UNA MOSTRA A PARMA RICORDA FRANCO ALBINI A 40 ANNI DALLA SCOMPARSA….

DuranaLBINI FOTO vASI20171003_172340te la manifestazione Mercante in Fiera , una mostra ricorda Franco Albini, no dei più grandi Maestri dell’architettura e del design del Novecento scomparso40 anni fa prematuramente, lasciando lo studio di Via Telesio a Milano nelle mani del figlio Marco e ora anche del nipote Francesco. La Fondazione Albini diretta da Paola, sorella di Fancesco e sempre figlia di Marco, organizza visite guidate in studio e nei luoghi dove il celebre architetto ha abitato o eretto edifici, ma ne diffonde il marchio anche con spettacoli e ricorrenze come i 50 anni della Linea rossa della Metropolitana Milanese, la prima in Itala realizzata da Franco e Marco Albini in collaborazione con il grafico Bob Noorda, anche lui scomparso. Dello studio era socia anche Franca Helg, morta n giovane età, seria e brava professionista. A lei si deve la villa di Lerci.

Nato a Brianzolodi Robbiate (1905/1977), dove oggi esiste ancora la tomba di famiglia, Franco Albini Margherita poltrina vimini ALBINI20171003_172309continua a fare parlare di sé.  Nel 1955 vinse il Compasso d’Oro per la Poltrona Luisa prodotta d Poggi, ora Cassina. Il titolo della Mostra di Parma è”La sostanza della forma” aperta fino all’8 otttobre.” Ablin, ossia mio padre, i era di poche  parole, badava molto ai fatti e dava poa confidenza alle persone senza per questo essere scortese. A volte risultava persino simpatico. Di lui , oltre al lavoro fatto insieme a partire nel mondo arabo e ai tanti progetti realizzati insieme, ricordo da figlio unico le numerose sciate in montagna, come al Pirovano, il rifugio da lui progettato e le grandi nuotate all’Elba, ma anche le belle giornate d’estate trascorse a Ponte dell’Olio (Piaenza dove mia madre Carla aveva una grande casa di campagna con piante da frutto e vigneti. Si riposava li…un poco anche ad Azzate, ma non era il suo regno. In ogni cas onera mai fermo  il taschino della sua camicia o giacca era sempre provvisto di matite…”,racconta Marco Albini.

Certo che è assurdo che i suoi allestimenti museali, vere e proprie opere d’arte facenti pare del complesso stesso dove esistevano quadrerie e statue, oggi vengono messe in discussione e corrono il rischio d essere smantellate: Palazzo Bianco, Palazzo Rosso e il Museo di San Lorenzo a Genova….un assurdo. Albini fece anche le terme di Salsomaggiore, del cui allestimento rimane ben poco. Si salvano il complesso di Santa Giulia a cui ho molto lavorato io e quello degli Eremitani a Padova. A Milano la Pinacoteca dl Castello dovrebbe aLBINI CASA DE TOGNI ..MOSTRA MERC.IN FIERA 20171003_172240essere valorizzata di più…ho fatto solo alcuni esempi.

Torniamo alla Mostra di Parma. Mi piace citare le parole del Maestro” E’ più dalle nostre opere he diffondiamo delle idee che no attraverso noi stessi”. Architetto, urbanista, interior e product design, Albini è stato uno dei più fervidi protagonisti del cultura del progetto del secolo scorso. Questa mostra vuole revocare la sua figura umana e quella professionale che spesso si scindono. La sua amicizia con Persico, la stima per le architetture di Pagano anche se non ne condivideva i principi ideologici, il comprendere Radice, dimorano la su grande apertura alla ricerca. Il suo razionalismo artistico oggi è più vivo he mai. Non dimentichiamo che la formazione di Franco Albini avviene nello studio di Giò Ponti e Emilio Lancia, dove viene affasci dalle forme morbide e successivamente quando incontra il critico di architettura ma anche architetto ovviamente, Edoardo Persico, direttore di Casabella insieme a Pagano. Questa èl'”illuminazione ” che forgia la sua progettazione e la filosofia di pensiero. Nel 1931, come tanti sanno, forma il proprio studio cn Renato Camus  Giancarlo Palanti e inizia a progettare sia  interni sia borghesi che edifici popolari nonché per la buona borghesia.

Albini20171003_172356Mobili e mostre non seguono la moda del tempo bensì quello che ea il suo pensiero creativo fatto di “leggerezza e minimalismo funzionale, trasparenza….Capace di trascendere il matematico funzionalismo di Le Corbusier (che conobbe e si stimarono a vicenda per un progetto che doveva partire insieme), tramite una sensibilità “per le esigenze di una umanità reale”, come scrisse Giuseppe Pagano, parlando della sua grandezza “ageniale, in lui e necessità utilitarie si sublimano in rapporti lirici e vibrazioni poetiche”. Ricordo che Albini è stato il protagonista della Triennale del 1936 che fece tanto scalpore, insieme ad altre sue esposizioni; stiamo parlando della Sanza per n uomo sportivo”, una vera e propria anticipazione moderna della casa dell’uomo singolo (doccia  vista, palestra e letto sospeso, questi alcuni degli elementi).

Nel 1938 disegna e mette sul mercato una radio che mette in vista tutti i suoi componenti, oggi esposta al Louvre nella sezione Arti Decorativi (qui vi sono altri suoi pezzi), mentre alla fine della guerra pe Arflex, Bonacina e Cassina disegna alcuni dei poù noti pezi di design come le poltrone Fiorenza, Luisa, Magherita e Tre Pezzi, il tavolino Cicognino e la libreria modulare LB7, il Veliero..capolavori di sensibilità e lirismo. Episodi di architetura sono contrassegnati da già citato albergo /rifug Pirovano a Cervinia e con Fanca Helg il Palazzo INA a Parma, la Rinascente a Roma e numerosi quartieri in Milano. Amicio di Gardella suo collega alla Facoltà di Architettura di Venezia è critico e devo dire anche lungimirante su destino del design. “L’economia dei consumi disancora idee. Nostale stilistiche  , revaivals, nuove accademie, designa ruota libera,: è una produzione vastissima subito bruciata e sono poche le cose che resistono.

Rimaniamo in attesa del convegno genovese  dedicato agli allestimenti museali come vere e proprie opere d’arte.

 

 


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Continuando la navigazione su questo blog, accetti l'utilizzo dei cookie. Maggiori informazioni

Questo blog utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo blog senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" si permette il loro utilizzo.
Per ulteriori informazioni consulta la cookie policy

Chiudi

Privacy Policy
Cookie Policy