RUTH ORKIN. UNA NUOVA SCOPERTA AI MUSEI REALI DI TORINO. SALA CHIABLESE. FINO 16 LUGLIO 2023

Torino ospita fino a metà luglio una vasta antologica mai arrivata in Italia, di Ruth Orkin, fotoreporter, fotografa e regista statunitense, morta a New York nel 1985, una delle figure più rivelanti del XX secolo.

La mostra è curata da Anne Murin e organizzata da diChroma, prodotta dalla società Ares con i Musei Reali di Torino dove si può visitare anche la nuova ala progettata dall’architetto Marco Albini che contiene la grande Quadreria della collezione sabauda.

L’esposizione riunisce 156 fotografie per la maggior parte originali che ripercorrono le tappe più importanti del secolo scorso, in particolare fra il 1939 e la fine degli anni’70: “Jimmy racconta una storia, American Girl in Italy”, uno degli scatti più iconici della fotografia, insieme ai ritratti di Capa, Einstein, Brando, Welles, Bacall, De Sica, Allen…

Questa fotografa voleva essere una regista, ma a causa delle chiusure del mondo cinematografico maschile di quei tempi, ha dovuto trovare il suo posto altrove.

La Orkin non ha però rinunciato al suo sogno, in quanto lo ha trasformato in un linguaggio fotografico singolare ricco e nuovo nel campo dell’immagine. Queste fotografie rappresentano le storie, la sua vita, ma anche il cinema. Ha iniziato a essere una grande professionista fin da giovane, reinventando con successo un percorso coinvolgente quanto segnato dalla sua individualità. In questo modo ha contribuito a mutare il volto della storia e della società. Era già presente nell’Agenda Onu agli albori.

Poté frequentare  le quinte della Hollywood fra le due guerre, con la sua prima macchina fotografica, una Univex da 39 centesimi, che la costrinse a inventare un linguaggio che faceva confluire due arti sorelle, l’immagine dissa e l’illusione delle immagini in movimento, due temporalità non parallele.

Una delle fotografie che ancora desta meraviglia è quella scattata a Firenze nell’immediato secondo dopoguerra con due giovani innamorati su una lambretta. Tornata a New York propone fondali e strisce pedonali grigie sull’asfalto, il Central Park in diverse stagioni, la tonalità delle foglie e numerosi gatti.

Nel 1951 la rivista Life pubblica l’intero reportage della nostra fotografa sia in Israele con le immagini della Israeli-Philarmonic Orchestra e del viaggio in Italia, Firenze, Roma, Venezia, dove ebbe modo di incontrare Nina Lee Craig, una studentessa americana alla quale chiese di farle da modella: diverrà il soggetto di American Girl in Italy, immagini iconiche che fecero il giro del mondo raccontando il Bel Paese e allo stesso tempo il suo paesaggio, elemento per lei di ispirazione.

Il catalogo della mostra è edito da Skira. Un’altra mostra interessante a Torino al Museo Camera in vai delle Rosine 18, è stata quella di Eve Arnold ..L’America, il cinema, i viaggi della prima fotografa Magnum, il tutto riassunto in 170 scatti. Le opere risalgono tra il 1950 e il 1980.

Un’altra bella mostra appena terminata a Roma alla Real Academia de Espania en Roma è stata quella del grande pittore spagnolo Joaquin Sorolla (valencia 1863-Cercedilla 1923), approdato nella capitale italiana con l’esposizione “Joaquin Sorolla, spazi di luce e colore” , unica tappa italiana della mostra, in occasione dei 150 anni della Accademia Reale Spagnola della capitale e il centenario delle morte di uno dei piu’ importanti artisti di Spagna. L’artista si reco’ in Italia e in particolare a Roma tra il 1885 e il 1889, sovvenzionato dalla Diputation di Valencia. Stiamo parlando di 205 opere ad olio che lo stesso artista chiamava “macchie di colore” , conservate al Museo Sorolla di Madrid. I suoi quadri vennero esposti all’epoca a Parigi nel 1906. Molti dipinti rappresentavano al sua maturità artistica tra il 1904 e il 1911 e queste vennero esposte in mezza Europa. Stiamo parlandi 2000 quadri grandi ad olio, alcuni su cartoncino o catoni e tavolette di piccole dimensione che dfiniva appunti…di questi il numero è infinito. Pittura all’aria aperta, figure, barche a vela nei porti, gente sulla spiaggia…alcune tavole rappresentavano la vita intima dell’artista. Una pittura di grande audacia simile all’Impressionismo con tocchi di grande originalità. In Spagna Sorolla è considerato  con Velàzquez e Goya l’artista piu’ amato e popolare. Il modernismo di Picasso aprì invece un’altra stagione. La curatrice della mostra romana, Maria Lopez Fernàndez ha tenuto una conferenza nelle sale romane in Piazza San Pietro in Montorio 3 sul Gianicolo accanto al Tempietto bramantesco. Per contatti info@accademiaspagna.org- telefono 0039.06.5812806. Il catalogo è pubblicato da ediciones El Viso con testi di Maria Lòpez Fernàndez e Blanca Pons Sorolla.


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