PERCHE' SONO SCAPPATA DA PARIGI SEI GIORNI PRIMA DEL PREVISTO SENZA NESSUNA EMERGENZA MA PER LIBERA SCELTA PUR AMANDO LA CITTA' MA DETESTANDO LA MAGGIOR PARTE DEI FRANCESI

I miei figli erano partiti e io mi sono trovata in casa al buio per un guasto elettrico condominiale dopo che dormivo da tre notti al freddo (tutto dipende dall’elettricità nell’appartamento) e una ventola rotta da togliere. Una volta chiamato un elettricista la cui pubblicità era sulla guida che il Marie di zona Pantheon invia nelle case, con fiducia in quanto il comune lo aveva pubblicizzato con tutto il negozio che include idraulici, muratori, imbianchini… mi è arrivato in casa una bestia di uno sia di fisico che di cervello e solo con quattro cacciaviti senza una pila (ero al buio e con una piccola pila), un trapano e altro materiale che un vero elettricista dovrebbe portare con sé, mi trancia dopo quattro ore che lo si attendeva, con una sega che è sceso a prendere, dopo che il mio cacciavite a stella che gli ho prestato non gli è stato utile, ha ben pensato anche di strappare dal muro tutta la piastra che reggeva la ventola e ha sbragato tutto l’intonaco. Un vero stupro!

Il bello è che diceva che il lavoro se lo volevo terminato senza darmi la fattura dovevo pagare 485 euro in contanti e il giorno dopo sarebbe venuto a mettere una piastra. Il giorno successivo dopo ripetute telefonate al suo “capo” o responsabile della ditta, che ha un negozio al quale sono passata, ma era chiuso (non era un giorno di festa e l’orario era quello di norma di un negozio), il tizio si è fatto aspettare altre quattro ore ed era dura spiegargli che doveva isolare i fili uno per uno, poi metterli nel muro e mettere una piastra. Naturalmente dell’intonaco nemmeno si parla. Io non avrei dato in nero quella cifra, il proprietario che era arrivato ha voluto fare così per toglierselo dalle scatole. Atteggiamento vigliacco che incoraggia alle truffe specie se le persone sono donne e persone anziane. Al buio e con l’energumeno con la sega in mano mentre urlava ci sono stata io. Ho scritto e consegnato una lettera al sindaco del Quinto Arr., vediamo se se anche in Francia bisogna sempre ingoiare  e rinunciare a difendere ai propri diritti come in Italia, ma non mi illudo. Delusione anche per la persona che ha voluto risolvere la cosa dando quasi di nascosto i contanti e dicendo a me che gli aveva dato solo 100 euro. Risultato vacanza rovinata, ma non più di tanto, perché era tanta la voglia di sentirmi tra il calore della mia famiglia di mio cucino, di sua moglie di mio zio Raniero …..che avevano organizzato un cenone. Mi hanno anche sfasciato i francesi la valigia che pesava quanto era entrata. Giorni da dimenticare.

Se ne parla anc he su Vanity Fair del libro “Inge film” di Simonetta Fiori, Luca Scorzella. Giangiacomo Feltrinelli Editore Dvd più libro (14,40 Euro), un libro che mette in luce il rapporto d’amicizia che Inge aveva con Ernest Hemingway e Picasso, la passione per la fotografia e glia anni del nazismo. Parigi al centro della scena.Sì, la vita è proprio tutta un film ma anche un quiz. Per certi versi un po’ triste. Mi sono letta le ultime novità librarie su Parigi: un libro “Rue de Malèfices”, il più grande libro mai scritto sulla capitale francese a detta di Raimond Queneau con foto e disegni di Doisneuau; “Paris secrets des parisiens”, il miglior quaderno sulla capitale e “Paris secret et insolit” per le flaneurs….gli amanti del lasciarsi andare a passeggio trascinati di questa o quella bellezza, riflessivi ma “leggeri” e disponibili a scoprire persone, afarsi trascinare da fatti…

Prima di partire dopo avere stampato la mail del mio volo cambiato sono andata cercare un cd della Francoise Hardy, ma niente. Giorni di nera, da dimenticare. Il primo gennaio era nata mia sorella e poi è morta prematuramente circa dieci anni fa. Se c’era lei ancora sono convinta che la mia vita sarebbe andata diversamente, anche il divorzio forse non sarebbe avvenuto. E forse i miei figli mi rispettavano di più, ma oggi i giovani sono così problematici, imaturi, viziati (colpa nostra, insoddisfatti….) che non sono certo una consolazione in momenti difficili. Anzi….i maschi in particolare, ma soprattutto quando un padre è assente una donna da sola non ce la fa anche se dà tutta se stessa.

La mostra al Museo D’Orsay, la povera stazione distrutta dal restauro dell’architetto Gae Aulenti (mi appello al diritto di critica), la mostra sul nudo maschile di pittura anche se egregia non ne è valsa la pena,meglio altre al Piccolo e al Grand Palais. Insomma il mio primo blog su era entusiasta in generale, nel secondo no. Capita e non è la prima volta che Parigi mi fa sentire satura dopo una settimana, i isteri e i segreti di Parigi sono tanti e un libro di recente uscito ne parla. Il locale Le cat noir” forse ha un non so che di sinistro, diventato l’icona di una parigi delle follie ma anche dei misteri. Mi è spiaciuto però non essere potuta andare a sentire Lucchini che recita Celine  e Antigone alla Comèdie francaise, nonché My Fair Lady al Teatro du Chatelet. Tra le esposizioni mi è mancata “Azzedine Alaia” al palais Galliera, con oltre la moda una collezione di statue della duchessa Galliera e tante belel foto. Amando la fotografia, come chi mi legge sa, mi sono perduta “Rodin, la lumière de l’antigue” al Museo Rodin; poi “Voyage dans l’ancienne Russie” al Museo Zadkine (museo fantastico dedicato allo scultore Zadkine, una sorta di Brancusi se mi è permesso fare una similitudine), in Rue D’Assas, dietro  ai Giardini del Luxemburg e oi e poi…Erwin Blumfeld allo Jeu de Paume.

Consiglio Poliakoff , “Le Reves des formes” al Museo d’Arte Moderna, ma già di altre mostre ne ho parlato nellìarticolo precedente dal titolo “Parigi val bene una messa…”. Dimenticanza pazzesca, ricordo la mostra di Raymond Depardon ,”Le plaisir de la couleur”, anche se sto parlando delle fotografie esclusive e che rappresentano una parte minore di questo grande artista, sempre al Grand Palais.

Mi è piaciuto stare a messa in Sante Genevieve, ma la Vergine non i ha ascoltato…forse la mia fede non è così forte. Intanto la cosa più importante è che il 2013 sia passato, per me è stato negativo sotto tutti i punti di vista. Non c’è mai fine al peggio, ma per questo mi rivolgerò a San Gennaro. Ho pregato per la pace nel mondo, tra le persone (anche quelle più vicine a volte parlano altri linguaggi e diventano anaffettive), per chi odia ed èinvidioso, per chi soffre, per i miei figli, per i miei morti e perché Dio mi aiuti a sopportare tante ingiustizie e accanimenti nei miei confronti da parte  di chi mi dovrebbe per primo volere bene. Ho pregato che Santa Genevieve mi conservi mio fratello e che io possa godere di buona salute per potere proteggere i miei ingenui figli. Dimenticavo, ho chiesto anche di incontrare un amore grande a cui credere e stare per tutta la vita.

 


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