LICINI E MOORE

Così scrissi nel mese di agosto….In questa estate torrida del 2018 la cosa migliore sarebbe stata quella (suggerisco a chi è ancora in tempo di farlo), di andare verso Paesi piu’ al nord a gustarsi retrospettive d’arte poco annunciate, ma di gran valore. Una per tutte a Landernau sono esposte, in parte all’aperto, vi immaginate lo scenario, 120 opere dello scultore inglese Henry Moore non solo in spazi al chiuso ma anche gigantesche figure adagiate in apparenza sull’acqua, sullo sfondo della bella cittadina francese con i suoi bastioni a difesa dell’alta marea. Che nostalgia dell’Ile de Re, La Rochelle, Saint Malo…la prossima tappa prima che arrivi l inverno sarà portarci i miei figli..o magari in primavera per evitare cattivo tempo, freddo per poi essere costretti ad infilarsi in una vasca piena di ostriche e di sale, a quanto pare curativa da forti raffreddori. Consiglio a tutti di vedere il film ora in video cassetta: “Moliere in bicicletta” con Lucchini e Lambert.Facciamo una cronaca tutta al presene. Volutamente..un gioco che rende di piu’.

Intanto diamo un caloroso addio a Giorgio Lucini, “decano degli stampatori italiani”. Si è spento a 77 anni, viveva la stampa come una vocazione: La tipografia italiana ha perso un grande maestro, una persona colta e simpaticissima, non a caso Bruno Munari gli faceva stampare “libri impossibili” , i due sapevano divertirsi davvero come matti. Buzzati voleva stampati da lui i suoi disegni, anche Emilio Isgro’..libri d’artista che vecero il gito del mondo. Altro suo grande amico era Vanni Scheiwiller, un editore che pubbicava il meglio della poesia e dell’arte in edizioni formato minimo, preziose…Eugenio Montale li chiamava “libri farfalla”. Tutti questi editori stampavano con tirature limitate.  Con loro anche Paolo Franci, abile a stampare strenne sofisticate; in prima edizione italiana le poesia di Seamus Heaney e Wislawa Szymborska.

Mi ricordo i papillon di Lucini, ne possedeva una collezione illimitata, al contrario dei suoi libri—amava frequentare ristoranti “stellati” quando non andavano ancora di moda. Con la moglie Clara detta la “Pulce” facevano viaggio sulla Transiberiana o nel Laos, allora per un po’ sparivano. C è chi cita Cummings per dire che Licini sarà già da un’altra parte a stampare con una nuova tipografia….
Torniamo alla Normandia e a Moore.  Fino al 4 novembre, alla Fondazione Hèlene ed Eduard Leclerc di Landerneau e negli ateliers des Capucins di Brest. In varie parti della Francia è così in corso una retrospettiva dedicata all’artista inglese (1898-1985).

La rassegna complessivamente raccoglie 120 sculture e 80 disegni, alcuni inediti, realizzati dal 1920 al 1980. La prima esperienza si Moore con la scultura avviene in Scozia sulle pietre di Corse Hill. Vi ricordate les Demoiselles d’Avignon? Picasso guardava l’arte africana…ai Chac mool messicani…arte precolombiana…Moore ne coglie l’essenca e trasforma con forza e lievità figure umane..fossili, torsi, manufatti etruschi che risalgono a epoche lontane ma grazie all maestria di Moore ci sembrano antropologicamente così vicino anche per forme, metamorfosi…
“Essere artista è credere nella vita. Un simile sentimento così profondo, puo’ essere definito religioso-“ diceva Moore. Non mancano i block notes iniziati durante i bombardamenti nei rifugi in guerra. L’importanza per Moore in cui tracciava figure umane e paesaggi e primi studi preparatori di linee, sagome di valenza astratta. “La scultura è troppo lenta, il disegno mi serve per fermare le idee che non riuscirei a tradurre in valori plastivi”. Non ignaro della scultura greca e romana, Moore arriva a Londra al British Museum e a quello di Scienze naturali ricco di cultura messicana. In Italia a 27 anni giunge con una borsa di studio, adora Giotto e Masaccio …La retrospettiva francese è curata da Jean Louis Prat, Christian Alandete, Sebastiano Barassi ed Eric Morin.

Il FAI in Italia non manca di mettere in mostra i suoi tesori. A pochi passi da Lago Maggiore, sponda Lombarda, a Villa Menafoglio Litta Panza (Varese , Biumo Superiore), una mostra di Barri X Ball, con opere anche di Dan Flavin e sculture di Boccioni e tutta la Collezione di Villa Panza (150 opere coollezionate da Giuseppe Panza di Biumo). Anche questa aperta fino ai primi di Novembre.
Interessante visitare anche la Torre di Velate (Varese), il Chiostro di Voltorre (Varese) e Villa Bozzolo… (sempre Varese), solo per segnalare le piu’ vicine. Intanto le indagini per il crollo del Ponte Morandi a Genova proseguono ma gli impasti per le concessioni tra pubblico e privato complicheranno le indagini e gli esborsi cadranno come sempre sui cittadini, non certo sui Benetton o altri che si sono arricchiti alle spalle del Paese. Visite compiute e chi non ha saputo giocare con lui..tanto peggio …si è perso certamente qualche cosa.


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