PENULTIMA GIORNATA DEL FESTIVAL DEL CINEMA AL LIDO DI VENEZIA, PREMI A J. FRANCO DA GUCCI E LE COULTRE. "L'ETA' DELL'ORO" DI ANN HUI (CINESE FUORI CONCORSO) E' IL FILM DEL GIORNO. FESTA AL GUGGEHEIM PER "PEREZ" DI DE ANGELIS CON LUCA ZINGARETTI.

Jeames Franco con “L’urlo e il furore”, considerato il nuovo Clooney (regista più attore” non ha tanto convinto con la sua pellicola isprata dal libro di Faulkner. Franco è la seconda volta che si cimenta con questo autore americano. Considerato dal pubblico un film di difficile comprensione, ma dalla critica è ben visto tanto che è meritato Yaegher-LeCoultre Glory to the Filmmaker Award. Lo stesso Franco fa la parte del ragazzo handicappato. Lui bello dal sorriso smagliante fa un po’ orrore e pena la tempo stesso, ma è stato in grado di raccontare la storia che William Faulkner (Premio Nobel per la Letteratura) scrisse a cavallo tra Ottovcento e Novecento dalla scrittura non facile, ma dal contenuto che solo un grande come Franco è riuscito a sintetizzare unendo un poema in quattro tempi. Sventura e decadenza dei Compson, un’importante famiglia del Sud America alle soglie della Depressione; una storia piena di labirinti, torbida, tragica, eppure straordinariamente romanzesca.  La giovane Caddy e i suoi diversi fratelli,  abbandona un figlia perchè non del vero padre. Viaggia ma manda soldi alla madre (il padre muore e la casa rimane abitata dal fratello più cattivo che la sfrutta e quello handicappato, nonche la vecchia “mamy”, Dilsey, la cuoca negra che li ha cresciuti tutti.  Sua figlia scappa alla fine con parte dei soldi che lo zio teneva per se e che la madre mandava regolarmente per il mantenimento della figlia, del fratello sfortunato e della madre ormai vecchia; lo stesso zio che impediva a sua sorella di vedere la figlia. Dopo veri tentativi di ribellarsi, questa si fa coraggio e scappa con un amico. ” Mentre stavo morendo” è l’altro film con cui James Franco si era cimentato con il grande ermetico scrittore americano. Di ritorno da Roma è approdato al Lido e subito si è preso un Premio; un altro se l’era già preso a Firenze due giorni fa per il documentario sulla storia della casa di moda Gucci. La Guzzanti non ha avuto il riscontro che si aspettava puntando il dito su una classe politica e una magistratura non proprio corretta.

L’ideatore della sigla del Festiva Simone Massi ha presentato un lungometraggio,  “Animata resistenza” ambientato nelle Marche di grande suggestione visiva. La sigla che  precede tutti i film in proiezione, disegni e sonoro,  è stata ideata tre anni fa e non a tutti piace. Accanto a Massi, due trevigiani  raccontano Francesco Montagner e Alberto Girotto, hanno passato 19 giorni con massi a lavorare accanto a lui e lo hanno anche accompagnato sul “red carpet”. Qui sul tappeto rosso, amori, cicloni e divi continuano a fare la loro comparsa come Hethan Hawke, Huma Thuman,  la Jovovich in attesa di un bimbo, mentre Belen si fa attendere per questa sera, testimonial di Cotrì. Alla Scuola Grande di San Rocca a Venmezia, tutta restaurata, Gianni De Luigi, Olimpia Leopardi (pro-pro nipote del poeta, Elio Germano, Martone, Clive Owen e Milla hanno presenziato al Galà di Jaeger Le Coultre.

