VERAMENTE MATTI DA SLEGARE?

 …Giobbe Covatta e Enzo Jacchetti al Teatro Carcano di Milano in Corso di Porta Romana, saranno in scema con “Matti da slegare” fino al 13 marzo. Lo spettacolo è di  Axel Hellstenius e coprodotto dal Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano e Mismaonda. Dopo le repliche milanesi lo spettacolo proseguirà la tournée fino alla fine di aprile; tra le piazze Pavia, Genova, Monfalcone, Forlì, Vicenza, Fano, Sassari. Parlo dello sspettacolo e poi due note peronali su Jacchetti.

E’ un terzetto
formidabile a raccontare la vicenda dei “matti” Giovanni e Elia e il loro percorso di reinserimento nella società, formato da Giobbe Covatta e Enzo Iacchetti  (interpreti) e Gioele Dix (regista), ovvero tre fra i più apprezzati, riconoscibili, simpatici, popolari e socialmente sensibili personaggi dello spettacolo italiano. Le loro caratteristiche artistiche garantiscono un approccio a un tema rilevante e delicato come quello della malattia mentale che è fresco, ironico, addirittura spassoso e divertente. Nessun tentativo di patetismo, né alcuna traccia di retorica in questo leggero e al tempo stesso intenso ritratto di vita e amicizia, di passioni e dolori, di fobie e scelte coraggiose.In scena anche Irene Serini/Franci e Gisella Szaniszló Rita. Questa è la storia: dopo parecchi anni vissuti in una struttura psichiatrica protetta dove sono diventati amici inseparabili, Elia e Giovanni vengono “promossi” e mandati dal sistema sanitario a vivere da soli in un appartamento nel centro della città.

Possiamo dire che si  tratta di un esperimento e di una prova molto importante per loro: dovranno provare a inserirsi nella società civile e dimostrare di saper badare a se stessi. Basti pensare che Elia, che non ha mai conosciuto il proprio padre, aveva vissuto sempre solo con la madre, imbastendo con lei un rapporto morboso ed esclusivo. Alla morte della donna, si era perciò rivelato totalmente incapace di prendersi cura di sé e il suo ricovero era stato inevitabile. Il lungo trattamento terapeutico non ha però fiaccato la sua profonda sensibilità e un senso innato dell’autoironia. Giovanni, il compagno di avventura, è al contrario un omaccione dai modi ruvidi e spicci, fissato col cibo e soprattutto col sesso, che peraltro non ha ancora avuto modo di sperimentare. È un uomo generoso e impulsivo, la cui fragilità è segno del disperato tentativo di cancellare le ferite procurategli da una madre alcolista e un patrigno violento.E’ interessante vedere su quali basi si è sviluppata la pieces e la scrittura del testo, nonchè l’intera sceneggiatura con due personaggio che di fatto sono di per sè due forze della natura. Tratto dalla commedia Elling & Kjell Bjarne del norvegese Axel Hellstenius (da cui fu tratto nel 2001 il film Elling diretto da Petter Næss, candidato all’Oscar come migliore film straniero 2002), lo spettacolo racconta il percorso tortuoso, complicato ed esaltante che condurrà i due “matti” a slegarsi  dai tanti fantasmi piccoli e grandi che li hanno resi infelici per gran parte della loro vita.

I due riusciranno a trovare una strada personale per il reinserimento nel mondo. Il “cocco di mamma” troverà nella poesia e nella forza comunicativa delle parole la propria ragione di vita, mentre lo “scimmione” si accorgerà di poter essere utile agli altri con il suo lavoro e il suo buon cuore. È questa l’intuizione forte del testo: l’arte e l’amore come strumenti di guarigione e riscossa, elementi imprescindibili per un’esistenza piena e felice.Io oltre a una forte ammirazione per Jacchetti ho anche un luogo del cuore in comune, il Lago Maggiore e in particolare Luino e Portovaltravaglia. Mi spiace che non abbia più voluto tenere aperto il suo ristorante alle Due scale. proprio davanti al Caffè Clirici, noto locale storico dove vi andava Piero Chiara. Con Jacchetti avrei tanti progetti di denuncia e di sistemazione sul Lago Maggiore, uno tra i tanti, portare a compimento ilMUseo didicato alla scrittore luinense…

Va seganlato che la recita di martedì 8 marzo è riservata al Comune di Milano per “Una poltrona per te”, iniziativa promossa dall’Assessorato alla Cultura.

 

 


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