L'ALFABETO DECORATIVO ORIENTALE ERA ALLA BASE DELL'ARTE DEL GENIO DI HENRI MATISSE, DA PARIGI A NIZZA . UNA MOSTRA DI 200 OPERE LO CELEBRA A ROMA E A LONDRA

danza di MatissedownloadNato sotto il segno del Capricorno, come il padre della pittura moderna, Cèzanne, Henri Matisse, capobranco dei pittori Fauves,  viene ricordato a Roma alle Scuderie del Quirinale, come a Londra (alla Tate Modern-“The cut-Outs”) con delle opere anche inedite e tanti disegni e decoupages, grazie alla sapiente e rinnovata ricerca di Ester Coen e da un comitato di esperti di cui fanno parte John Erdelfield e Olivier Berggruen. La prima tappa della mostra italiana dal titolo “Matisse Arabesque” chiuderà il 21 giugno, mentre quella inglese il 7 settembre. A raccogliere immagini e testi preziosi con una biografia ancora più approfondita nel tempo, è Skira a farlo con un ricco catalogo.

Sapere che Matisse è nato il 31 dicembre, come dicevo sotto il Segno del Capricorno, mi fa piacere perchè è il mio stesso segno e lo stesso di un altro grande artista, l’inventore della pittura moderna, Cèzanne. Il buffo è che le persoMatisse e il cignohenri_matisse_foto2ne a me più care che se ne sono volate in cielo, mia sorella e mia nonna, erano dello stesso segno, così pure certi amici o mio suocero, pace anche all’anima sua che seppur burbero per certi versi ci vedevo del benefico, un’intesa quasi complice. Purtroppo io non ho le doti artistiche di Matisse in pittura e pur facendo la giornalista non ho neppure le doti giornalistiche di Giuliano Ferrara, nato addirittura nel mio stesso giorno. Mio padre che mi ha lasciato per volare anche lui lassù quando avevo un anno, lui sì che aveva quelle doti, senza raggiungere la genialità pura di un grande Maestro, anche se era maestro un po’ in tutto. Mio fratello ne ha preso alcune doti; gli ha insegnato lui il disegno, l’uso dei colori, della tavolozza, del creare cornici o costruire radio, barche, lampade…amare la vita, la natura e l’alpinismo. C’è un bravo pittore, simile a Longhi che ne 1700 fu considerato il Fragonard italiano, si chiamava Giuseppe Baldrighi. Ma questa è un’ altra storia. Torniamo al nostro Matisse, amico e rivale di quel gran mattatore che era Picasso che conobbe a casa di Gertrude Stein: in comune avevano solo i colori forti e accesi, si odiavano e si stpesci rossi Matisseimages (1)imavano a vicenda tenendosi sempre d’occhio anche da lontano.

Affascinato da una testina africana, tanto quanto il grande Picasso, quell’arte primitiva gli dava spunto per creare forme nuove , naturali e semplici che esaltavano la materia che come il mondo orientale diventavano visioni etnografiche da racchiudere in una sorta di cosmogonia artistica. La vivacità e la varietà dei colori completavano  la ricchezza intellettuale e visiva nonchè artistica di Matisse, uomo solitario e allo stesso tempo in armonia con tutto ciò che rappresentava il nuovo. A 22 anni l’artista lasciò gli studi di legge per tuffarsi nella meraviglia del mondo. Dalla carriera giuridica passò a iscriversi all’Accademia “Julian Adolph William” (Bouguerau) dome imparò l’arte dell’ornato, dello studio del corpo umano, della prospettiva, della profondità e l’uso sapiente della combinazione dei colori. L’idea di decorare pareti, formate anche da Iznik, di tradizione turca-ottomana del xv e del xvi secolo sono la prova della sua sensibilità e abilità nel trasformare dieci, cento, mille spazi con la stessa ispirazione, l’alfabeto libero, spensierato che arrivava da lontano, come l’Oriente per l’appunto. Sensibile alla musica tanto da occuparsi di “Le Chant du rossignol”, il celebre balletto del 1920 con la coreografia di Leonide Massine su note di Stravinskij.

