Articoli vari - Archivio
Mentre le raffiche di vento sfiorano la Tour Eiffel a 150 Km l’ora, fino a congelare tutta l’Italia, con ancora i quadri di Caravaggio negli occhi, (oggi l’ultimo giorno a Palazzo Reale di Milano), ma anche quelli di Toulose- Lautrec e Klimt con le sue magnifiche icone femminili dorate, le lacrime mi si sono congelate
Un racconto tutto Mediterraneo con la bravissima Maddalena Crippa. La prima si terrà lunedì 12 febbraio il Teatro Carcano e ospiterà il secondo appuntamento di ODISSEA Un racconto mediterraneo, progetto ideato e diretto da Sergio Maifredi e prodotto dal Teatro Pubblico Ligure. Dopo Moni Ovadia/Odisseo a novembre, è la volta dell’intensa Maddalena Crippa che affronterà
Ridere, ridere e poi ancora ridere. Una pièce piena di atrocità e strani rapporti, di amore e interesse, finzione e travestimento. Sulla scia della consolidata tradizione dell’epoca del Bardo, l’allestimento diretto da Andrea Chiodi assegna l’interpretazione dei vari personaggi ad un cast tutto maschile. Una bella scommessa che Chiodi, regista talentuoso e di solida formazione,
Nonostante la pioggia battente, sono accorsi in tanti alla vernice della Galleria Lorenzo Vatalaro che ha avuto il piacere di presentare “Petra genetrix”, mostra personale di Mattia Bosco incentrata su un nucleo di sculture che sono il frutto di un lavoro che si è approfondito negli ultimi due anni. Tra i tanti l’architetto Marco Albini,
Stappare lo champagne è più facile che affrontare una serie di problemi- “L’imbuto di mezzanotte”, così viene definito, concentra desideri e frustrazioni in molti, non tutti, ma tanti, che tendono ad accumularsi in quella strettoia di tempo che è la mezzanotte di fine anno. Pochi minuti per avere la sensazione di uscire dall’ingorgo dei nostri
Tante risate, attori bravissimi, una chiusa inaspettata… Uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo drammaturgia Gabriele Di Luca può sempre stupire. Di Luca si è occupato anche della regia con Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi: le scene Maria Spazzi, costumi Erika Carretta, mentre le musiche originali sono di Massimiliano Setti con Angela Ciaburri, Alessandro Federico, Pier Luigi Pasino, Beatrice Schiros
Perchè s’intitola gli antimoderni? E’ presto detto, anche se la storìa è lunga da raccontare. Ma per gli amanti della letteratura forse è piu’ semplice purchè si ami il genere. Da Joseph de Maistre a Roland Barthes (Neri Pozza, traduzione di Alberto Folin, 509 pagine, 28 euro) il saggio di Antoine Compagnon che ridisegna in
La Società Umanitaria nata grazie al generoso benefattore Loria, mantiene lo scopo di fare del bene attraverso l’istruzione e a sostegno di ogni evento caritatevole. Non dimentichiamo che dalla Società Umanitaria, dove si insegnavano arti e mestieri sono usciti grandi imprenditori orfani e non che hanno fatto crescere nel dopoguerra l’economia lombarda. L’istitito filantropico fondato
Funerali così imponenti li aveva avuti per ultimo Victor Hugo. Ora tocca, segno dei tempi, senza nulla togliere al cantante Hallyday, il primato dei moderni addii. “Johnny Hallyday è stato un simbolo in Francia paragonabile a Brigitte Bardot, Jean-Paul Belmondo e Alain Delon. Ognuno di loro è stato accostato alle destre succedutesi sotto la V
“Una festa memorabile per tutti gli smemorandiani degli anni Novanta, quelli che hanno fatto la storia del diario più amato”….. Tassativo dotarsi della propria vecchia Smemo! Vi ricordate il locale dell’Annina e a fianco quello spazio con un palco lungo sulla sinistra dove davanti a Jannacci si esibivano Paolo Rossi e tanti altri caberettisti come Bisio…ma la