ROVERETO: SOUVENIR DE VOYAGE AL MIART. UN'ESTATE DA SCOPRIRE

Andata e ricordo. Oppure solo immaginazione senza andata. Ma anche andata e ritorno. Così lo sguardo del turista si allarga e lo spazio del Miart di Rovereto si fa ancora più grande perchè accoglie i prootagonisti del Gran Tour di ieri e di oggi, ma anche chi del viaggio ne ha fatto della letteratura e della pittura. ono anni che vado a Rovereto perchè oltre alla cittadina sono belle le sue montagne intorno e il Miart fa sempre esposizioni interessanti. Mi piace anche andare a dormire da Andreas che ha una bella casa con una piccola piscina un  giardino e socali confortevoli con tanto di camino e una bella cucina. Le mura sono antiche che circondano questa astorica dimora e nei dintorni si può anche andare a visitare il Museo di Canova realizzato da Carlo Scarpa, lo stesso architetto veneto che ha creato nei dintorni la Tomba della famiglia Brion, un vero e proprio monumento artistico.

Fino all’8 settembre è in corso al Miart, “Souvenir de voyage”, un’itineriario che inizia con la fine del Gran Tour settecentesco e che inizia con quello ottocentesco. Qui si può comprendere già la differenza tra un secolo e l’altro fino ad arrivare va soffermarci a riflettere come è cambiato il mondo di viaggiare di scoprire paesi nuovi, visitare città, all’epoca della globalizzazione.

Illustrazioni d’auto come “Spiaggia” del 1920 di Marcello Dudovich ti aprono il cuore e la nostalgia di un’epoca. I fenomeni di massa hanno rovinato tutto, persino il paesaggio, i luoghi: non è snobbismo, ma vedere persone vestite bene ed educata spesso colte e raffinate è anche questo un modo di fare cultura. Ma se proseguiamo con la mostra ciaccorgiamo anche come sono cambiate le destinazioni dal XVIII al XXI secolo anche perchè sono cambiati i mezzi di trasporto: il viaggio d’élite diventa alla portata di tutti, ma deve essere sempre un’esperienza da personalizzare. Noi cinquantenni andavamo a spasso per l’europa più frequentemennte in macchina o in treno, solo a Londra in aereo. In Grecia cisi andava via nave e traghetti. Ora con i voli anche a basso prezzo, le case prenotate via internet, spesso bidoni (a farne le spese sono i giovanissimi), l’aquisto di camere d’albergo alla maniera di Trivago mi lasciano molto perplessa, Preferisco il passa-parola o delle buone guide. Inoltree si sono moltiplicati gli alberghi, le residenze, per non parlare poi della tristezza del sogno delle navi, loculi lottizzati divisi in tante classi con divertimenti da circo equestre. 

In mostra si trovano anche bellissime fotografie, documenti per viaggiare e libri, tanti libri con bella grafica e dai ricchi contenuti. Tra le foto possiamo ricordare quelle di Alice Guareschi, paesaggi che sanno di mare, di deserti, “Bianco, Giallo, Rosso e nero”. “Un’avventura cromatica video” del 2009, ma si può anche rislire più indietro con Francis Frith “Il tempo di Vady Kardassi”, Egitto, 1857. Immagini in albimuna e sali d’argento. “Viaggio in Italia”, il documentario di Italo Tarkowkij, un Grand Tour d’immagini realizzato nel 1983 insieme al poeta Tonino Guerra, introduce l’altro percorso espositivo, quello di “Andata e ricordo”. Quattro chaambre attraversano tempo e spazio, paesi fantastici e reali, un modo per rivivere momenti e testimonianze di viaggio con l’aiuto di dipinti, video, installazioni, sculture e materiali d’archivio. Una stanza è dedicata ai giovani aristocratici europei con tanto di mirabili vedute ottiche della Stamperia Remondini, stereoscopie di città e paesaggi, album e guide, cartoline di inizio secolo. Attraverso i diari e le fotodi artisti e di intellettuali , come Fortunato Depero (la cui casa museo è visitabile a Rovereto), Margherita Sarfatti, Thayaht.. e molti altri si comprende che cosa è stato il paesaggio e i mondo prima che scellerate archistar e i loro committenti lo rovinassero.

Infine, nella terza e quarta sezione possiamo ammirare le prime campagne pubblicitarie, depliant e manifesti, cartoline illustrate e postali, adesivi, da incolare sulle valigie; la pubblicità del viaggio già stava per avanzare e già siavvertiva il segno che tutto sarebbe diventato una grande macchina economica, un motore senza sosta. In tempi di crisi va bene anche l’industria turistivca e culturale, ma mi spaventa quando ad esempio si stacca un pezzo del Louvre per trasferirlo a pochi chilometri da Parigi dove tutto intorno si stanno già insediando alberghi etutto quanto fa turismo.   

A Londra c’è persino un club in Pall Mall di scrittori viaggiatori, il “Traveller Club” accanto a Piccadilli  E mentre a Rovereto c’è questa bella mostra nell’edificio costruito fa Mario Botta, a Roma sullo stesso tema al Museo di Roma che si affaccia sulla splendida Piazza Navona realizzata per la maggior parte degli edifici e delle fontane da Borromini e da Bernini…..una piccola esposizione raccoglie acquarelli e stampa di grandi vedutisti, compreso Ruskin che rimase impressionato da Venezia ma che disprezò Roma per la sua sporcizia e i romani incapaci di conservare e cistodire beni preziosi che la storia a loro regalato. Ma questa è tutta un’altra faccenda e ve la racconto nel prossimo blog. Saluti e baci da Rovereto. Vostra Luciana.


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