A Roma aprono e chiudono la mostra due tele conservate al Museo Puskin di Mosca, “Gigli, iris e minose” del 1943 e i famosi “Pesci rossi” del 1911. Due tele che hanno colpito molto anche il Presidente Mattarella, presente all’inaugurazione dell’esposizione alle Scuderie del Quirinale. Il Presidente Mattarella è il fratello del mio amico Nino con il quale abbiamo condiviso incantevoli giornate a Milano e a Roma. Ci siamo conosciuti nello studio dell’avvocato Matteo Rossi dove Antonino Mattarella gli dava una mano alla morte del padre avvenuta prematuramente consentendogli di laurearsi e allo stesso tempo di imparare bene il mestiere. Poi Nino abitava nella casa di piazza San Marco, altro secondo punto in comune e dopo tanti ma tanti anni ci siamo rivisti e tutto mi è sembrato come quando ero una ragazzina e mi recavo a Roma per fare teatro e lui mi faceva da consulente legale per le mie rogne di attrice o di autrice testi sia per il teatro che per la televisione. Il mondo di Nino è un po’ “matissiano”, ricco, armonioso, vario, come la sua terra, la Sicilia, nella quale alleva cani di razza, ma che non sa fare a meno di tornare nella sua Roma. Dalla Piramide (di Roma) alle Alpi, perchè anche Cortina era un punto in comune, per dirla con Manzoni ricordando “Il 5 maggio”, un omaggio a Napoleone.

“Pervinche”, “Giardino marocchino”, “Sinagoga” , “Tre sorelle”, “Zohra sulla terrazza”, “Italiana” del 1916 e poi ancora del periodo più maturo “Interno con fonografo”del 1934, “Ritratto di Yvonne Landsberg” del 1914….Il re dei Fauves che aveva concepito “La danza” con tre colori e la gioa di vivere, in quel tempo nulla sembrava avere a che fare con geometrie e arabeschi liberi e divaganti. Così questo “antipicasso”, l’uomo mite che amava la natura e gli uccelli, i fiori e certamente le sue odalische, è sepolto a Nizza dove si trova la tomba. Chissà se avesse approvato la concezione di questo collocamento, il grande organizzatore dei piani spaziali. Mite, fece una vita ritirata, priva di pettegolezzi nonostante i suoi contatti con i più grandi pittori e protagonisti di un’epoca irripetibile. Di violento Matisse aveva solo i colori.   “Angolo di tavola con violette” del  1903 dimostra la delicatezza d’animo del genio di Le Chateau Cambresis (dove nacque nel 1869). In Costa Azzurra nella sua Nizza mori nel 1954. Si trasferì nel Sud della Francia da Parigi nel 1917 circa. La Cappella di San Marie du Rosaire a Vence è stata da lui decorata tra i 1949 e il 1951, ancora oggi meta di amanti dell’arte. Lì vicino a S. Paul de Vence è sepolto Chagall dove a Roma è in corso una mostra dal titolo “Amore e vita” molto particolare ricca di disegni e pochi olii ma di grande particolarità. E’ al Tempio di Bramante fino al  26 luglio,  dove al primo piano del portico si possono ammirare nella Chiesa sottostante “Le Sibille” di Raffello.  Tutto fa dimenticare gli scandali politici ed economici romani. Appalti, opere mai finite, tangenti, fondi spariti nelle tasche di magnati rubati agli italiani.Tomba Matissedownload

Mattarella inaugurazione mostra Matisseimages (1)


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Continuando la navigazione su questo blog, accetti l'utilizzo dei cookie. Maggiori informazioni

Questo blog utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo blog senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" si permette il loro utilizzo.
Per ulteriori informazioni consulta la cookie policy

Chiudi

Privacy Policy
Cookie Policy