DOMENICA I CAPI DI STATO RIUNITI A PARIGI. FINE DI TRE GIORNI DI TERRORE. UCCISI CON UN BLITZ I GIOVANI FRATELLI KOUACHI ADDESTRATI IN jEMEN, SIRIA E TORNATI IN FRANCIA PER L'ASSALTO AL GIORNALE SATIRICO CHARLIE HEBDO. UNO STATO DI GUERRA ALLA CACCIA DI UN TERZO ATTENTATORE COULIBALY E' STATO UCCISO ANCHE LUI ALL'IPERMECATO.PARIGINO

Tiratori sui tetti di un grande negozio nel quartiere ebraico alla caccia del terzo attentatore. Proprio questa mattina i servizi segreti avevano fatto sapere che è stato questo uomo che tiene sotto sequestro uomini e donne, ha ucciso la donna poliziotto e che aveva i contatti con i due fratelli musulmani. Questo è quello che temono in Prefettura e al Ministero degli interni. Oggi la presa di due ostaggi, l’ultimo al supermercato kosher. Quest’utimo sembra avere collaborato con una donna sempre africana e ha alle spalle già precedenti penali pesanti. Scarcerato da poco è stato in prigione due anni e pare facesse parte del comando terroristico che colpì la metropolitana di Saint Michel. I loro nomi sono Hayat Boumeddiene e Amedy Coulibaly. Stiamo  lo stesso che ha sparato alla poliziotta, un’azione non destinata dal progetto terroristico. Sono oltre mille i francesi andati a combatte per la “Guerra Santa”, con loro sono tornati altri 200. Allertati gli ospedali e tutte le forze dell’Ordine.

Nella stamperia a 40 km da Parigi dove i due attentatori che hanno fatto la strage giornale parigino “Charlie Hebdo” si sono nascosti dopo avere sequestrato il suo titolare, un uomo di 27 anni , Michele Catelano, pare abbiano imprigionato anche un dipendente. La cittadina di 8000 abitanti (Dammartin- en-Goele vicino all’all’areoporto Charles De Gaulle) ha tutti gli studenti chiusi nelle scuole e la gente in casa con tanto di imposte chiuse. C’è l’ordine di non uscire. Quando nella mattina un cliente si era avvicinato alla stamperia per fare un ordine è stato subito allontanato dagli attentatori dicendo che erano poliziotti e che doveva allontanarsi subito. Non sono lupi solitari,ma  azioni coordinate da cellule eversive l’una con l’altra; intanto centinaia di mezzi e forze di antiterrorismo sono accorsi per portare via  gli ostaggi, donne e bambini (uno di pochi mesi) e uomini non è davvero facile. Si parla già di un ferito grave. I due combattenti tornati dalla Siria si chiamano Cherif e Said Kouachi. I due franco-algerini sono molto preparati da un punto di vista militare e lo abbiamo verificato con gli scontri con la polizia. Dall’undicesimo arrondissement. I fratelli Kouachi vivevano nel 19° arr. ma negli appartamenti non hanno trovato nulla di utile. Gli stessi avevano già combattuto con  Al Qaeda.  La compagna di Charb ora ha paura a continuare una rivista e dispiaciuta per la perdita del suo compagno teme per chi vuole continuare una battaglia fatta di matite e di battute di satira. Le forze speciali francesi che si stanno muovendo insieme ai Vigili del fuoco con le ambulanze è stato un segno che qualche cosa stava succedendo. I terroristi in attesa del blitz che dovevano arrivare su ordine del presidente francese Hollade, hanno continuato a dire che se ammazzavano i fratelli Kouachi avrebbero fatto una strage e si uccideranno come veri martiri in nome del Profeta.

Per giustificare questi crimini i terroristi urlano vendetta in nome della religione islamica, ma ne il Profeta ne alcun teologo li ha mai incitati a massacrare giornalisti liberi e popolazioni civili. Dal 1905 la Francia è un Paese laico (era dal 1061 che non si registrava un episodio così drammatico nella Grandeure.  Sotto attacco Parigi ed Europa. Il Profeta Maometto diceva ai suoi soldati “Andate in nome di Dio. Combattete i nemici di Dio che sono vostri nemici. In Siria troverete monaci che vivono nelle loro celle, lontano dalla gente: non li importunate. Troverete guerrieri votati a Satana: combatteteli con la sciabola in mano. Non uccidete ne donne ne bambini ne vecchi, non sradicate nessun albero o palma, non distruggete nessuna casa”. Queste parole sono in contraddizione con l’azione e la giustificazione ideologica dei terroristi. Non possono esistere guerre religioni anche se da 2000 anni proseguono in modo diverso. Il Ministro dell’Interno con lo staff presidenziale sta a momenti decidendo il rischioso bliz, ma nulla si può concludere nella giornata di oggi e i servizi segreti prevedono altre mosse da parte di queste cellule impazzite che fanno parte dell’Isis.

