VERSO LA BIENNALE DI ARCHITETTURA DI VENEZIA TRA FESTE MONDANE E SCANDALI PER IL MOSE. ARRESTATO IL SINDACO ORSONI

Ieri sera lo sguardo dei giornalisti e dei critici a Palazzo Giustinian sede della Biennale di cui è presidente Paolo Baratta e il direttore Rem Koolhaas, tra brindisi in terrazza con una magnifica vista sul Redentore, la Punta della Dogana, la Basilica della Salute e Palazzo Ducale. Foto anche ai partecipanti sullo sfondo di una Basilica di San Marco tutta da bere. All’interno della splendida palazzina settecentesca di Cà Giustinian è stata allestita anche una mostra sulla Biennale Danza che aprirà i battenti fra una settima all’Arsenale. Questa sera cena sempre  a Palazzoi Giustinian  con anche architetti e giornalisti da tutto il mondo selezionatisimi in compagnia dei fratelli Marino titolari della Rolex, sponsor ufficiali della Biennale d’Architettura.

E mentre Venezia si prepara ai giorni della mondanità e della cultura, scoppia lo scandalo tangenti per il Mose, il grande marchingegno piazzato al largo della laguna considerato il “salva Serenissima”, una grande piattaforma che poggia le sue radici sui fondali e che impedirebbe il crescere delle acque nella città che sta sprofondando, causando danni economici agli esercenti e alle case private, nonchè agli alberghi e agli stupendi Palazzi antichi, i cui piani terra sono spesso allagati dal fenomeno dell’acqua alta. Una triste performance che ha fatto abbassare il livello delle cese nella più bella metropoli del mondo, culla di turisti e sede di numerose e prestigiose università. Il Mose era costato 593 milioni di Euro ai quali sono stati aggiunti la richiesta di un miliardo, gestito dal Ministero delle Acque in accordo con il Comune di Venezia, la Regione e varie società partecipate. Soldi andati in malora, o meglio nelle tasche di molti politici e responsabili tecnici che si occupavano del mega progetti di cui si parla da 20 anni. Solo negli ultimi tre anni si è ripreso a lavorare a ritmo più veloce, ma ogni volta c’erano propblemi di arresto. Ora con le manette al sindaco di Venezia Orsoni (PD) e di una serie di consiglieri, ma anche del presidente della Regione Galan , inquisito con il grande pool del Ministero delle Acque e vari consorzi. Sono 8 mila i visitatori che ogni anno vanno a visitare il Mose.

A difesa del sindaco Orsoni, il presidente della Biennale Baratta: <Io ho solo da ringraziare il sindaco Orsoni perchè con noi ha sempre lavorato bene, succede che a volte vengano inquisite persone che poi nel cors dei processi vengono assolte. Mi auguro che questo sia il suo caso….>. Un progetto avviato ancora quando Cacciari era sindaco  e la cosa brutta è che mentre si apre la Biennale che porterà miliardi di spettatori da tutto il mondo, una frana si abbatte sulla Serenissima e i suoi amministratori. Dopo lo scandalo Expo di tangendi e malaffare con altri inquisiti eccellenti, questa volta tocca a Venezia con l’importante progetto salva acque, dai costi esorbitanti messi a disposizione soprattutto dallo Stato, ossia dai denari degli italiani che si vedono sfilare dalle tasche ogni anno tanti soldi per le tasse  . E’ ora di dire basta lo stanno gridando anche i manifestanti a Roma davanti alla sede Rai per gli stipendi d’Oro di dipendenti, ex dipendenti e giornalisti e showman già in pensione come Bruno Vespa e i suoi invitati, nonchè il suo sondaggista Manneheimer, Fabio Fazio, Luciana Litizzetto, Gigi Marzullo ecc. ma anche ex dipendenti come Lili Gruber, Michele Santoro, Gad Lerner, Carlo Conti, Antonella Clerici……la lista è lunga. Da un sondaggio i giovani preferiscono le tv private e non accettano di pagare il canone per una tv spazzatura; così la definiscono anche gli anziani e non solo, un srevizio pubblico suddiviso e spartito in tre reti perchè ogni partito possa dire la sua, un carrozzone fatto di gente che da anni non si presenta neanche più negli uffici sentendosi intoccabile. Ma lasciamo gli scanmdali e torniamo alla Biennale d’Artchitettura e al grande Padiglione italiano rinnovato.

