DA TIZIANO A RUBENS A PALAZZO DUCALE DI VENEZIA

C’è tutto il tempo per visitare la bella mostra inaugurata il 5 settembre a Palazzo Ducale di Venezia dal titolo “Da Tiziano a Rubens”, capolavori dai musei di  Anversa e da importanti collezioni fiamminghe a cura di Ben van Beden, direttore della Ribenshuis, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia.

Come tutti sanno la Serenissima è stata specie nel 1500, noto periodo centrale del Rinascimento, la porta aperta verso l’Oriente. Qui fiorivano commerci e arti e contemporaneamente sulla riva destra della Schelda, ad Anversa, florida e popolosa quanto Venezia, si sviluppava un importante commercio verso il Nord. Qui con le merci provenienti da tutto il mondo grazie al suo immenso traffico e rapporti tra cultura e commercio, fiorirono botteghe d’arte e studi e Anversa era al centro di un meccanismo di innovazione irripetibile poi nel corso della sua storia. Con questa mostra voluta dai Musei Civici Veneziani, si puo’ comprendere si puo’ comprendere l’importanza dell’arte fiamminga e degli stile delle varie  opere genere per genere. Si dipingeva per la Chiesa, per la Corte e per vari mecenati e per borghesi diventati ricchi che esporre un Van Dick,  un Rubens o un Vermeer era segno di opulenza e potenza. Stupendi anche i paesaggi in miniatura o le belle chiese spoglie nordiche…

Stiamo parlando di 140 pezzi che mostrano il rapporto tra Venezia e le Fiandre. Proviamo a immaginare che cosa doveva essere nell’Anversa del XIV ° secolo lo studio di Peter Paul Rubens (1577-1640) e allo stesso tempo che cosa era la bottega di Tiziano a Venezia ma anche tra Palazzi dove affreschi abbellivano persino Roma e altre città, per non parlare delle Pale d’altare nelle Chiese e le opere sacre commissionate per il Papa.

Tra le 12 opere di Rubens in mostra olii, troviamo l’incantevole “Ritratto di giovane donna con una catena”, forte ed elegante scoperta solo una decina di anni fa, ma anche il monumentale “San Francesco d’Assisi mentre riceve le stimmate”. Di Antony van Dyck (1599-1641) “che di Rubens fu un talentuoso allievo”,  sono esposte 7 opere, ritratti vivaci dall’abile pennellata dai tratti forti e allo stesso tempo minuziosamente delicati come “Studio per un ritratto di un alto funzionario di Bruxelles” e “Ritratto di Johannes Malderus”. “Ritratto di Dama con la figlia”, invece è un quadro incompiuto esposto per la prima volta. Tutto lascia pensare che sia Rubens che van Dick abbiano visto a Venezia il quadro che raffigurava “Tobia e l’Arcangelo Raffaele”. L’opera che oggi si è mostrata come “Ritratto di dama con figlia”. La donna tanto amata con la loro figlia, era nel suo studio quando

peste.  “Tobia…” faceva parte della collezione Barbarigo.

Anversa proliferava di stili e la Serenissima ne era la concorrente. Maerten deVos visse a Roma e a Venezia e tornato nelle Fiandre divenne un grande pittore di soggetti storici. Maestro di de Vos fu Franzs Floris, lo seguirono i contemporanei Willem Key e Adrien Thomasz Key che oltre alla storia guardarono al ritratto, alle teste. “Il Martirio di Santa Apollonia” fu realizzato da Jacques Jordans e nella Chiesa degli Agostiniani ad Anversa ne fu eseguito un altro da Rubens e Van Dick. Lo studio di Rubens as Anversa aveva un ruolo di spicco nei Paesi Bassi meridionali e superò per fama quello di Rembrandt, il grande ritrattista olandese.

A Bruges e a Gent i caravaggisti fiorivano, Van Loon, Wautier, Peeters, una mano femminile capace di dipinger magnifiche nature morte, fiori, frutta e aragoste, ostriche, gamberi e vino…. Non dimentichiamoci della bella Pala d’Altare che Tintoretto dipinse per la Chiesa di San Giminiano nel cuore di Venezia. Amo Anversa e anche Venezia, nel mio cuore c’è un comun denominatore. La mostra chiude il 1° Marzo 2020.


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