Qualche bambino piccolo è stato fuori dall’asilo a pochi metri dalla stamperia nel paese a 50 Km da Parigi, ma la situazione era davvero difficile. In cambio si chiedeva la liberazione dei due fratelli Khouachi. Continuano le manifestazioni con scritte “Siamo tutti Chalie” e i manifestanti hanno nelle ami matite colorate. In Italia sono una cinquantina i fanatici islamici. Le basi sono Genova e il Veneto in generale. Giuliano del Nevo, morto, era un italiano conertito alla Jiad. Ognuno ha contatti con i terroristi francesi. Anche Londra è un obiettivo papabile ma che recentemente ha sventato una sorta di attentato. Già l’Europa è stata destabilizzata, saltati incontri tra la Merkel e Holland, altri appuntamenti e decisioni del parlamento europeo. Tutto è concentrato su queste terribili vicende che potrebbero ripetersi in continuazione. Io personalmente non condivido una satira che insulta le relegioni qualsiasi esse siano e tanto meno vignette contro ebrei, lesbiche o gay…siamo liberi, ma la libertà di critica è una conquista che deve essere regolamentata dalla ragione e dalla civiltà, nonchè dalla tolleranza. Il giorno 14 uscirà un numero di “Chalie Hedbo” di otto pagine in mille copie e dal contenuto molto “pesante”. Il potere del fanatismo rischia di richiamare sangue e sangue altro sangue. I due fratelli assassini erano nella lista americana già nel 2011 erano nella lista che non poteva prendere voli aerei e avevano avuto contatti con la Moschea di via Jenner a Milano e pensare che il sindaco Pisapia vuole continuare la sua battaglia per la costruzione di moschee. Noi possiamo nei paesi arabi costruire chiese cattoliche o protestanti? NO. “Allahu Akbar” è stato l’urlo degli assaltatori nella redazione satirica parigina presa di mira per ben due volte, la prima, la cosa si era fermata a bruciarla senza gente dentro. Dopo avere sbagliato indirizzo, l’altro ieri sono entrati nella porta dopo perchè gli attentatori non avevano indicazioni così precise. La ragazza che ha loro aperto la porta blindata si è salvata sotto una scrivania.

Intanto alla stamperia di Dammartin en Goele dove si erano asserragliati i fratelli Khouachi (Said e Cherif) il blitz era ormai  in corso,  fumi e spari, esplosioni, un vero assalto delle teste di cuoio francesi. Uccisi i fratelli terrosisti e usciti indenni gli ostaggi. Ferito grave un uomo delle forze speciali nazionali. La Francia ha tirato un sospiro di sollievo anche per gli ostaggi liberati al supermercato (non tutti forse e non si sa dopo i tre uccusi subito se altri sono in fine di vita,  ma gli agenti feriti sono tre, due i morti)  nel quartiere ebraico e ucciso il terzo killer Coulibaly. Forse c’era un terzo terrorista insieme a Coulibaly. Dalla pasticceria dove è avvenuto il blitz si sentivano i rumori delle bombe assordanti oltre agli spari delle armi. La sua compagna non si sa se è stata arrestata o fuggita. Quindi il bilancio è di almeno quattro morti tra gli ostaggi nell’ipermercato kasher. Il luogo era pieno di esplosivo. Un uomo della sicurezza si è accasciato all’ultimo momento vicino ai suoi colleghi. Gli ostaggi escono da due parti e sono più di una ventina. C’è ancora un uomo con le spalle al muro all’interno dell’ipermercato bloccato dalla polizia. Il blitz non è del tutto terminato. Dalle notizie più rassicuranti siamo passati a quelle più realistiche. L’esplosivo era piazzato sulle porte. L’Europa unita ce l’ha fatta per questa volta, purtroppo a discapito di vite umane e feriti gravi, ma la strage poteva essere ancora più grande! Ore 17,35 tiriamo tutti un respiro di sollievo, dopo tre drammatiche giornate, nella speranza non ci siano ripercussioni. Hollande alla televisione aveva detto: “La libertà vincerà contro la barbarie”. Ancora incertezze per il momento sulla meccanica e sul bilancio delle vite e dei feriti,  perchè sul video delle emitenti televisive dalla Francia si vedono e si sentono in contnuazioni delle cariche per sboccare altre porte porte ma dentro ancora si sente il rumore delle armi. Il complice del terrorista dell’Yper era un uomo e non una donna. Una cosa è certa che tra le mogli degli attentatori e in base a delle telefonate che i terroristi hanno fatto prima di essere uccisi, si sono scambiati 400 telefonate da cellulari. Questo sta a indicare che la rete era estesa e coordinata e di cero è una delle tante cellule sempre vive, in aumento e in contatto stretto con le altre. Certo è che da subito sono stati giustiziati quattro ostaggi, una spietatezza inspiegabile!  Tra i nomi sono emersi dagli elenchi  cognomi naturalmente per la maggior parte ebraici come quelli anche degli inservienti. Una lotta tra questi due popoli ormai eterna. Le telecamere devono essere il più lontano possibile perchè i terroristi vedono la televisione e spesso le azioni della polizia vengono scoperte in anticipo (vedi attentato alle Olimpiadi di Monaco). Alle ore 20 Holland parlerà dall’Eliseo alle televisioni. Si parla anche di un’anticipazione di orario. Domenica tutti i capi di Stato si troveranno a Parigi.


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