IL TEMPIO DELLA LIRICA, LA SCALA DI MILANO RICORDA SINOPOLI CON UN CONCERTO IL 6 OTTOBRE

sinopoliChi non ricorda la magnifica rappresentazione della “Lou Salomè” nella bella Venezia nel 2011 realizzata da un grande nostro compositore? Fu l’inizio di una delle tante “Salomè” che fecero successo. L’ultima, addirittura in versione docu-film l’ha realizzata Al Pacino ricordando la vita di Oscar Wilde. Un  film strepitoso portato alla Biennale Cinema di Venezia due anni fa.

Ci hanno pensato Gli Amici della Scala a ricordare un grande italiano, il Maestro Giuseppe Sinopoli scompariva a Berlino nel 2001, durante una recita di Aida alla Deutsche Oper. A 15 anni di distanza il Teatro alla Scala, cui fu legato da un rapporto durato dieci anni di straordinaria densità affettiva non meno che musicale, lo ricorda il 6 ottobre con un concerto dei Cameristi della Scala diretti da Enrico Dindo e con un incontro nel Ridotto dei Palchi. Il concerto, fortemente voluto dai Cameristi e dal loro Direttore Artistico Gianluca Scandola che fu legato  a Sinopoli da lungo sodalizio professionale e umano, inaugura la Stagione “Invito alla Scala” 2016/2017. Sui leggii il Quartetto “Der Tod und das Mädchen” di Franz Schubert nell’orchestrazione di Gustav Mahler, Klangfarben dello stesso Sinopoli (mai eseguito a Milano) e Metamorphosen di Richard Strauss. Schubert, Mahler, Strauss: punti cardinali che evocano il multiforme e complesso universo culturale di Sinopoli, impossibile da racchiudere nel programma di un concerto.

Alle ore 17.30 dello stesso 6 ottobre nel Ridotto dei Palchi Arturo Toscanini si svolge un incontro dal titolo “Giuseppe Sinopoli direttore d’orchestra, compositore e saggista” condotto da Franco Pulcini e con la partecipazione di Enzo Restagno, Paolo Arcà e Cesare De Michelis. Giuseppe Sinopoli è una delle figure più originali della cultura italiana, non solo musicale, dell’ultimo scorcio del ‘900. Nato a Venezia, studia nei conservatori di Messina (organo) e Venezia (Composizione) prima di laurearsi in medicina a Padova e seguire i corsi di Stockhausen a Darmstadt. Tra i suoi insegnanti di direzione d’orchestra Bruno Maderna e Hans Swarowsky. La carriera direttoriale di Sinopoli si snoda tra Berlino (Deutsche Oper dove debutta con Macbeth nel 1980), Londra (dove è dal 1984 direttore principale e dal 1987 direttore musicale della Philharmonia), Roma (direttore dell’Orchestra di Santa Cecilia dal 1983 al 1987), Firenze (direttore onorario del Maggio), Bayreuth (Tannhäuser nel 1984, indi Parsifal, e nel 2000, primo italiano, l’intero Ring), Dresda (dove è direttore musicale della Staatskapelle dal 1992) oltre alla Fenice di Venezia. A Milano Sinopoli sviluppa una relazione privilegiata con la Filarmonica e quindi con i Teatro alla Scala. Tra le grandi orchestre dirette da Sinopoli ricordiamo almeno i Berliner e soprattutto i Wiener Philharmoniker che diresse spesso a Vienna e in tournée. Sinopoli fu anche il primo grande direttore ad accettare di dirigere l’Orchestra Sinfonica Nazionale Infantile del Venezuela: Gustavo Dudamel ricorda spesso di essere entrato alla Scala per la prima volta in occasione del grande concerto che Riccardo Muti diresse in sua memoria. Del 1994 è la decisione di restringere l’attività a quattro istituzioni: “ho deciso di lavorare solo con Bayreuth, Dresda, Wiener e Scala” La sua opera Lou Salomé, presentata a Monaco nel 1981, è stata ripresa nel 2011 alla Fenice di Venezia. Tra i saggi e altri scritti di Sinopoli ricordiamo Il mio Wagner, Parsifal a Venezia, e, appena pubblicato, I racconti dell’Isola, tutti per i tipi di Marsilio.

 

Alla Scala Sinopoli debutta nel 1991 in un concerto straordinario della Filarmonica per raccogliere fondi a favore di Amnesty International, con un programma interamente dedicato a Richard Strauss. Due anni più tardi Schönberg e Bruckner occupano invece l’impaginato del concerto della Staatskapelle Dresden per le Serate Musicali; nello stesso 1993 torna alla Filarmonica con Wagner, Schönberg e i Kindertotenlieder con un giovanissimo Bryn Terfel. Il debutto operistico, nel 1994, è con Elektra di Strauss nella memorabile messinscena di Luca Ronconi. Del 1995 sono La fanciulla del West con la regia di Jonathan Miller e il ritorno con la Filarmonica (Mahler, Zemlinsky) e con la Staatskapelle per il FAI (Schumann, Strauss). Sempre per il FAI Sinopoli torna nel 1996 alla testa dei Wiener Philharmoniker (Liszt, Schubert, Wagner), mentre nel 1997 tiene a battesimo lo splendido allestimento di Wozzeck di Berg firmato da Jürgen Flimm oltre a dirigere la Filarmonica nella Terza di Mahler e Schubert e Brahms per la Croce Rossa; nel 1998 tocca a Wagner, Brahms – con Schlomo Mintz – e Beethoven, nel 1999 a Haydn e alla Alpensinfonie di Strauss. Sempre del 1999 è la memorabile Die Frau ohne Schatten di Strauss con la regia di Jean-Pierre Ponnelle cui segue, per la Stagione Sinfonica del Teatro, un concerto in cui la Filarmonica esegue Brahms, Mahler e “A se stesso” di Roman Vlad. Nel 2000, in collaborazione con il Quartetto, torna con la Staatskapelle per Schubert e Strauss (ancora Eine Alpensinfonie) e con l’ultima produzione d’opera: Ariadne auf Naxos,


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