La Clemenza di Tito-Ouverture K621), concerto per pianoforte e orchestra K449 (allegro vivace, andantino, allegro ma non troppo) e Ludwig van Beethoven (1770-1827) hanno dato l’occasione alla giovane orchestra che è entrata a pieno titolo nel Sistema Nazionale delle Orchestre-Coro, lombarde e giovanili, per esibirsi.

I ragazzi e le ragazze, gli orchestrali così giovani e così bravi, portavano tutti una sciarpa rossa al collo fatta dalle donne del Nepal che giaccioni in condizioni di miseria e di sottosviluppo, sfruttate e quasi dimenticate dal mondo e con loro i bambini. Un trittico di scenografie di Dario Fo faceva da sfondo al palcoscenico. Tra il pubblico commozione e tanti applausi primo fra tutti il presidente de I Pomeriggi Musicali, Riccardo Bertollini e il vice-presidente Mario Carbotta.

Grande successo anche per il  Concerto Civile Giorgio Ambrosoli, dedicato a Don Pino Puglisi nella Sala Grande del Teatro, con musiche di Britten, Poulenc e Stravinskj, direttore Carlo Goldstein e al pianofrte Davide Cabassi per i Pomeriggi Musicali giunti alla 69a Stagione Sinfonica. Un successo tanto atteso con la voglia di riscatto, proprio come Don Puglisi predicava..

Ma torniamo al Sistema Orchestre e Cori Giovanili e Infantili in Lombardia con la FuturOrchestra. La clemenza di tito di Mozart l’aveva composta dopo che Salieri aveva rifiutato di comporre l’Ouverture per L’Incoronazione di Leopoldo II re di Baviera. Siamo a Vienna alla metà di luglio del 1791. La scelta cadde sukl libretto del Metastasio e Caterina Mazzolà ebbe il compito di farla realizzare per la coppia imperiale notoriamente competente in campo musicale. L’opera con un meraviglioso allestimento di Guarnasconi andò in scena, come previsto il 6 settembre 1791, ma il successo fu tiepido e l’accoglienza anche, come racconta Edgar Vallora nella Guida all’ascolto. Da sempre Mozart aveva voluto giungere alla configurazione drammatica attraverso l’inesauribile varietà della voce umana. Mozart stava lavorando a un’opera molto importante quando giunse l’ordinazione boema e forse per questo la K621 va a due velocità, una lineare come configurazione e l’altra contiene tutto il suo estro. In particolare la moglie di Leopoldo di Baviera si accorse che l’Ouverture era un po’ “strana”, ma Mozart di questi scherzi ne ha fatti tanti….sua Maestà lo perdonò presto. Ciò non toglie la splendida eseguzione dei giovani della FuturOrchestra.

Per quanto riguarda la Sinfonia n.5 op.57 di L.v. Beethoven, considerata la più “Beethoveniana” tra le sue sinfonie, non c’è nulla da aggiungere; superba, dirompente, trascinante, dal tratto grandioso e imponente. Dal pubblico si è alzata un’ovazione. Un breve tratteggio nei movimenti del direttore e l’allegro iniziale ha preso il via.l’andante che ha seguito rappresentava il riposo alla lotta per poi finire con un finale che squarciava le tenebre. Un concerto leggendario!


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