REDFORD CONQUISTA IL FESTIVAL CON IL SUO FILM

“TThe company yiu kepp”, l’atteso film al Festival del Cinema di Venezia di Robert Redford conquista la platea e i critici. Dieci munuti di applausi per un cast d’accesione:Julie Christie, Sam Elitt, , Brendan Gloeson, Terrence Howard, Richard Jenkins, Anna Kendrick, Brit Martling, Stanley Tucci con Nick Nolte, Chris Cooper e Susan Sarandon, Un film che ha come protagonisti Redford e Shia Labeouf, prodotto dalla Voltage Picture e Wilwood Enterprises, un’escusica per l?italia Rai Cinema.

Sulle belle musiche di Cliff Martinezz si snoda una storia ambientata nei nostri giorni, ma ha le sue radici negli anni ’70 e tratta da un romanzo di Neil Gordon che Lem Dobbs ha adattato per il lavoro di Redford: direttore della fotografia Adriano Goldman. Con un cast invidiabile il film di Redford (già vincitore di un Oscar per “Gente comune”, uno degli attori e dei registi più acclamati di Holywood), ha ben saputo istruire Schia LaBeouf nei panni di Ben Shepard, un giovano cronista di un giornale di provincia lanciato nella carriera.

“The Company you kepp” racconta la doppia vita di Jim Grant (Redford), un avvocato vedovo che vive con la giovanissima figlia nei sobborghi di Albany che si rova costretto a fuggire a causa di un giovane e impetuoso giornalista che scopre la sua vera identà negli anni ’70 quando era un pacifista e dadicale, ma ora sulla sua testa pende l’accusa di omicidio, perchè pare che abbia partecipato a una rapina in cui è morto un poliziotto. Nel Paese scatta la caccia all’uomo e Grant dovrà dimostrare la propria innocenza coinvolgendo amici del vecchio Movimento Studentesco che lottava contro la guerra del Vietman.

Alcune di questi compagni di vita e di lotta hanno poi preso una strada pericolosa, quella del terrismo come del resto anche lui, ma senza mai essersi macchiato le mani di sangue. Shepard sa bene l’importanza del suo scoop, perchè dopo trent’anni è in grado di fare uscire alla ribalta un passato che sia l’FBI che il suo capo avevano compreso quanto fosse importante lasciarlo sommerso, avrebbe coinvolto troppe vite e messo sotto ai riflettori la sconfitta della Polizia nel caso dei “Weather Undergraund”, un gruppo molto noto e del quale negli ultimi anni si sapeva ben poco. Gli stessi giovani studenti di oggi quando Terrence Howard, parla di loro durante le sue lezioni (anch’egli era presente nel gruppo e verrà coinvolto da Redford per salvarsi), dice che questa gnerazione prova curiosità ma la loro storia e la loro ideologia sembra lontano anni luce dai loro interessi. Il Movimento vine visto come una specie di branco di animali preistorici, protagonisti di un romanzo d’avventura scollegato dalla reale poltica e dal sociale.

REdford racconta una storia di militanza politica, di fratellanza, ma anche di complicità nel tenere segrete verità che se rivelate potrebbero distrugere la vita di persone innocente. Come dice nel fil al giovane cronista bramoso di scoop: ” I segreti sono una cosa pericolosa. Ben. Pensiamo tutti di volerli conoscere. Ma se ne hai mai avuto uno, allora saprai che significa non solo conoscere qualche cosa su un’altra persona ma anche scoprire qualcosa”. Julie Christi, che interpreta Mimi Lurie alla fine si sacrifica per amore nei confronti di Redford e di una figlia già adulta adottata da un poliziotto che a sua volta ha un suo segreto. Il giovane giornalista ricava anche dalla ragazza informazioni e ne viene attratto.

Un film libero che non ha nessun limite in modo da portare la vita reale sullo schermo. Il protagonista mantiene un controllo stupendo, come quasi tutti quelli del Movimento Ungergrown e che ricco di colpi di scena si trasforma in una sorta di caccia al ladro che appassiona. La tecnologia investigativa fa la sua parte, ma professionalità e compattezza del vecchio gruppo che sotto falsi nomi si rifà una vita dignitosa è altrettanto convincente e combattivo con le armi dell’intelligenza e della conoscenza di come si muove il potere e le forse dell’ordine. Una bella bella figura è quella di Susan Sarandon che per rima viene braccata suo malgrado ma che avevva già in mente di costituirsi e da a tutti un grande insegnamento di vita.

Con Redfor hanno lavorato nelle vesti di produttori Nicolas Chartioer e Bill Holdernan che con Reford condividono lo stesso impegno civile nella vita portando avanti ideali di giustizia, denuncia in nome dei diritti civili e della libertà individuale, in una nazione dove il sistema giudiziario è farraginoso e spesso incapace di distinguere l’errore dalla colpa.

Una cosa colpisce, ma ha poco a che fare con il film, la maledetta moda che è diventata un obbligo, quella del restauro estetico specie nei volti, dove il bisturi della chirurgia estetica deforma e rende quasi irriconoscibili gli attori, specie, in questo caso, due volti interessanti come quello di Robert Redford e Julie Christie. Oh my Good!!!!

 


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