Questa sera alle 22,30 Festa Grande al Guggenheim per festeggiare il film “Perz” (personaggio chandleriano, un avvocato che vive nella mediocrità al riparo dall’infelicità con l’esordiente Simona Tabasco, Marco D’Amore e Massimiliano Gallo. Il tutto sullo sfondo di una Napoli inedita, metallica, piena di grattacieli, una City. Il film è di Edoardo De Angelis con Luca Zingaretti distribuito da Medusa e per ricordare la grande collezionista che ha saputo lanciare artisti anche italiani nel mondo dell’arte. Personaggio eccentrico con il suo Palazzo Venier dei Leoni sul Canal Grande (unica eccezione di modernità architettonica), oggi viene omaggiata da un’azienda italiana che ha riprodotto i suoi occhiali che riprendono lo stile della mecenate americana. Così la Safilo ha pensato di rilanciare il suo marchio in occasione degli 80 anni  di attività. Nel 1994 la Safilo aveva realizzato gli occhiali più famosi del mondo a forma di farfalla. La Safilo che è nata nel 1934, entra a far parte anche di Intraprese Collezione Guggenheim, associazione che raggruppa le eccellenze italiane.

Dieci minuti di applausi anche per il film di Federico Costanzo “Hungry Hearts” tratto dal libro “IL bambino indaco” di Marco Franzoso, scrittore padovano. E per finire la giornata alle prese con il film “Io sto con la sposa” di Gabriele Del Grande, Khaled Soliman e Al Nassiry e Antonio Augugliano; nozze finte per sfuggire dalla Siria e arrivare in Svezia passando dall’Italia, poi a piedi dalla Francia, fino al Belgio e Olanda per arrovare in Danimarca e poi finalmente in Svezia. Un viaggio vero, un rischio altissimo altrettanto vero e un film chr aggira le leggi sull’immigrazione. Leggi assurde da rivedere. Il cielo è di tutti si dice nel film, mentre c’è chi prende asilo in Italia (Milano è una delle tappe), altri vengono respinti in Germania e altri ancora mettono su bottega in Svezia.Bello! Ma per questa storia hanno rischiato tutti il carcere. Bravi e coraggiosi….

Il film del giorno è “The golden era” con la regia di Ann Hui, tre ore di film dalle musiche incantevoli, dalla scenografia straordinaria e dalla fotografia inimitabile. Il film parla della vita della scrittrice che tutti conoscono come Xiao Hong ma che nasce con il nome di Zhang Naiying il giorno della festa delle “Barche del Drago” il primo giugno del 1911 in Manciuria, nord est della Cina. Perde la madre giovane e si allontana dal padre tiranno e inizia una vita indipendente e soddisfacente. Salvata dall’indigenza di un altro grande scrittore e bevitore Lu Jun che le procura sofferenze ma lei si ostina a considerarlo un surrogato di padre premuroso. Sfugge all’invasione nipponica della Cina e rompe con Jun. Sposa un altro romanziere Duanmun Hongilang e insieme fuggono Hong Kong nel 1940. Il giorno di Natale del 1941 Hong Kong cade nelle mani dei giapponesi e un mese dopo Xiao Hong muore di tubercolosi a soli 31 anni. Alcuni episodi della sua vita rimangono ancora oscuri. Il film riprende i ricordi di lei che ha del nonno materno che le insegna ad apprezzare la dolcezza e il mondo della natura. Durante un’inondazione scappa da un albergo e mette in salvo il figlio . Con Jun frequentano salotti letterari e sono membri clandestini del partito comunista, ricercati fuggono a Sjangaìhai. Bello lo scambio epistolare con il grande scrittore. Gli scritti di lei come quelli di Jun sono giudicati troppo patriottici. Un’editore di sinistra negli anni ’40 vcerca di aiutarli. il 22 gennaio la scrittrice muore in un ambulatorio allestito in una scuola. La colia britannica cade nelle mani del Giappone. In Cina c’era lo scontro tra il partito di Chang Gay Schek e Mao Tze Dong. Tra un regime nazionalista e il Comunismo di Mao. Il suo primo biografo è Luo Binji.

 


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