La 14a Mostra d’Architettura che si tiene ai Giardini e all’Arsenale, nonchè in vari Palazzi della città, sembra partire bene. >Non ho mai sentito dire di avere fatto una Biennale nel momento più opportuno. Non poteva essere fatta questa Mostra ne prima ne dopo perchè coinvolge un numero impressionante di giovani e che fa riaffiorare la storia e la creatività di Paesi minori, di tutto il mondo>, ha detto il suo presidente Baratta che ieri sera al cocktail inaugurale  sembrava un po’ distratto, ma sorridente, forse preoccupato d una tempesta che c’era nell’aria o forse per la riuscita della sua espoizione internazionale. A suo agio completamente il direttore della Biennale Arte Rem Koolhaas che ha voluto tre giorni di vernice, mentre l’inagurazione ufficiale è sabato,con 65 partecipazioni, 11 new entry e 21 eventi culturali. Tra le novità il Padiglione Venezia di Daniel Libeskind (pare essere il suo momento). Considerato “Le mani d’oro dell’architettira contemporanea”, io posso dire che ha rovinato anche Milano con il suo orribile grattacielo a City Life, attorniato dalle abitazioni di un’altra onnipresente Aziz, l’architetto donna iraniana che negli ultimi dieci anni ha costruito più di tutte le archistar, poco amata dagli architetti ma anche dai fruitori delle sue opere.

La stampa internazionale ha già aperto l’occhio sulle nuove tendenze , mentre Baratta il primo giorno si aggira tra i padiglioni, guarda, controlla,ascolta, consola, incoraggia…Ci si aspetta bel tempo in tutti i sensi. Per ne che ho sempre amato la danza mi ha fatto molto piacere vedere la mostra allestita a Cà Giustinian sulla Danza, un omaggio a Merce Cunnighan, Steve Paxston, Julian Beck, Meredith Monk e Simone Forti dal titolo “L’idea del corpo”;  documenti inediti , film, fotografie e musiche tenuta soprattutto a Marghera perchè dove stavano prima nella vecchia sede era umido e rischiava che tutto andasse in rovina, comprese installazione e opere d’arte come quadri o disegni, ma anche plastici e manifesti, libri. Stiamo parlando di un pezzo di storia, dell’archivio, in particolare della Biennale dal 1960 al 1976, usciti dal ventre dell’Asac per riaffiorare ieri sera a Palazzo Giustinian. Ne vanno orgogliosi sia Baratta che Virgilio Sieni che si occupa del settore danxza:<Amiamo pensare che il patrimonio che custodiamo è parte di quello che osserviamo>. Nel frattempo, dall’altra parte del Bacino di San Marco, nel piazzale del sagrato dell’Isola di san Giorgio, si osservano 9 colonne dorate di Hans Mack, rimaste incappucciate finche a tardo pomeriggio il temporale di ieri passasse per poi scoprirle mentre un ampio arcobaleno attraversava l’isola di San Giorgio e calava oltre la basilica di San Marco e la Torre dell’Orologio.

Architetti, giornalisti, artisti, design, collezionisti, i mondani, persino quelli che pochi vorrebbero, hanno preso d’assalto i luoghi deputati. Si va dalla Collezione Gugggeheim alla Fondazione Prada, dai party di Palazzo Zen in omaggio alla Cina con tanto di ravioli cinesi e delizie di Fiore. Domani la PalazzinaG accoglierà a quanto pare il party più irriverente “Toilettepaper Affundamentals” senza più specchi e cortesie  su un prato erboso con tanto di stendibaincheria, lapidi di gomma e cactus per il delirio dei presenti. Mentre Maurizio Cattelan in tutta la sua creatività “alterata” sarà alle prese con piatti e mug (tazza) di latta disegnati dalla sua mano sempre più schizzofrenica. A volte la notorietà da alla testa, si dice…Festa anche per “Topolino” di Walt Disney che compie 80 anni e per l’occasione ha una copertina disegnata da Giorgio Cavazzano. Il personaggio nato dalla fantasia del grade Disney nel 1934 oggetto come Paperino di rivisitazioni di pittori contemporanei come Olinsky (Paolo Sandano).

Ma se vogliamo parlare  strettamente di architettura  parliamo anche degli “Istagramers”  di Undici Ingers, utenti del Social photosharing Instagram” internazionali, insieme alla rassegna di eventi che si svolgeranno in contemporanea. La diretta Social è organizzata da “Venezia da Vivere” in collaborazione con Instagramens Italia. Stiamo parlando di quasi due milioni di followers, uno spettacolo per gli occhi in rete in tutto il mondo.Rendering a tutto spiano all’arsenale perchè ne è passata di acqua sotto i ponti da quando si esponevano modellini e disgni, ma c’è chi preferiva il “come eravamo” al “come siamo diventati”…L’openig di Hiroshi Sugimoto e le Stanze” e le Stanmze del Vetro è alla Fondazione Cini e aprirà la chermesse in città, quindi si passa ai Gioìardini l’India Contemporary Party, vero muster di architettura digitale e la cerimonia del the suddivisa in quattro tempi diversi, da consumarsi nella stanza di Sugimoto “The Glass Tea Hous Mondrian”, in quando la sua Stanza sospesa assomiglia per disegno a un quadro di Mondrian; un grazie alla fondazione Cini per l’ospitalità e per l’organizzazione a Marie Rose Kahane. Auguri per una buoba passeggiata tra vernici e padiglioni.


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