QUANTA NOSTALGIA PER QUEI DUE; JOAN BAEZ E BOB DYLAN. UN SOGNO CHE SE NE STA ANDANDO ANCHE SULLE RIVE DEL LAGO MAGGIORE

“Ora ti guardo mentre stai in piedi/foglie marroni che ti cadono attorno/e la neve tra i tuoi capelli/. Sorridi guardando (…) dalla finestra di quell’hotel fatiscente”. Questo fu scritto da Joan Baez ricordando un pomeriggio insieme a Dylan (da “Diamond & Rust”.

Sono al lago, il mio lago, quello Maggiore, quelo di Chiara e di Sereni, dei Fichi D’India e di Svampa, di Jacchetti e di Pozzetto, di Dario Fo e di tutti i miei amici che mi hanno accompagnata in tutti questi anni fino dall’infanzia; alcuni li ho persi, altri si sono staccati, altri ancora non sono più venuti, qui sono nati i miei amori più importanti, qui mi sono divertita con la chitarra, il motorino, le barche, i motoscafi, gli aperitivi in dansena. Su queste sponde, tra Luino e Laveno, tra Caldè e Nasca ho trascorso anni indimenticabili accompagnati dal ricordo di tutta la mia famiglia al completo, il terrazzone con l’una a Calde’, la casa in piazza lago, Villa carla a Castelo, le case di mia sorella e quella di mio fratello nel bosco. E poi ancora anche a Portovaltravaglia con mia mamma e mia nonna all’Hermitage, al Ristorante Sole, dove si magiava sotto il pergolato di glicine e uva dei franzetti. Qui sono cresciuti i miei figli, se ne sono innamorati e ancora oggi ogni sapore o profumo che sento mi riconduce al mio lago; l’odore dei gelsomini, delle campanule, dei fiori del fiume della Rocca, l’adore di arborelle, di muschio, di castagne…fa tutto capo a qui. E qui ci sono anche i rimpianti, non  solo per la gioventù che non c’è più, anche se di testa non mi sento cambiata, ma i rimpianti per quegli anni in cui la musica era importante per farti crescere, per stare con il gruppo, per condividere il sociale, per divertirti, per capire meglio l’inglese.

Leggevo in questi giorni di una certa gelosia dichiarat dalla Baez perchè il giovane Dylan aveva chiesto a sua sorella di uscire a non a lei. Joan aveva sei mese di differenza con Dyla, erano tutti e due del 1941, la sorella Mimi era più giovane e vietò alla sorellina di uscire con lui. Al suo posto pensò bene di andare lei a quell’incontro. Lui era un ragazzino che cercava di farsi un nome, lei stava già diventando una star, dopo alcuni mesi finì sulla copertina di “Time”. Eppure successe lo stesso. Si incontrarono e si innamorarono e cercarono di correre la stessa strada anche professionalmente con le loro canzoni e con la loro musica contro le disuguaglianze sociali, razziali, guerre, ingiustizie e corsa al nucleare. Entrambi diventarono il manifesto di migliaia di giovani (tra quei tanti c’ero anche io e i miei amici che cantavamo le loro canzoni alla chiterra, Andrea, Luca, Gnagno, Henry, Maurizio, Michele, Gino, Salvatores, Svampa, Jannacci…ma qui stiamo salendo di calibro ).

Ci sono stati amici che sono morti e che non  mi va di scrivere il loro nome, sono nel mio cuore. Ma le voci della Baez e di Dylan accompagnavano cortei e proteste ovunque, America e Europa specialmente. La baez gli dedica diverse canzoni e lui pensa anche di sposarla, in programma ci sarebbe stato anche in programma un figlio se non fossero stati travolti dalla fama. Il loro amore inizia a vacillare. Si parla tanto di Vietnam e si parte per l’Inghilterra e si fa il giro di tanti stati, si incidono tanti dischi, si fanno tanti concerti, Ma mentre sento le musiche di Dylan trovo giusto raccontare ai giovani come è andata tra i due. Quando fu il momento che la regina del Folk ebbe bisogno di dare una svolta alla sua carriera (aveva bisogno di canzoni, di parole importanti e poetiche, di lotta e melodiose per alternare un po’ la sua dolce voce da usignolo) chi meglio di Dylan poteva aiutarla? Quel giovane dall’aspetto apparentemente trasandato ma dalla penna fresca e innotiva era la ciliegina sulla torta. Anche a lui del resto interessava, perchè aveva bisogno di farsi un nome, una popolarità. Nel 1963 Joan Baez lo invita a un concerto  e come ospite durante la sua esibizione a Monterey Festival, vince anche la resistenza dei fans che glielo contestano. Lui la segue nel tour. Gli stessi amici di Bob gli dicono di lasciare perdere la sorella di lei Mimi e dis tare dietro a Joan. Il sentimento esplode con la musica e il successo.Siamo nell’estate del 1964  e i due si confrontano sul loro futuro insieme,  e anche se al telefono lui pronuncia la parola “matrimonio” lei estremamente sensibile capisce che c’è qualche cosa che non va, del resto anche lui sembra pi così convinto. Sono la coppia però reale della musica folck. Lei convinta di cambiare il mondo si fa persino arrestare. Ma arriva il momento che Dylan varca l’Oceano a tutti lo accolgono a braccia aperte. L’avventura è immortalata in “Dont Look Back”  docufilm di Pennebaker, ma con il passare degli anni Dylan si chiude in se stesso, “sindrome da ego trip” si dice. Il conto umano e professionale lo paga lei, Joan Mai invitata su un palco “..,,e chi sarà quella Sara che è sempre con lui?”. Ma sto andando oltre, questa è tutta un’altra storia e con quattro figli di mezzo. Tristezza e malinconia  loro come me. Qui a ricordare ma anche rivivere i giorni più belli della mia gioventù.

 


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