UNA VITA A SPIEGARE LA VITA SECONDO MAUNTASSANT E JUDE LAW IN CAMPO SAN GIACOMO DELL’ORIO AD ASSAGGIARE IL CRUDO DI PESCE A “LA PATATINA E L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLA “PIUMA”

law jUDIuntitledChe delusione il documentario sulla contestazione” di  Francesco Munzi (“Assalto al cielo). A consolare il pubblico e la critica, sempre in Sala Perla “Une Vie” di Stephane Brizè. Sempre ibernati da arie condizionate insostenibili. Entrando si sentivano i commenti di “La piuma”, un film in concorso che è stato molto amato dai giovani. Ma  di questo abbiamo già parlato ieri. Ora è la volta del bel film drammatico tratto dall’omonimo romanzo di Mauntpassant “Une Vie”, l’autore di del “el Amì” “n cuore semplice”, “Mont-Oriol”, “Pietro e Giovanni”, “Forte come la morte”….. Il film è in concorso. Bello anche il film “Polina danser sa vie” di Valerie Muler e Angeline Preijoccaj. Lastoriadiuan ragaza povera i cui genitori fanno sacrifici   per farla studiare al Bolscioj. Tanti sacrifici, un piuma !imagesinnamoramento, stages in Costa azzurra, in Belgio ma rimane senza soldi e lavora in un bar a luci rosse e il padre dal dolore si ammala e muore. Ritorna da un maestro che le aveva dato fiducia e si candida per una tournèe in Francia e nel resto dell’Europa. La madre rimaane sola in RussiaPOLINAimages.

E ancora a proposito di vita … “La vita non è tutta buona  o tutta cattiiva come si dice…” commenta Rosalie mentre la sua padrona stringe fra le braccia la nipotina appena nata. E’ tutto ciò che le resta di una esistenza che l’ha vista sposa ingenua e subito tradita, vedova e madre devota eppure my mouvie imagescontinuamente ingannata: i debiti del figlio hanno prosciugato l’ingente patrimonio che Jeanne di Perthuis aveva ereditato dai genitori, riducendola a vivere della carità di quella che un tempo era stata la sua domestica, nonché amore ancillare del marito. Tutto ciò in cui credeva si è rivelato falso, il mondo dei grandi in cui si è trovata catapultata dopo il collegio, non le ha riservato che amarezze. Una vita, la sua, si è consumata così, eppure quell’altra vita che ora accarezza la ripaga del passato e sembra lanciarla nel futuro, confinandola però ancora e sempre nel regno infantile da cui non ha mai saputo uscire. Perché Jeanne non ha mai vissuto, si è semplicemente lasciata imprigionare dalla vita.

Tutti sull’attenti,  a Venezia arriva in concorso Maupassant : “Une vie”  è uno dei suoi romanzi più belli e più spietati, e il film che ne ricava Stéphane Brigallery-1471874949-festival-di-venezia-2016-planetarium-1-2zé è esemplare per fedeltà di sceneggiatura e intelligenza IMG-20160605-WA0021cinematografica. Sullo schermo, la Normandia dello scrittore risplende nelle primavere e si incupisce negli inverni dove vento e mare flagellano la costa, ma le stagioni rimandano agli stati d’animo e alle età: la giovane Jeanne è un prodigio di freschezza e di gioia di vivere, il tempo si incaricherà di appassire la prima e spegnere la seconda. Judith Chemia, Pierre Darroussin, Swann Arlaud e Yolanda Moreau prestano i loro volti alla povera sposa, a chi l’ha messa al mondo e a chi, tradendola, al mondo la condannerà, e lo fanno con una souplesse e un’intensità ammirevoli. Un gioco di flash back mette a confronto le illusioni di una vita in cui rifugiarsi quando le delusioni della vita si fanno insopportabili, il combinato disposto di stupidità, fanatismo (il clero provinciale capace con la sua cecità d provocare disastri), mancanza di carattere fanno il resto.

barbera e baratta images“Racconto la perdita di quel paradiso perduto che è l’infanzia” –dice Stéphan Brizé- quel momento dell’esistenza umana in cui tutto sembra perfetto. Si vedono le cose senza uno sfondo, gli adulti sono coloro che sanno tutto, coloro che ci dicono di non mentire e, dunque, loro stessi non mentono mai”. E invece, tutti o quasi mentono intorno a Jeanne, a cominciare dalla madre, a continuare con l’amica del cuore, con il marito, con il figlio, con la sua stessa serva con cui neonata, condivise la balia… Bugie grandi e bugie piccole, frutto di cattiveria, di meschinità o di quieto vivere, ma per evitare che si trasformino tutte in ferite non rimarginabili occorrerebbe una capacità di introspezione e di maturità che a Jeanne manca. “Lei non vuole, non può o non sa come far evolvere il suo concetto di vita” spiega ancora Brizé. “Questo la rende una persona speciale, perché la sua mente è priva di secondi fini, una persona rara, dunque, in una società che ai secondi fini è abituata. Così, proprio l’aspetto che la rende affascinante, rara e meravigliosa, è al contempo la sua condanna”

La protagonista,  Judith Chemia è da Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile e “Une vie” , insieme con  “La La Land”, quanto di meglio si è visto sinora alla Mostra.Non dimentichiamo anche “Frantz” che merita certamente qualche premio come Tom Ford e James Franco…e The Light of Ocean…….

 


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Continuando la navigazione su questo blog, accetti l'utilizzo dei cookie. Maggiori informazioni

Questo blog utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo blog senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" si permette il loro utilizzo.
Per ulteriori informazioni consulta la cookie policy

Chiudi

Privacy Policy
Cookie Policy