DIPINTI ANTICHI E OTTOCENTESCHI ALLA CASA D'ASTE PORRO & C. A MILANO DAL 24 AL 29 MAGGIO. DAI FIAMMINGHI AL CINQUECENTO ITALIANO FINO A DE NITTIS, CREMONA E PREVIATI

Saranno esposti a partire dal 24 maggio (dalle 10 alle 18,30) in via Olona 2, alla Casa d’Aste Porro & C. Art Consulting, importanti quadri fiamminghi e autori del 1400 come Gandolfo da Roreto “San Giovanni Battista”, Antonio Vivarini , “Le esequie di San Pietro Martire”,
Bartolomeo Passerotti con “Ritratto di gentiluomo in armatura”, Santi di Tito, “Madonna con Bambino, San Giovanni e San Paolo”, Sebastiano Mazzoni con lo splendido “Sacrificio di Jefte” (stima prezzo base d’asta 60mila euro), un olio
su tela di medio-grandi dimensioni dipinto in maniera straordinaria dove corpi si accalcano intorno a un pozzo e a delle colonne e donne semi-mude si stringono le vesti di seta bianca e colorata, mente i giudici decidono la sorte di Jefte. Non mancano nella scena brocche, animali, ma ciò che più colpisce sono dei magnifici copricapo medio-orientali e le figure in moveento. La vicenda è narrata nell’Antico Testamento e Jeffe che aveva promesso a Dio il sacrificio della prima persona incontrata in caso di vittoria in battaglia contro gli Ammoniti, si trova a dover compiere l’ardua scelta tra il rispetto del patto con Dio e quello del legame di sangue, siccome fu proprio la sua figlia unigenita la prima persona incontrata mentre accorreva a rallegrarsi con il padre per la vittoria…Di Orazio Fidiani, “Ratto di Elena”, un olio su tela del 1600 di grandi dimensioni (prezzo base di battuta 30mila euro), l’opera andrebbe confrontata con “Il congedo di Angelica” conservata agli Uffizi di Firenze. E poi ancora Simone del Tintore con “Suonatore di liuto” e “Suonatore di cornamusa” stimati circa sempre intorno ai 30mila euro come base d’asta. Di Orazio Ferrari troviamo “Compianto dei progenitori sul corpo di Abele”, una bella e grande tela assegnata al pittore genovese da Anna Orlando. Ma che dire del primo piano in piccolo formato della bella “Natura morta con pesci”, sempre seicentesca, dove un pestello in rame si accompagna a un vaso in cotto con verdura e una pentola di rame sfavillante…In omaggio alla Primavera, due “Vaso di fiori” dipinti magistralmente da Mario Nuzzi detto Mario dei Fiori proprio per la sua abilità in questo genere di natura morta, colorita e dipinta con pennelli sottilissimi.

In mostra non mancano quadri di arte sacra come “Allegoria della carità” di Paolo Domenico Finoglio, una tela Cinquecentesca del pittore napoletano. Si tratta di un olio dalle medie dimensioni in cui sono evidenti un bambino posto in braccio alla Madre e due altri bambini di pochi mesi nudi, dei veri e propri <putti> e a destra del quadro della tela un cestino di frutta ben raffigurato, quale allegoria della carità. Valutazione base 120mila Euro. La Scuola Napoletana presenta scene di genere e quella Romana irradia con “Diana e Atteone”, “La fuga in Egitto”, e Michele Rocca è presente accanto con un olio su tela realizzato tra il 1600 e il 1700 dal titolo “Allegoriadell’estate” dove la
notte estiva fa danzare i corpi nello spazio mentre altri bambini giocano in un bosco tra le siepi. “La fanciulla dormiente”
del Maggiotto è un piccolo quadro delizioso dove la ragazza dopo avere raccolto le mele nel suo cestino si addormenta appoggiata su un masso e il suo innamorato consiglia a un ragazzino di non fare rumore. I colori sono belli  i volti dei giovani molto graziosi. Di ben altro spessore “Giacobbee Rachele” di Angelika Kauffmann (1741-1907); la pittrice svizzera si forma in Italia e questo quadro tra personaggi, abiti, architetture e rovine e boschi sembra proprio appartenere alla scuola italiana, sia per schema, colori, numero dei personaggi, luci e ombre. La stima è di
30mila Euro. Venezia è rappresentata Johan Anton Richter (fine Seicento, primi Settecento) ed illustra la vita in Piazzale Ducale sullo sfondo di Punta della Saluta e del Canal Grande; l’altra veduta del Canale veneziano è di Apollonio Domenichini o Maestro della Fondazione Langmatt (proveniente dalla collezione della Galleria Edmondo Sacerdoti di Milano) stimato 30mila Euro circa. Per rimanesre sempre a Venezia, Giacomo Guardi in un olio su tela rappresenta un “Capriccio architettonico con fontana”. La scena è nitida e le acque trasparenti mentre due pescatori sono indaffarati a pescare.
Sullo sfondo una cupola e una rovina di un tempio. Lo “Studio per la serie di dipinti della Storia d’Europa” è di Andrea Appiani, milanese che operò nel settecento autore anche dei famosi “Fasti”, ma per rimanere sempre a Milano un’opera di Domenico Induno “Ritratto di nobildonna”, un pastello su carta ci riporta ad altri suoi soggetti in mostra dove sono ritratti poveri e straccioni. Così come fa Giuseppe Molteni con “Spazzacamino”, un bambino sporco di fuliggine anche in volto che mangia in una pausa un tozzo di pane. Gli spazzacamini spesso erano dei
fanciulli perché entravano meglio negli stretti comignoli e riuscivano con i loro attrezzi a liberare le incrostature di fuliggine. Chiadiamo con Induno con una bellissima tela molto seducente “La casta Susanna” che nel quadro non è casta per niente, seminuda è appoggiata su una roccia in un bosco e sullo sfondo due arabi sbirciano la ragazza che si è appena lavata a una fonte. La stima base è di 60mila Euro.

“Le tre Marie ai piedi della Croce” di Previati con pennellatura quasi astratta o boccioniana  stanno ad indicare quanto l’artista fosse molto all’avanguardia con il genere di tecnica (stima 18mila Euro). Ma anche “Confidenze” di Tranquillo Cremona,chiarista e macchiaiolo al tempo stesso rivela per l’epoca (1800) una straordinaria tecnica avanguardista. Elegante e ben dipinto “Ritratto femminile” di Giuseppe Amisani
(1879-1941) che incontriamo nel percorso dell’esposizione prima di tre vedute paesaggistiche, due di Giacinto Bo e una di Giuseppe De Nittis; le prime “Marina 1 e 2” e “Viale delle Tuilleries” il secondo (stima 40mila Euro).

“Le esequie di Pietro Martire” incorniciate in oro  di Antonio Vivarini sono una delle opere più belle in mostra (stima da 80mila Euro). La lunga ricerca è stata portata avanti da Kimiko Bossi Porro e Umberto Savoia che lavorano a fianco dell’ex patron di Finarte Casimiro Porro che da dieci anni circa ha fondato in Piazza Sant’Ambrogio la Porro & C. L’asta avverrà a due passi, in via Olona 2, la nuova sede giovedì 29
maggio alle ore 18.(tel.0272094708). Info@porroarteconsulting.it.


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