MUSEE YVES SAINT LAURENT A MARRAKESCH E LA SUA AFFASCINANTE VITA

“Ho scoperto Mararkesch – cos’ ha scritto Yves Saint Lauret ed è stato per me uno choc straordinario soprattutto per il colore. Questa città mi ha consegnato il colore”.

Questa scoperta, raccontava il suo amico e sodale PierreBerger, avvenne nel 1966 e “lo  choc fu tale che subito Saint Laurent decise di comprarvi una casa e di tornarci con regolarità. E’ quindi del tutto naturale che mezzo secolo dopo si sia voluto costruire li un museo consacrato alla sua opera. Non mancano i suoi profumi creati con attenzione per l’olfatto delicato e dalle boccette di vetri e metallo con il logo YSL.

Nato nel 1936 in Algeria, a Orano, la città natale anche di Albert Camus. Lo stesso Yves aveva in ogni modo un amore infinito per il Mare Mediterraneo e l’Atlantico, così gia prima acquisto’ una casa a Tanteri  ..in realtà era un secondo rifugio.

D’Altra parte , come egli stesso ha raccontato: “E’ in Marocco che ho capito che il mio cromatismo era quello dei caffetani, delle djellabas, delel ceramiche e delle pietre preziose. Le cose audaci che da allora sono le mie  le devo a questa terra, alla violenza dei suoi accordi alla insolenza delle sue contaminazione e all’ardore delle sue invenzioni. Questa cultura e’ divenuta la mia ma non mi sono accontentato di recepirla, l’ho trasformata, adattata , reinventata secondo il mio carattere”.

Dopo una prima abitazione nel cuore della Medina, una casa chiamata Dar El Hanch, ovvero la casa del serpente, sempre insieme con Bergè, Yvers S.L. comproò la casa costruita agli inizi del 1900 da Jaques Majorelle, architetto e figlio di un celebre ebanista di Nancy…La grande casa con un immenso giardino con specie varie e stupende di piante e lago con ninfee, fu ribattezzata “Villa Oasis” e l’abitazione si trasformo’ in uno scrigno di tesori orientalisti . Non appena si entra nel suo grande ed esotico verde, vi troviamo fiori incantevoli e albero provenieti da vari Paesi. Questi dispiegano la loro magia e il decoro che li accompagna nonche è il lusso, la calma e la voluttà. Le mura intorno sono di un blu cobalto e s’infrange sul resto arricchito da decori minimalisti di color giallo…un effetto “sole” anche quando e’ nuvoloso il tempo.

Nell’inverno 1976/77 arriva la collezione ispirata dai Balletti Russi  all’Operà di Parigi. Finito il tutto la compagnia si sposta su invito di YSL a Marrakesch e a Tangeri a Villa Brooks…..Nel frattempo termina la collezione invernale con i colori dell’Algeria: cafetani lunghi e viola, i colori del cielo algerino e anche  con un occhio di riguardo alla natura lussureggiante della villa di Tangeri così cara a Matisse. Piere Bergè ha voluto dedicare al suo compagno e genio indiscusso il museo  da qualche anno completato a

Islamic Art Museum of Marrakech at Majorelle Garden with cactus and palms. (Photo by: Education Images/Universal Images Group via Getty Images)

Marrakesch con muri di mattoni rossi studiati alla perfezione  e in maniera originale. Una corte circolare a cielo aperto  accoglie il visitatore . Qui acqua ed una grande installazione a cono consente di liberare la mente da ogni tipo di pensiero e problema. Le belel vetrate richiamano i quadri di Matisse i cui fondamentali simboli del disegno artistico influiscono sul lavoro dello stilista. Attraverso

queste aperture entra una luce dolce e colorata che si diffonde all’interno quasi per magia. A rendere ancora piu’ piacevole il soggiorno uan piscina ricca di piante rampicanti e di fiori  e accanto uno spazio largo all’aperto vi sono tavoli e sedie create da un design famoso che permettono una soste per bere un the o prendere un gelato o una torta.

Qui accanto tutto racchiuso da grandi vetrate incorniciate da sottili infissi di ferro c’era lo studio di San Laurent, luminosi , allegro. Non manca un auditorio di 150 posti che permette la proiezione di film e documentari su YSL, nonché cicli cinematografici, trasmissione in diretta di opere e di sfilate, in collegamento con tutto il mondo..Si tengono seminari e incontri. L’auditorium a piu’ funzioni e’ in legno con sedili e rivestimenti lineari moderni. L’acustica e’ perfetta.

C’è inoltre una biblioteca accessibile su richiesta per volumi e disegni..parliamo di diecimila volumi, teche e scrigni che sono un vero e proprio tuffo nella storia andalusa, nella cultura berbera nella botanica e nella storia del costume e della moda .Un altro sudio con una parete a vetri si trova nell’ala piu a sud dove il grande “sarto” amava srotolare cartoni con disegni dei modelli o delle sue pitture per quadri, bozzetti di ogni cosa.

Lasciamo per un attimo Marrakesch e ricordiamo che la Fondazione Pierre Bergè-Ives Saint Laurentsi trova dal 1936 fino al 2008 nell’Hotel Particulier al numero 5 di Avenue Monceau  a Parigi  e fino al 2002 ospitava  anche la casa di moda e in seguito solo la Fondazione.  Bergè era nato nel 1930 e morto nel 2017. Y.S.Laurent morì  nel 2008 a 71 anni e nacque nel 1936. Bergè dopo al sua morte mise quasi tutto all’asta , arredi, auto, abiti, quadri, fotografie, oggetti meravigliosi,  tappeti, sculture, lampade , libri..e lo fece al Grand e Petit Palais a Parigi.

Hanno contribuito a realizzare abiti e altre meraviglie che conferivano alle modelle ed ora ai manichini nelle teche di cristallo , altri su piedistalli o piattaforme, Karl Fourier e Olivier Marty..Studio Ko…Abiti gioielli e pietre preziose non solo disegante e fatte realizzare da YSL sono visibile al grande pubblico colto e raffinato…pendenti incastonati coralli, madreperle,smeraldi, strass, cristalli di rocca tanto a formare un “cuore” di una bellezza incantevole. Queste creazipni le piu fantastiche le creò  Yves nel 1979.

Gli amici erano sempre benvenuti al Marakesch come Francois e Betty Catroux, Tommy Tazi, Veriska, la Deneuve, Lulu de la Falaise, Bianca Jagger, Tolitha Getty, Zizì Jean Maire, Guy Modin, Braque nel 1956, Sieffe Gianloup, Helmut Newton, attori, politici, cantanti, musicisti, letterati, industriali, amici e clienti. Le modelle non mancavano come Luna T.Twiggi, Jean Shrimpon (chiamata gamberetto per la sua magrezza come Twiggi). Anche Cindy Crawford indosso’ i suoi modelli. La modella Lawrence  Hutton calzava a perfezioni ogni creazione in un periodo dove la moda, negli anni ’70 inizio’ a cambiare.

Fantastica è la relaizzazione di una pittura murale di YSL realizzata nella sala da pranzo , un omaggio a Braque.. La collezione del 1988 ..una vera e propria visione di garndi uccelli con abiti di forme aeree, fu un ulteriore omaggio a Braque.

Girato bene il film sulla vita di YSL con Pierre Niney nelle sue vesti.

“Come in un fiume la mia immaginazione ha portato con il tempo tutta la musica, la pittura, la scultura. La letteratura, tutto cio’ che Nietzche chiamava fantasmi estetici senza i quali la vita non sarebbe sostenibile, fantasmi che proteggono la mia esistenza e che le mie collezioni incarnano”  Firmato YSL.


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